Ho letto il libro di George Goyon sulle piramidi e sinceramente ne sono rimasta un po' delusa.
Anzi, ad un certo punto anche scandalizzata!
In particolare ero interessata al problema tecnico del trasporto e della posa in opera dei blocchi e Goyon prometteva un approccio obiettivo, analizzando primariamente le ipotesi costruttive degli studiosi suoi predecessori, che si sono scontrati con questo argomento.
E poi mi interessavano i calcoli statici e dinamici, l'ammontare della forza lavoro, i tempi richiesti.
Come tutti ben sappiamo, il problema della Grande Piramide non è tanto la posa dei blocchi normali, quelli di medie dimensioni, calcolati attorno a un peso di 2,5 tonnellate, bensì quello dei grandi blocchi di granito, probabilmente proveniente da Assuan via fiume, perché questi sembrano davvero eccezionali come dimensioni e, di conseguenza, come peso.
Un esempio.
Blocco della copertura della Camera del Re, rilevato in una delle "camere di scarico" (Goyon):
5.30 X 1.48 X 7 = mc 54,908
considerato un peso specifico del materiale attorno alle 2 tonnellate per mc, abbiamo
54,908 x 2 = tonn. 109,816
Dato un po' esagerato, perché, nella letteratura che conosco sulla Grande Piramide, si è sempre parlato di blocchi pesanti circa 60 o 70 tonnellate, come valore massimo.
Ma non assurdo, perché relativamente al tempio a Valle di Chefren, quello presso la Sfinge, le stesse fonti (e Goyon è d'accordo), citano blocchi con peso di 120 tonnellate.
Si capisce che chi si appresta a spiegare il meccanismo di trasporto e di posa delle pietre nelle piramidi, se risolve il problema più grosso, ha risolto anche tutti gli altri.
Così Goyon, comincia questa impresa con un dato errato, cioé riferisce sullo stesso blocco dell'esempio riportato sopra, un peso di 40.788 tonnellate, possibile solo con un peso specifico della pietra minore di quello dell'acqua, (acqua = 1 tonn/mc).
E imposta tutta la sua dimostrazione partendo da un blocco di 41 tonnellate di peso!