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MUMMIFICAZIONE SUGLI ANIMALI
Autori classici come Erodoto e Diodoro Siculo informano di diversi metodi di imbalsamazione, chiaramente ancora in uso al loro tempo, a seconda delle disponibilità economiche, del metodo di lavoro di ciascun imbalsamatore ed infine di ciò che andava particolarmente di moda in quel preciso periodo. Tre erano i metodi più conosciuti ma altri, che sembrano stati impiegati esclusivamente sugli animali, si possono aggiungere alla lista.
Il primo metodo di maggior qualità, comportava la rimozione del cervello e l’estrazione delle viscere attraverso un taglio praticato nel fianco sinistro del corpo, o da un’incisione sul ventre. Il cervello veniva rimosso, ma sugli animali non si ha la certezza se la metodologia è similare a quella per gli umani, ovvero estrazione dal naso con appositi utensili. Si hanno prove che il cervello venisse rimosso negli animali di grandi dimensioni, come bovini ed arieti, grazie alle radiografie fatte su di essi ma è difficile dire in che modo venisse estratto. Per quanto riguarda invece i piccoli animali, non si hanno attestazioni.
Si procedeva poi alla disidratazione che aveva la durata di quaranta giorni (i settanta giorni riferiti da Erodoto è tutto il processo di mummificazione). Per gli animali questo tempo doveva essere variabile a seconda del peso e del tipo di animale. Dal Rituale di imbalsamazione del toro Apis, (pap. Vindob 3873 - Vienna), sappiamo che il processo poteva svolgersi in cinquantadue giorni o più.
Il secondo metodo utilizzato dagli imbalsamatori non prevedeva l’uso dell’incisione per l’estrazione degli organi. A questo si ovviava con lo scioglimento delle parti molli interne, procedendo ad iniettare un liquido adatto allo scopo (olio o resina), all’interno del corpo, attraverso l’ano (fig.1)
con l’ausilio di “clisteri” in bronzo


Riferimenti da un volume.


fig.1 Clistere in bronzo

Stessa procedura era anche applicata all’uomo, con però ingresso anche dal naso (fig.2)
tramite un altro apposito strumento.


Fig.2 strumenti per imbalsamazione

Continua...

...Nec.