The Times ne ha dato notizia un mese fa....
... ma la sua morte è sopraggiunta lo scorso 16 dicembre 2009. Aveva 86 anni.
Thomas Garnet Henry James era senza ombra di dubbio uno dei più grandi Egittologi della sua generazione. Ha dedicato la sua vita al British Museum, alla cura delle Collezioni in esso custodite e agli scavi nella Valle del Nilo, pubblicando numerose opere di successo.
La sua passione per l'antico Egitto nacque grazie ad alcune schedine inserite nei pacchetti di sigarette, dedicate alla scoperta della tomba di Tutankhamon. Fu pupillo di Alan Gardiner, con il quale si dedicò ad approfondire sul Geroglifico e sullo Ieratico.
Dal 1951 entrò a far parte dell'organico del British Museum, precisamente del Dipartimento di Antichità Egiziane e Assire, in qualità di Assistente, accanto ad Edwards. Entro pochi anni divenne un'autorità nel suo campo. In quello stesso periodo si dedicò al lavoro epigrafico concernente una tomba dell'Antico Regno a Saqqara e due santuari del Nuovo Regno, situati nell'Alto Egitto, a Silsileh. Da questi lavori ne trasse due pubblicazioni. La seconda, soprattutto, intitolata "The Shrines" è tuttora riconosciuta quale pietra miliare per lo studio della storia Egizia, della sua cultura funeraria e delle sue pratiche religiose.
James si dedicò, inoltre, alle iscrizioni monumentali relative ai reperti presenti nella Collezione Londinese, pubblicando il doppio volume dal titolo "Hieroglyphic Texts from Egyptian Stelae". Nel 1974 prese il posto del Dott. Edwards, curando una serie di Esposizioni che ebbero un successo notevole, come quella dedicata al Tesoro di Tutankhamon, da cui nacque lo splendido volume fotografico edito in Italia da White Star.
Nel 1982 si occupò della mostra dedicata al Centenario della Egypt Exploration Society e del relativo volume, intitolato "Excavating in Egypt" che riassumeva tutti gli scavi condotti dalla più antica Istituzione Egittologica Londinese, di cui lo stesso James divenne Vice-presidente nel 1990, dopo essersi ritirato dall'incarico ufficiale ricoperto al Museo nel 1988.
Da allora proseguì i suoi lavori di pubblicazione di testi egittologici che possiamo ritenere unici per eleganza ed impostazione.