00 14/05/2010 14:37
Nessun controllo cara Kiya, poichè nessun controllo sarebbe fattibile là dove, con tale termine, intenderemmo un controllo sulla mente di coloro che quel/i corpo/i guardano; "davanti alle tre sorelle mi soffermo per qualche minuto", hai scritto più sopra, ed in quei minuti sono certo che il tuo pensiero non vada all'"oggetto" mummia, bensì, giustamente, al "corpo" ed a ciò che rappresenta o che ha rappresentato, ma altri (purtroppo la maggioranza) di certo sono più morbosamente attratti dal gusto del macabro in ciò, fuori dai denti, aiutati anche da ambientazioni museali che talvolta sono al limite del "noir".
Sale buie, spot stretigicamente disposti, bacheche che offrono un colpo d'occhio improvviso sul loro contenuto così da aumentare il "pathos", sono cose ormai note a tutti e che tutti (o almeno chi è appassinato seriamente) abbiamo stigmatizzato.

Ma torniamo al discorso generale, motivo di questo 3D.

Vorrei tralasciare il discorso etico/religioso/filosofico, per attestarmi su quello più propriamente di opportunità ad esporre mummie, o alla ventilata ipotesi di "restituire" i corpi alle rispettive Terre per una più degna seplotura.

Credo che una prima distinzione vada fatta tra il "prima" ed il "dopo", con ciò ointendendo quelle che ormai sono mummie "patrimonio" consolidato dei musei e quelle che dovessero essere, e che vengono, rinvenute oggi.

Escludiamo subito queste ultime poichè una ben diversa sensibilità, e strumenti oltremodo sofisticati, ci consente oggi di "vederle", "studiarle", senza minimamente "invaderle" con il nostro mondo moderno: che si chiami TAC, o radiografia, resta il fatto che quel corpo continua a dormire il suo sonno pur appagando il desiderio, ed il bisogno, di saperne di più.

Di quale sia, o meglio quale dovrebbe essere, poi la destinazione finale di quei corpi ne parlerò in seguito.

Passiamo perciò alle "mummie" di "prima", ovvero a quelle che ormai conosciamo dalle nostre visite ai Musei o dai libri che così avidamente consumiamo.

Come ben sappiamo, una volta archoelogia era sinonimo di ricerca di tesori nascosti, o comunque motivo per soddisfare la curiosità tanto che lo sbendaggio delle mumie diventava un vero e proprio spettacolo, con tanto di inviti o di pagamento di biglietti.

Increscioso, oggi di certo obrobrioso, ma ormai altrettanto certamente già accaduto.

E' il caso di esporre queste mummie nei musei? Per istinto sarei portato, come voi del resto, a dire no, esattamente come è ormai acclarato che gli zoo siano istituzioni negative per la buona vita degli animali però... però ormai sono ancora tanti gli animali negli zoo che non possono materialmente essere rimessi in natura poichè, essendo spesso nati in cattività, non saprebbero come comportarsi o difendersi.

Ecco, io credo che (senza con questo voler creare alcun parallelismo tra le mummie e gli animali degli zoo, si intende) per quei poveri resti delle mummia del "prima", ci si trovi dinanzi non al "SE" esporle, chè ormai appartengono davvero al patrimonio dell'umanità, ma semmai al "COME" esporle, come dar loro, pur nella cornice di un Museo, la dignità che competeva, e tutt'oggi compete, ad un essere che una volta è stato vivente, e che ancora oggi DEVE mantenere la propria dignità.
Sia perciò bandito ogni sensazionalismo nell'esposizione, si dia a quei poveri corpi una sistemazione decorosa, non li si mostri nudi, si faccia comprendere a chi accede che quella, per quanto all'interno di un Mesuo, è una tomba a tutti gli effetti, si bandiscano macchine fotografiche, si costringa il pubblico a parlare sotto voce, a non schiamazzare, a mostrare rispetto per quei defunti che, con il loro non vluto sacrificio, sono stati comunque utili alla scienza, all'archeologia e, in qualche modo, al benessere di noi uomini "moderni".

Converrete che questo comporterebbe una "cultura" di base che difficilmente si può insegnare, ma che potrebbe essere adeguatamente "imposta" in occasio di visite ai Musei ed alle aree destinate alla conservazione delle mummie.

Quanto alla restituzione alle Terre d'origine, sarebbe un'ottima idea, ma temo, piuttosto, che andrebbero (specie in paesi in cui ce n'è in abbondanza) ad ingrossare il già enorme numero di quelle che giacciono insepolte e maltrattate su chissà quale scaffale di magazzino.

Potrebbe accadere inoltre, anzi accadrebbe senz'altro, che "quella" mummia di una ignota suonatrice di sistro, che ha una sua enorme dignità presso lo sconosciuto Museo di provincia dove, essendo l'unico reperto egizio, è la "star" , divenga davvero poco più che un numero negli elenchi di magazzino facendo così perdere al personaggio anche quella dignità che le era stata tributata nononstante i suoi oscuri natali.