Egittophilìa Forum dedicato all'antico Egitto e all'Egittologia. Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.

Torino: Al via i lavori al Museo

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    -Kiya-
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    Thiatj

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    00 22/07/2009 20:22

    Da alcuni giorni sono incominciati i lavori nel cortile del Museo Egizio di Torino, sancendo così l'apertura ufficiale dei cantieri.
    L'assetto museale allo stato attuale rimane invariato e la fruibilità della collezione di via Accademia verrà garantita per tutto il periodo dei lavori, che procederanno di sala in sala. I turisti, dunque, potranno continuare a visitare la mostra come sempre, trovando una sola delle sale chiusa. E' iniziata nel cortile interno la trivellazione dei due pozzi della profondità di 40 metri, dai quali verrà estratta l'acqua necessaria per l'impianto di climatizzazione e condizionamento del rinnovato Museo. Questo intervento si caratterizza per l'alta valenza ambientale e di risparmio energetico e verrà seguito dallo scavo archeologico propedeutico per l'edificazione dell'ipogeo.
    Il progetto di ristrutturazione comporta il raddoppio degli spazi: i visitatori faranno il proprio ingresso nella hall sottostante al cortile, raggiungeranno l'ultimo piano grazie ad una scala mobile ambientata in una scenografia dedicata allo scorrere del Nilo, per poi iniziare la visita "in discesa" nei vari ambienti dove la seconda collezione egizia al mondo verrà presentata con un allestimento completamente rinnovato.
    I lavori saranno strutturati in due fasi che culmineranno nel 2013, regalando alla città e al vastissimo pubblico appassionato di egittologia un Museo all'avanguardia e in linea con gli standard museali internazionalmente applicati.
    La Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino è il primo esempio di costituzione, da parte dello Stato italiano, di uno strumento di gestione museale a partecipazione privata. È stata istituita ufficialmente il 6 ottobre 2004 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che ha conferito in uso per 30 anni i propri beni, insieme alla Regione Piemonte, alla Provincia di Torino, alla Città di Torino, alla Compagnia di San Paolo ed alla Fondazione CRT.



    [fonte: www.nuovasocieta.it]
  • Hatshepsut76
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    00 22/07/2009 20:55
    L'idea di procedere di sala in sala la trovo molto buona, piuttosto che bloccare l'accesso a tutta la struttura. Però, non so, il tipo di lavori mi lasciano ancora dubbioso...
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    EGIZIA72
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    Scriba Reale

    = Useret mes en Ra,
    Sepet em-bah Aton =
    00 30/07/2009 18:06
    La Galleria Sabauda a Palazzo Madama libera il museo Egizio
    www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/37301/
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    EGIZIA72
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    = Useret mes en Ra,
    Sepet em-bah Aton =
    00 11/09/2009 13:45
    Quando i faraoni vanno al night club
    Musei tradizionali o scenografici? La domanda viene spontanea dopo le polemiche esplose già all’inizio dell’estate, sul futuro allestimento del Museo Egizio di Torino, da concludersi entro il 2013. Pietra dello scandalo, l’ormai famoso Statuario del museo, la cui fantasiosa scenografia creata nel 2006 da Dante Ferretti, ha suscitato perplessità e reazioni opposte. Il pubblico, soprattutto quello più giovane, si entusiasma di fronte alla tenebrosa atmosfera dell’ambiente in cui gigantesche statue si offrono ai visitatori riflesse in grandi specchi bronzei.

    Critici, storici dell’arte e altri addetti ai lavori storcono invece il naso. I faraoni al night club? Alessandro Roccati, dal 23 marzo presidente del comitato scientifico della Fondazione Antichità Egizie, ha criticato l’eccessiva spettacolarità a danno della scientificità. «Non mi lascia tranquillo la presenza di Ferretti tra i consulenti della ditta che ha vinto l’appalto per il nuovo museo. Ammetto che i sistemi di allestimento debbano stare al passo con i tempi, ma immergere le statue nel buio non rende giustizia alla bellezza di oggetti creati per stare nella luce vivida dell’Africa». La gara per la realizzazione del nuovo allestimento museale è stata infatti vinta dal progetto dello studio di architettura Isola che annovera fra i collaboratori il celebre scenografo due volte premio Oscar.

    Ferretti naturalmente difende la sua scelta: «Una prospettiva diversa, misteriosa, una visione notturna, illuminata in maniera “stellare”» in un mondo, l’antico Egitto, in cui non c’era soltanto lo splendore del sole ma anche una società dominata dal culto della morte e bui interni di tombe e piramidi. Dalla sua parte sta anche la direttrice del Museo Egizio Elena Vassilika, che sfodera le cifre: «Quasi 600mila visitatori nel primo anno, confermati nei successivi e sempre in crescita».

