Egittophilìa Forum dedicato all'antico Egitto e all'Egittologia. Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.

"Antico Egitto" di Barry J. Kemp

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  • Hatshepsut76
    Viandante
    00 03/10/2009 18:44


    Autore: Barry J. Kemp
    Titolo: Antico Egitto
    Prezzo e disponibilità: verifica
    Anno pubblicazione: 2000
    Dati: 336 pagine, brossura




    Antico Egitto. Analisi di una civiltà




    In sintesi: Idee innovative caratterizzano i saggi di Barry J. Kemp, autorevole studioso della civiltà egizia presso l'Università di Cambridge. Le virtù del libro derivano non solo dall'approccio moderno al ricco mosaico della storia dell'antico Egitto, ma anche dalla validità degli argomenti che egli illustra a supporto delle sue tesi. L'autore traccia una storia di idee e di comportamenti, sondando la natura dell'antico stato egiziano con la sua ricchezza di strumenti - mito, simbolo, istituzione - che hanno condizionato le menti e diretto la vita del popolo.
    Kemp trova in questo volume un percorso logico nell'analisi delle complesse problematiche legate all'evoluzione della civiltà egizia, secondo una nuova prospettiva archeologica che si fonda sulle importanti scoperte dovute ai nuovi scavi e sulla reinterpretazione del materiale scientifico esistente.
    Ulteriori informazioni negli Allegati.
    [Modificato da -Kiya- 10/01/2011 00:22]
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    -Kiya-
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    Sacerdotessa
    di ATON
    Thiatj

    - ḥtm mr r ry.t '3.t
    wts rn n ՚ḫ n itn,
    S3t n m3't -
    00 03/10/2009 23:37
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    MassimoIzzo
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    Scriba Guardiano
    Suddito
    00 20/10/2009 14:48
    Ha! Mi avete fregato. Sto tardando con le mie recenzioni ma sicuramente questo libro è in cima alla lista. Raccomandatissimo. Posto presto la recensione sul mio blog.
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    -Kiya-
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    00 20/10/2009 21:44
    Ho ritrovato la mia copia ed è qui, accanto a me, sulla scrivania ;)
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    -Kiya-
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    Sacerdotessa
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    00 20/10/2009 23:56
    Curiosità:

    Il gruppo statuario riprodotto sulla copertina, rappresenta Tutankhamon accanto ad Amon.
    Il monumento fu commissionato per sottolineare la volontà del Sovrano (o del cosiddetto "Consiglio di Reggenza"...) di ripristinare il vecchio culto Tebano, dopo la parentesi Amarniana. Lo stesso è successivamente stato oggetto di usurpazione da parte di Re Horemheb, che fece sostituire i cartigli di Tutankhamon con quelli contenenti il suo nome.
    Questo capolavoro dell'arte Egizia (credetemi, dal vivo è bellissimo!) si trova nella Collezione del Museo Egizio di Torino, all'interno dello Statuario (II sala). Al momento è tra i reperti che allestiscono la mostra in Giappone, quindi non si trova in sede.
    Se mi è permessa un'osservazione, oserei dire che parlare di sostituzione dei cartigli potrebbe non essere del tutto corretto. Gli stessi non sembrano affatto ritoccati, ragion per cui credo sia più corretto ritenere che il monumento sia rimasto incompiuto alla morte di Tut e che Horemheb abbia potuto completarlo, apponendovi i suoi nomi. E' incontestabile, comunque, che i lineamenti della statua del Re riproducano le fattezze del volto di Tutankhamon.
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    colombina68
    Post: 132
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    Registrato il: 20/10/2009
    Suddito
    00 29/10/2009 20:15
    Re:
    -Kiya-, 20/10/2009 23.56:

    Curiosità:

