-Kiya-, 13/09/2009 16.02:
Personalmente non concordo con l'idea che fossero "ossessionati" dalla morte.
Propendo più per ritenere che quelle funebri siano le vestigia che hanno maggiormente resistito al tempo.
infatti...........
Il tempo ha infatti conservato le vestigia funebri + di ogni altra cosa in quanto erano preparate per resistere al tempo + di ogni altra cosa sempre però solo relativamente ai ceti + elevati a partire naturalmente dal faraone.
E' proprio questo il mio maggior interesse Egittologico.
E' semplice infatti indagare sui riti funebri di cui troviamo abbondanti tracce nelle piramidi illustrati sulle pareti e in ogni dove.
Ma sempre relativamente al faraone e alla sua famiglia al quale naturalmente piaceva vivere e bene.
Parlare oggi delle loro credenze religiose o notare la loro grande attività astronomica è di conseguenza assai semplice.
Molto + difficile è scoprire il loro amore per la vita piuttosto che per la morte in quanto il tempo lascia difficilmente tracce della vita tranne quella documentata dai geroglifici e dalla lettura dei classici.
Ecco il mio interesse per la filologia egizia che spero mi dica in che pietanza mettevano lo zafferano o che mi illustri come facevano il vino e se era buono.
(...)
O ancora come si divertivano e com'era la vita in famiglia al fi fuori delle grandi gerarchie.
Non è studiando la vita del faraone che sapremo cosa faceva il contadino.
Ma di contro solo studiando il contadino, il fabbro, la prostituta, l'artigiano, il commerciante,il maestro d'ascia: le loro canzoni d'amore, i loro divertimenti, i loro cibi preferiti conosceremo il loro amore per la vita di cui sono certo fosse maggiore di quello per la morte.
Non bisogna infatti farsi ingannare dall'apparente predominanza di anubi all'interno delle piramidi sugli altri dei ma cercare l'amore per la vita attraverso le tante divinità preposte a proteggerla e a rendere fertili i campi gli uomini e il bestiame.