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"Scienza e Umanesimo" del Dr. Massimo Izzo



La "vulgata" è che le materie scientifiche e quelle umanistiche non vadano d'accordo e che richiedano un'apposita predisposizione mentale. Questo in realtà è totalmente falso per molti motivi, basta guardare proprio la "Storia". Tutto il mondo della filosofia greca, ad esempio, vede filosofi che non solo contemplano nei loro studi la matematica, l'astronomia e le scienze naturali ma che proprio su di essi gettano le basi delle loro creazioni filosofiche (nulla di più umanistico). Tutto ciò è il riflesso della complessità e della natura onnivora e curiosa degli esseri umani che cresce e si evolve proprio scoprendo collegamenti inediti. Si può dire, anzi, che proprio questa flessibilità delle nostre capacità cerebrali ha forgiato la nostra arma evolutiva per eccellenza: la neo-corteccia.

Il motivo per cui siamo portati ad identificarci con una "tendenza" scientifica o umanistica viene largamente da ragioni culturali e sociali: il drammatico aumento della densità di popolazione del mondo occidentale ha portato la necessità di inquadrare tutti in una piccola casella specializzata condannata ad un lavoro ripetitivo (vedi produttivo) senza nessuna simpatia al debordamento visto come segno di incipiente disordine. Di conseguenza, abituati a questo sin da piccoli, si può essere disorientati dalla difficoltà di inquadrare ed immaginare la vita e l'attività di un individuo che ha competenze molteplici. Se questa barbarie incasellatrice fosse stata da sempre nella storia probabilmente non avremmo avuto la maggior parte dei grandi ottenimenti culturali della storia.

Giusto per fare un esempio poco noto relativo all'Egittologia: il merito di aver capito che i geroglifici non erano simboli ma che corrispondevano a lettere, ovvero la base per la decifrazione della scrittura geroglifica, è dovuto alla passione personale del grandissimo fisico Thomas Young(1773-1829). Questo signore è colui che ha nientedimeno scoperto le proprietà fondamentali dei fotoni e della luce in generale, peraltro la base degli attuali studi di punta sui computer quantici. Young era fisico e docente di filosofia naturale oltre ad aver dato il più importante contributo alla decifrazione del geroglifico: ecco un bell'esempio di essere umano appartenente ad un'epoca, quella pre-industriale, in cui ancora nessuno faceva certe distinzioni frustanti e limitative e dove era inconcepibile che un uomo di conoscenza non avesse una formazione completa.