    Invano, perché se si chiede un giudizio a esperti di musei, raramente lo si incontra favorevole alla attuale scenografia dello Statuario: «Le statue vanno viste in pieno sole e non al buio» sostiene Alessandra Mottola Molfino, museologa e storica dell’arte, «e poi i defunti si saranno rivoltati nella tomba a vedere negli specchi le parti posteriori delle statue... Insomma, è tutto sbagliato dal punto di vista storico-critico». Dello stesso parere è Daniele Jalla, dirigente del Settore musei e coordinatore dei servizi museali della città di Torino, secondo il quale «la straordinaria qualità delle grandi e severe statue e della sala nel suo complesso non ne esce esaltata, com’era negli intenti dello scenografo che forse non è riuscito a cogliere, nonostante la sua bravura, oltre lo spirito dei luoghi, quello delle cose».

    La questione, che ha investito anche lo spettacolare allestimento della recente mostra alla Venaria Reale «Egitto. Tesori sommersi» opera di Bob Wilson, non è da poco e riguarda tutti i musei. Come renderli più attraenti, mantenendo il rigore scientifico o esaltandone la presentazione con particolari scenografie? Gli addetti ai lavori sembrano generalmente d’accordo nell’accettare adattamenti scenografici, purché non superino certi limiti di scientificità. «Non sono contraria agli allestimenti scenografici, ma devono essere fatti con intelligenza e qualità, senza fuorviare il pubblico. Un esempio? Il Museo del Cinema alla Mole di Torino, molto bello - dice Mottola Molfino - chi va al museo, vuole vedere le opere, non essere soffocato dalle strutture fittizie dell’architetto».
    www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=381591
  • Hatshepsut76
    Viandante
    00 11/09/2009 14:08
    Condivido la sentenza della Mottola Molfino che chiude l'articolo sul Giornale. In effetti, il mio timore è che poi rischi di essere solo uno spettacolo, e non un luogo di cultura....
  • Papiro del Nilo
    00 11/09/2009 19:06
    Il nocciolo della questione e':nel nuovo museo troveranno posto un maggior numero di reperti ed i medesimi saranno meglio conservati?Dicono infatti che attualmente nei sotterranei giacciano numerosi cimeli...
    A me,personalmente,pare che l'atmosfera un po'vecchiotta conferisca al museo di Torino un fascino del tutto particolare (anche se talune sale reclamano effettivamente una ristrutturazione).Trovo inoltre che le satue non vadano osservate in piena luce...ma questa e'un 'opinione del tutto personale
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    elenaras
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    EgiTToPhiLo/a
    Suddito
    00 11/09/2009 22:09
    la mia opinione personale è che una mostra temporanea e circoscritta per argomento, contesto o periodo, com'era quella dei Tesori Sommersi, può anche essere collocata scenograficamente e suscitare particolari "effetti speciali" mentre un museo pemanente dovrebbe sempre avere tra i suoi scopi principali la migliore conservazione e presentazione didattica dei reperti; per quanto attiene lo statuario allestito da Dante Ferretti, mi è sempre risultato sgradevole ma, tra tutti i miei conoscenti egittomani, nessuno ha finora condiviso la mia sensazione :-)
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    -Kiya-
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    00 12/09/2009 00:06
    Re:
    Papiro del Nilo, 11/09/2009 19.06:

    Il nocciolo della questione e':nel nuovo museo troveranno posto un maggior numero di reperti ed i medesimi saranno meglio conservati?Dicono infatti che attualmente nei sotterranei giacciano numerosi cimeli...
    A me,personalmente,pare che l'atmosfera un po'vecchiotta conferisca al museo di Torino un fascino del tutto particolare (anche se talune sale reclamano effettivamente una ristrutturazione).Trovo inoltre che le satue non vadano osservate in piena luce...ma questa e'un 'opinione del tutto personale




    E' così, infatti. Migliaia di reperti si trovano nei magazzini del Museo. E di questi, numerosi sono quelli che a tutt'ora non sono stati sottoposti a catalogazione... insieme a tutti i musei del mondo, corriamo il rischio di cercare cose di cui ignoriamo il possesso.

    Non riesco a darti torto nemmeno per quanto affermi a proposito dell'attuale atmosfera. Sarà che sono Torinese di nascita e ho vissuto Torino e il Museo (a stretto contatto) per molti anni, ma l'idea di immaginarlo completamente stravolto (e non a beneficio dei reperti, che sarebbe l'obiettivo primario) mi spaventa non poco.

