Egittophilìa Forum dedicato all'antico Egitto e all'Egittologia. Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.

Strani geroglifici a Dendera

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    FrAnkh
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    Scriba Guardiano
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    Capo degli Scribi
    00 07/10/2008 23:09
    L’attestazione del Wb. (pag. 214.16) si riferisce proprio al periodo greco-romano, epoca cui appartengono anche le iscrizioni di Dendera. E poi, se il Wb. ci dà delle indicazioni, perché non accettarle? Mi pare che sia una fonte abbastanza attendibile.

    Esaminando gli altri segni nella seconda foto, sicuramente la più nitida, si legge abbastanza bene il segno N 35. La prima foto, assai più sfocata, presenta gravi lacune, leggibili solo nella seconda: il segno W24 non si legge affatto, e così pure il segno H8. In quel groviglio di segni si è visto anche quello del leone (E23). Inoltre il segno D35 che si potrebbe solo intuire nella prima foto, è del tutto scomparso nella seconda.

    Ammetto comunque che la lettura dei segni in situazioni simili sia piuttosto difficoltosa e che a volte è lasciata più all’interpretazione personale del lettore (il quale ‘vede’ il segno alla sua maniera) che all’oggettiva realtà del segno stesso. E in questa situazione mi ci metto anch’io, naturalmente [SM=x822712] .
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    antonio crasto
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    EgiTToPhiLo/a
    Scriba
    00 10/10/2008 09:17
    In attesa di risolvere l'enigma della scritta dedicata a Nut dovrei aver trovato il testo del titolo del'opera.
    In un vecchio disegno di Mariette è riportato il nome della coittà di Dendera: Iwnet Ta neteret.
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    Men-Maat-Ra
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    EgiTToPhiLo/a
    Suddito
    00 10/10/2008 13:43
    Se puo´interessare, ho trovato la pubblicazione dell´iscrizione:

    1) Chassinat, Le Temple de Dendara IV, p. 271;
    2) Cauville, Dendara IV, Traduction, p. 433.
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    antonio crasto
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    EgiTToPhiLo/a
    Scriba
    00 13/10/2008 10:22
    Ho verificato che sia Chassinat che Cauville concordano con Mariette nel leggere la scritta sul corpo di Nut come Iwnet Ta neteret. Abbiamo analizzato con Paolo le immagini con l’aiuto di un monitor professionale e abbiamo ritrovato i geroglifici letti dai suddetti autori. I tre Egittologici non fanno però alcun cenno al fatto che quanto da loro letto riguarda solamente la prima metà della scritta (quella di destra). La seconda metà, quella di sinistra, è effettivamente molto più deteriorata, ma sembra contenere almeno 5 geroglifici. Il primo sembra il segno F14, mentre il secondo è chiaramente uno scarabeo L1. Essendo la scritta sul soffitto della cappella del Nuovo Anno sembrerebbe dunque potersi ipotizzare: Iwnet, la Terra della dea (Hathor), levata annuale (festa del Nuovo Anno) dello scarabeo Kheper …………………….
    In merito alla scritta dubbia, i due Egittologi riportano il geroglifico D35.
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    FrAnkh
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    Scriba Guardiano
    Artista del Re


    Capo degli Scribi
    00 17/10/2008 00:34



    Sono stato in biblioteca a controllare la breve iscrizione oggetto della presente discussione.

    E’ pur vero che Chassinat ha visto il controverso segno come D35 (quello che io ho visto come N35), ed è pur vero che sulla base di questa lettura Cauville ha tradotto l’espressione con ‘Nut, la sconosciuta’.

    Ma è altrettanto vero che il disegnatore che nella pubblicazione di Chassinat ha ritratto fedelmente la scena vi ha visto, senza possibilità di dubbio, il segno N35. (Vedere figura allegata).

    Ora, la mia domanda è questa: chi ha ‘visto’ il segno in modo corretto, l’occhio dell’egittologo, o quello del disegnatore? Perché l’interpretazione dell’iscrizione sta tutta lì: si tratta del segno D35 o del segno N35?

