Personalmente, non mi sento di sbilanciarmi in un giudizio preciso. Anche se tendo a "difenderne" le posizioni.
Diciamo che, preso atto del fatto che Cleopatra è da ritenersi una Regina con fortissime limitazioni, in base alle nozioni che finora posseggo, non mi sento di escludere che adempì al suo ruolo, al meglio delle sue possibilità.
Il controllo di Roma sull'Egitto era già talmente forte da non concederle altro che passi misurati. A causa della volontà di Pompeo ella si trovò estromessa dal suo trono, a vantaggio di un fratello debole e, di conseguenza, più facilmente manovrabile. E' chiaro, a mio avviso, che Roma temeva Cleopatra o, quanto meno, prediligeva un fantoccio che gli avrebbe garantito un'ancora maggiore libertà sul Paese.
Che non sia possibile ritenere i Tolomei (non tutti, almeno) degni eredi di Alessandro Magno mi pare pacifico. La stirpe è caratterizzata da una profonda debolezza e dall'incapacità di governare. Incapacità resa ancora più fallace dalla perpetua esistenza di uno schieramento che voleva con forza tenere in vita la tradizione dei Faraoni, fino a quando si assistette all'incoronazione di un sovrano macedone, dietro espressa volontà Romana (Tolomeo VIII). Una mossa che consegnò definitivamente l'Egitto nelle mani dell'Impero, che ne acquisì così il diretto controllo.
Credo di poter affermare che, però, Cleopatra seppe quanto meno distinguersi dai suoi predecessori, se non altro in virtù di doti politiche e strategiche che, al suo tempo e tra la sua gente, erano da ritenenrsi rare.
Quale altra scelta poteva avere la Coreggente (che, ricordo, non fu mai Regina unica sul trono egiziano), se non quella di cercare l'alleanza con il più acerrimo nemico del fratello, Cesare, esponente dell'Impero giunto in Egitto per prendere in mano la situazione?
Altro elemento a suo favore: alla morte di Tolomeo XIII, durante la battaglia di Pergamo che si concluse a favore di Cesare, se Cleopatra fosse stata semplicemente ammaliata dal potere e dal desiderio di regnare, se non avesse messo in primo piano il destino della sua terra, non avrebbe nominato suo coreggente il fratello minore. Soltanto in seguito si recò a Roma, dove stette poi per solo due anni e con una motivazione molto forte: acquisire un posto di rilievo all'interno dell'Impero che le concedesse di poter riacquistare il controllo dell'Egitto.
[Modificato da -Kiya- 24/07/2009 16:51]