La mia ipotesi, una volta tanto, si è rivelata esatta. Dico una volta tanto perché gli scavi nella Tomba di Harwa mi hanno abituato alla disillusione. Mi trovo a formulare teorie sulla base di quanto ho studiato e conosco sull'Antico Egitto e, molto spesso, sono costretto a ricredermi. Questo perché molto di quello che stiamo riportando alla luce attribuisce una luce leggermente diversa a quanto sappiamo della civiltà faraonica e, soprattutto, del periodo della XXV dinastia. L'interesse delle nostre ricerche risiede proprio in questo.
Approfitto di questa relativa stasi per svelare un piccolo mistero legato al diario dello scorso anno. In questi giorni coloro che seguono questo mio resoconto da più anni mi hanno chiesto a più riprese cosa ne era stato della mano. La mano? Quale mano? Un ulteriore messaggio, un po' più specifico, mi ha aperto gli occhi. Avevo concluso il diario del 2007 dicendo che sulla parete di fondo del portico settentrionale era cominciato ad apparire il registro inferiore di rilievi e si vedeva una mano. Facevo varie ipotesi su a chi potesse appartenere, ma lì mi fermavo. Avevo dovuto abbandonare il cantiere in modo abbastanza repentino. Gli scavi erano proseguiti in mia assenza per qualche giorno. Al mio ritorno a gennaio, per la campagna epigrafica, avevo perciò trovato il registro ormai quasi completamente libero da detriti (almeno in quel punto) e avevo potuto così appurare che la mano apparteneva a una ballerina. All'inizio di questo diario mi ero però dimenticato di darne notizia. Faccio ammenda ora. Alla fine della campagna autunnale scorsa sono e emerse dalla sabbia le figure di due ballerine (ma ce ne devono essere di più): indossano gonne di una foggia speciale, sono inginocchiate e portano una mano alla testa (precorrendo di secoli il gesto dello "scapellata" reso celebre dalla Raffaella nazionale in quell'indiscusso capolavoro della canzone italiana che è "Tanti auguri"). Le due danzatrici sono copiate dalla figurazione della vicina tomba di Kheruef (TT 192). Questo fatto è abbastanza insolito, qualora si pensi che le scene della danza-tjeref, riportate alla luce sullo stesso registro a qualche metro di distanza a ovest, trovano invece il loro parallelo più vicino nella mastaba di Iymery a Giza (G 6050). Gli artisti di Harwa avrebbero perciò tratto ispirazione indistintamente da opere dell'Antico e Nuovo Regno. Questa mescolanza, a quanto mi è dato di sapere, non risulta attestata altrove. In un medesimo monumento ci sono scene separate che si ispirano a due periodi diversi della storia egizia, ma non mi sembra che esistano figurazioni date da un compendio. A memoria mi pare proprio che una cosa simile ricorre proprio nelle scene di danza della vicina Tomba di Ibi. Siamo però in un'epoca posteriore a Harwa. Devo indagare meglio e domani tornerò alla Chicago House. Le sorprese sul muro di fondo del portico settentrionale non sono però finite, la pulizia dello strato accanto a quello di mattoni crudi che stiamo rimuovendo ha riportato alla luce la sommità delle teste di altri ballerini ...