    Il gruppo statuario riprodotto sulla copertina, rappresenta Tutankhamon accanto ad Amon.
    Il monumento fu commissionato per sottolineare la volontà del Sovrano (o del cosiddetto "Consiglio di Reggenza"...) di ripristinare il vecchio culto Tebano, dopo la parentesi Amarniana. Lo stesso è successivamente stato oggetto di usurpazione da parte di Re Horemheb, che fece sostituire i cartigli di Tutankhamon con quelli contenenti il suo nome.
    Questo capolavoro dell'arte Egizia (credetemi, dal vivo è bellissimo!) si trova nella Collezione del Museo Egizio di Torino, all'interno dello Statuario (II sala). Al momento è tra i reperti che allestiscono la mostra in Giappone, quindi non si trova in sede.
    Se mi è permessa un'osservazione, oserei dire che parlare di sostituzione dei cartigli potrebbe non essere del tutto corretto. Gli stessi non sembrano affatto ritoccati, ragion per cui credo sia più corretto ritenere che il monumento sia rimasto incompiuto alla morte di Tut e che Horemheb abbia potuto completarlo, apponendovi i suoi nomi. E' incontestabile, comunque, che i lineamenti della statua del Re riproducano le fattezze del volto di Tutankhamon.




    Interessante curiosità, non lo sapevo! [SM=x822725]
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    pizia.
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    Registrato il: 12/02/2006
    Colei/Colui che siede alla
    destra della Sacerdotessa
    Capo del Tesoro


    - ShemsetRa -
    Architetto Reale

    00 18/01/2011 23:35
    Dal risvolto della copertina:


    Nell’analizzare una civiltà scomparsa come quella egizia ci troviamo chiaramente di fronte al prodotto di una visione mentale differente dalla nostra, non perché la “mente antica” avesse qualcosa di speciale, ma a causa dei mutamenti culturali successivi di grande peso – l’inclusione dell’Egitto nel mondo ellenistico, la sua conversione al cristianesimo, l’avvento dell’Islam – che hanno, molto tempo addietro, distrutto il pensiero egiziano antico in quanto processo vivo e hanno portato alla perdita della maggior parte della letteratura egiziana; pertanto molto di ciò che veniva immediatamente capito per mezzo di simboli o di associazioni di parole è svanito per sempre.
    La differenza principale è determinata quindi dalla storia.
    Le religioni e le filosofie orientali, ad esempio, sono sopravvissute, adattandosi per assumere un proprio posto nel mondo moderno; sono diventate in tal modo accessibili anche agli estranei e dai loro ranghi sono emersi predicatori per insegnare ai profani, così da non sembrarci bizzarre perché possiamo, come si faceva già nell’antichità, percorrere in ogni senso i loro processi di pensiero senza renderci troppo conto della loro stranezza, poiché il loro linguaggio e le loro immagini sono ormai parte del sistema mediante il quale noi occidentali classifichiamo la realtà.
    Barry J. Kemp si propone innanzitutto di esaminare la civiltà egiziana tracciandone una storia di idee e di comportamenti poiché l’archeologo non deve mai dimenticare, anche se le fonti di cui dispone, ossia i resti materiali delle antiche società, gli dicono ben poco di esplicito sull’argomento, che la storia dell’umanità non è che la somma di individuali strategie di sopravvivenza istintive, a volte contrarie alla nostra razionalità, alle quali ancora oggi ci affidiamo nel nostro quotidiano; gli antichi egiziani offrono diversi esempi a questo proposito: essi non conoscevano l’economia come scienza astratta, eppure si comportavano intuitivamente da “uomo economico”; lo stesso facevano nel campo politico.
    Kemp si propone anche di sondare la natura dell’antico stato egiziano con la sua ricchezza di strumenti – mito, simbolo, istituzione – che hanno condizionato le menti e diretto la vita del popolo, utilizzando quella cospicua documentazione che l’Egitto fornisce su due visioni importanti e complementari: un’esplicita ideologia della regalità e di una cultura corporativa unificante che ha conferito allo stato la propria identità, e un modello implicito di società ordinata, sostenuta dalla burocrazia.


  • Hatshepsut76
    Viandante
    00 19/01/2011 00:01
    grazie per l'anteprima! [SM=g999103]
  • Hatshepsut76
    Viandante
    00 23/05/2011 11:01
    Man mano sto proseguendo verso la fine del testo...
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    ToMegaTherion
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    Registrato il: 31/03/2011

    EgiTToPhiLo/a
    Suddito
    00 23/05/2011 16:24
    Re:
    Hatshepsut76, 23/05/2011 11.01:

    Man mano sto proseguendo verso la fine del testo...



    Ti seguo a ruota nella lettura [SM=g999103]
    Ho ampiamente "scollinato" la metà del libro... mi trovo al 5 capitolo (anche se mi sono rovinato l'attesa leggendo prima il 7 e poi iniziandolo dal 1)...
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