    Infine, se la traduzione fosse quella presentata da Chauville, dopo rx mi sarei aspettato la ‘t’ del femminile.

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    -Kiya-
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    Sacerdotessa
    di ATON
    Thiatj

    - ḥtm mr r ry.t '3.t
    wts rn n ՚ḫ n itn,
    S3t n m3't -
    00 17/10/2008 09:06
    ho cercato di applicare quanto nelle mie possibilità alla seconda immagine allegata da Antonio, spero possa esservi utile in qualche direzione, ma purtroppo lo stato dell'originale ha posto seri limiti di elaborazione:


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    antonio crasto
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    EgiTToPhiLo/a
    Scriba
    00 17/10/2008 10:44
    Il giallo si complica.
    Anche gli egittologi sbagliano!!!
    Con Paolo abbiamo trovato un buon motivo per tornare a Dendera, magari dopo la fine dei restauri della sala ipostila e la pubblicazione dei nostri due libri su Dendera.
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    paolopietrapiana
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    EgiTToPhiLo/a
    Suddito
    Maestro del ventre
    00 19/10/2008 12:03
    Colore del geroglifico D35
    Rielaborando l'immagine già presentata ho potuto verificare che il geroglifico controverso (D35)è di colore nettamente diverso da quello del geroglifico cielo (N1) e dello stesso colore del geroglifico bocca (D21) entrambi sicuramente di colore ROSSO
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    antonio crasto
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    EgiTToPhiLo/a
    Scriba
    00 19/10/2008 13:05
    L’immagine del soffitto appartiene alla Cappella del Nuovo Anno. Essa era strettamente collegata con la cappella situata nell’angolo di sud-ovest del terrazzo, nella quale la statua dorata di Hathor veniva portata in processione per essere esposta ai raggi del Sole Ra durante la notte del primo giorno dell’anno civile.

    La rappresentazione del soffitto è chiaramente ispirata alla celebrazione che si svolgeva annualmente sul terrazzo. Il cielo Nut partorisce il disco solare Ra, i cui raggi colpiscono e illuminano la testa di Hathor.

    L’interpretazione del geroglifico in questione come D35 potrebbe suggerire una traduzione differente rispetto a quella fatta dalla Cauville.
    Invece di Nut – la sconosciuta, si potrebbe intendere Nut – la misteriosa o Nut – il mistero (il doppio nome potrebbe essere giustificato dal doppio colore scoperto da Paolo).

    Vorrei sottolineare ancora una particolarità del disegno dei raggi del Sole.
    E’ forse la prima volta che i raggi non vengono disegnati come linee rette.
    Nello stile artistico di Akhenaton essi furono rappresentati come delle linee rette partenti dal disco solare e terminanti con delle mani offrenti l’ankh o altri amuleti.
    Ora, in piena età tolemaica, i raggi solari sono rappresentati come una sequenza di particelle a forma di tegola. Sembra proprio il primo esempio di teoria particellare delle onde elettromagnetiche.
    Il Sole emanerebbe una sequenza di particelle (fotoni) a forma di parallelepipedo che allargandosi assumerebbero l’aspetto di tronchi di cono.
    Non ho idea se un simile concetto sia stato espresso dai Greci e / o dai Romani, ma è certo che il soffitto della Cappella è intrigante ed estremamente moderno.
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    paolopietrapiana
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    EgiTToPhiLo/a
    Suddito
    Maestro del ventre
    00 19/10/2008 17:20
    Sulla "modernità" del soffitto della cappella del nuovo anno, vorrei fare una domanda:
    se NUT è la dea del cielo (o rappresenta il cielo stesso) perchè non viene rappresentata con una veste adorna di stelle ma bensì con un motivo ad "onde" ? Nel soffitto in questione, tra l'altro, le stelle sono ben visibili ma stanno "dietro", fanno da sfondo alla figura della dea.
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