    Per quel che riguarda lo Statuario, ne ho apprezzato la suggestione creata. La sensazione di magia creata dagli specchi e la luce calda ne risaltano l'essenza. Ma allo stesso tempo pone i reperti in un contesto che non è il loro.
    Mi rendo conto di essere in aperto contrasto con me stessa. Da un lato quella parte di me che predilige l'intimità artificiale e dall'altro, l'occhio critico che riconosce la necessità di un allestimento più consono.

    [Modificato da -Kiya- 12/09/2009 00:07]
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    -Kiya-
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    00 13/09/2009 16:38
    su La Repubblica di oggi si legge quanto segue:



    Lo Statuario abbandonerà nel nuovo Museo Egizio l´aspetto notturno e tornerà, ancora con la regia dello scenografo Dante Ferretti, alla luminosità originale. Basta dunque effetti speciali, tra specchi, chiaroscuri e luci soffuse. Saranno anzi evidenziate insieme alle antiche sculture le volte restaurate degli spazi che le ospitano. La notizia è arrivata ieri, in margine al consiglio di amministrazione in cui si è approvato il progetto esecutivo e dato il via in modo definitivo - era questo l´ultimo passaggio richiesto - ai cantieri, in parte già ora avviati nel cortile per lo scavo ipogeo.

    Con il presidente Alain Elkann e i consiglieri (sono entrati Dario Disegni per la Compagnia di San Paolo e Ugo Perone per la Provincia) c´era anche il progettista Aimaro Isola, che ha illustrato i prossimi lavori e mostrato per la prima volta attraverso i «rendering» il museo che verrà. E dunque, insieme ai nuovi spazi sotterranei - di cui si avrà già una percezione dalle vetrate poste sul pavimento dell´attuale cortile - al percorso di visita che inizia dall´alto per poi proseguire ai piani inferiori collegati da scale mobili, al nuovo ingresso da via Duse con l´accesso all´ipogeo, oltre al piano sopraelevato posto sull´ala Schiaparelli, con la terrazza e i locali per il ristoro - anche il nuovo Statuario.

    «Abbiamo sempre detto, e Ferretti per primo, che l´attuale versione costituiva una sorta di mostra temporanea, poi prorogata a grande richiesta, dato il successo riscosso - dice l´architetto Isola - Seguirà poi una fase intermedia, in cui le due sale rimarranno solo in parte come sono adesso, poi si cambierà radicalmente, con lo Statuario che tornerà un po´ quello che era originariamente». Le prime modifiche sono previste a partire dalla seconda metà del 2010, quando l´avanzamento degli scavi per la realizzazione del piano ipogeo renderà necessaria una piccola rivoluzione interna. Se la prima sala dello Statuario rimarrà simile a come è ora, la seconda accoglierà i reperti, per lo più vasi e sculture lignee legate alla vita quotidiana, ora accolti nell´ala Schiaparelli (ove troveranno posto i nuovi servizi per l´accoglienza). E per fare questo, si libererà, e in parte già è stato fatto, delle statue ora esposte.

    Alcuni dei pezzi forti - due preziosi sarcofagi scuri e la scultura con Tutankhamon - sono e rimarranno per un anno in mostra in Giappone, mentre le numerose statue della dea Sekhmet saranno trasferite nei corridoi del piano terreno e quella di Tuthmosi trasmigrerà nella sala accanto. Il passo successivo sarà quindi, dopo il 2011, il nuovo, definitivo Statuario: «Con l´aiuto di Ferretti, adopereremo una mano leggera - continua Isola - La sala tornerà alle sue caratteristiche tradizionali, anche se certo non mancherà qualche concessione alla spettacolarità».

    Una conferma giunge anche dal presidente Alain Elkann: «Non abbiamo mai affermato che questo allestimento dello Statuario, che ha ricevuto critiche e suscitato polemiche, dovesse rimanere per sempre, infatti come previsto da subito cambierà. Occorre però ricordare che, costato meno di un milione, una spesa più contenuta di quella di una grande mostra, è stato visto in quattro anni da due milioni di persone, triplicando i visitatori del museo».



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    Merytaton62
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    Scriba
    00 13/09/2009 17:22
    L'importante è che, finalmente, almeno parte dei reperti attualmente conservati nei magazzini siano visibili al pubblico.
    Francamente non capisco l'avversione palesata da molti nei confronti dell'attuale statuario...a me piace moltissimo.Oltretutto, stando alle parole di Franco Cimmino ("Vita quotidiana degli antichi egizi")anticamente l'ambiente interno dei templi era quasi completamente buio!Se un po' di coreografia serve ad avvicinare le masse alla cultura, ben venga...
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