Ed eccomi qui, finalmente.
E' difficile scegliere quali immagini postare, perchè inevitabilmente, nel corso di un viagigo così impegnativo, si scattano numerosissime foto.
Il vero nome del paese è sempre stato Myanmar, ed attualmente le autorità del paese fanno pressione affinchè venga denominato così anche all'estero,ma tale consuetudine stenta ad affermarsi.
A differenza della vicina Thailandia, non è ancora stato preso d'assalto dai turisti, il che sotto certi aspetti lo rende particolarmente interessante. La prima cosa che balza evidente, infatti, percorrendo le strade della capitale Yangon, è il fatto che la maggior parte della popolazione usa ancora abiti tradizionali :sia uomini che donne indossano una sorta di gonna-pareo (non saprei come definirla altrimenti), e molti per ripararsi dal sole portano i caratteristici cappellini conici che siamo soliti immaginare addosso a chi lavora nelle risaie. Poche (e scalcinate)le automobili, molte le biciclette.
Le donne possiedono una grazia innata, che le rende attraenti anche quando si discostano dai canoni di bellezza tradizionali.Quasi tutte hanno splendidi capelli neri o castano scuro, che il più delle volte portano raccolti in una lunga coda di cavallo (anche se non mancano ragazzine che che osano tagli più "moderni"). Prediligono i colori sobri.
Prima tappa:la zona sacra,dominata dall' enorme "stuppa" (impropriamente definita "pagoda") alta più di cento metri, attorniata da un'infinità di strutture più piccole che costituiscono una sorta di "ex voto" da parte dei fedeli buddisti .Ognuna di esse custodisce una reliquia, o comunque qualcosa di prezioso.