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La visita
La mostra si apre con una sala multimediale. Numerosi piccoli schermi, montati sulle pareti, mostrano le fasi salienti delle operazioni di recupero, ad opera del team di Goddio. Protagonisti sono i fondali marini e i tesori in essi custoditi.





Aldilà di una semiparete si apre l'allestimento vero e proprio.
Uno stretto corridoio, immerso nel buio, prepara il visitatore all'ambiente che accoglie i reperti. In sottofondo, il rumore del mare avvolge chi lo attraversa, rendendo il tutto, nel complesso, assai vivido.
Ci siamo immersi. E l'avventura ha inizio.
Dritto davanti a noi la penombra è interrotta da uno squarcio di luce. Come questa, anche il corridoio si interrompe di fronte a una parete che accoglie una stele. Uno splendido monolito, enorme! Il testo riportato sia in geroglifico che in greco, in quest'ultima parte è fortemente corroso.
Appartiene a Tolomeo VIII, proviene da Heracleion, un mezzo di propaganda reale che rende la grandezza del Re, più di 6 metri di altezza e 15 tonnellate di peso.





Procediamo e ci troviamo immersi nella luce.
Tutto è bianco intorno a noi.
L'effetto della vista cattura totalmente la mia attenzione e mi impedisce di concentrarmi sui suoni di sottofondo. Al centro della sala capeggia un solo piedistallo. Su questo un oggetto altrettanto candido.
E' un vaso, testimone del culto di Osiride tipico di Canopo.
Il coperchio in foggia di testa di Osiride e il corpo coperto da scene sacre che raffigurano le divinità.
Khepri, con le ali spiegate, lo protegge.
Soltanto ora mi accorgo di quanto il suono di sottofondo sia lieve e dolce...


[Modificato da -Kiya- 14/04/2009 22:42]