Egittophilìa Forum dedicato all'antico Egitto e all'Egittologia. Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.

Chi erano gli imbalsamatori?

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    pizia.
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    - ShemsetRa -
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    00 20/02/2010 16:56
    Ecco un altro link, abbiamo affrontato il discorso molte volte, da angolazioni diverse, aggiungo anche questo:
    Decesso e inumazione
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    Merytaton62
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    Scriba
    00 21/02/2010 01:31
    Ricordo di aver letto che i cadaveri delle donne giovani e belle venivano consegnati agli imbalsamatori dopo tre o quattro giorni, in modo da scoraggiarli ad unirsi carnalmente con le medesime...se ciò corrispondesse a verità, sarebbe avvallata l'ipotesi che vede questi lavoratori come dei "cittadini di serie b".Credo tuttavia che queste notizie vadano prese con molta cautela:credo che le "leggende metropolitane" fiorissero anche allora..

    Forse quando uno si accostava al mestiere dell'imbalsamatore aveva davvero qualche colpa da farsi perdonare, poi si guadagnava la considerazione degli altri cittadini "sul campo", proprio in considerazione del fatto che il suo lavoro era prezioso ed insostituibile . [SM=g999097]
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    .Bata.
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    Colui che divenne Re
    per onestà
    00 21/02/2010 16:30
    Il fatto che una donna venisse consegnata alcuni giorni dopo il decesso agli imbalsamatori è una notizia che ci è giunta attraverso i racconti di Erodoto che ne parla come di una consuetudine dopo che un addetto fu sorpreso a congiungersi carnalmente con il cadavere di una giovinetta.

    Ciao, BATA.
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    RAMSY
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    EgiTToPhiLo/a
    Artista del Re
    TA makA nen ka neKet
    00 22/02/2010 11:01
    sì, e anche Hotep ci aveva fatto un pensierino [SM=g999108] [SM=g999108]
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    colombina68
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    Suddito
    00 23/02/2010 09:43
    Ricordo di aver letto che oltre ai paraschisti, coloro che aprivano, vi erano anche i taricheuti, coloro che richiudevano. Quest'ultimi potevano essere considerati "medici"???
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    pizia.
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    - ShemsetRa -
    Architetto Reale

    00 26/02/2010 01:06
    Il taricheuta era un altro dei pochissimi operatori cui era concesso toccare il cadavere.
    In egizio si diceva hery-sesheta = “preposto ai misteri”.
    Egli interveniva quando il lavoro più sgradevole era terminato, ma non per effettuare parte del lavoro di ricomposizione, anche questo affidato ai khetemu-netjer, ma per supervisionarne il lavoro, eseguendo poche unzioni, alla testa e alle labbra.
    Nel fare ciò indossava la maschera di Anubi, dunque impersonava il ruolo della divinità nel rito, assumendone i compiti liturgici.
    (fonte: Federico Bottigliengo, in A.A. V.V. Ur Sunu, catalogo della mostra di Casale Monferrato (AL), 2008)
    Nel procedimento di imbalsamazione possiamo ravvisare, oltre alla depurazione fisica dalle parti facilmente deteriorabili di un corpo, un analogo processo di purificazione ideale, per cui dopo l’intervento degli incisori si riteneva opportuno effettuare una “chiusura”, supportata dall’intervento magico del taricheuta, che preludesse alla nuova apertura, quella più solenne e del tutto virtuale, effettuata dall’erede al trono o dal suo rappresentante, detto rito dell’apertura della bocca.

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