Non sto affermando che Nut rappresentasse in assoluto la Via Lattea e che da questo concetto fosse totalmente esclusa la volta celeste. E me ne guardo bene dal contraddire Allen, sebbene anche io non so quale sia la fonte da cui ha tratto la definizione del mondo secondo gli Egizi. Ma non posso nemmeno escludere che col passare dei millenni vi possano essere stati mutamenti nella concezione della divinità.
Se effettivamente Nut venne assimilata alla Via Lattea in funzione della nascita di Ra, ciò avvenne probabilmente in epoca Predinastica, l'epoca che vide la nascita dei miti principali (da cui la Cosmogonia Eliopolitana).
Sulla base di ciò, tengo semplicemente conto del fatto che, come abbiamo già appurato, esistono numerosi modi di scrivere "cielo", e possiamo quindi ipotizzare che il termine avesse differenti significati, in base al contesto in cui era posto. Ma ci è nota una sola divinità a rappresentarlo.
Forse uno degli aspetti di Nut potrebbe quindi essere la sua associazione alla Via Lattea, che inghiotte il sole durante l'equinozio di primavera, con il volto rivolto all'insù (così forse ci si spiegherebbe anche il perchè della rappresentazione al contrario di Nut presente sempre a Dendera, peraltro, che diversamente non avrebbe senso - ma questa è una mia personale osservazione), per poi ripartorirlo esattamente 272 giorni dopo, durante il solstizio di inverno (nel punto indicato da Deneb (Alpha Cigny, una delle stelle più luminose della costellazione del Cigno, posta nei pressi della biforcazione che si presta a rappresentare le gambe di Nut).
Tenuto conto che erano in grado di "leggere" le ore della notte attraverso gruppi di poche stelle (i decani, appunto), non credo che potessero incontrare tanta difficoltà nell'intendere che il "volto" che inghiotte il sole e le "gambe" attraverso cui rinasce, dopo nove mesi, appartenessero alla stessa "scia" di stelle, che intanto aveva ruotato la sua posizione, muovendosi nel cielo.
Tutto quanto scritto, come ho già sottolineato, non è frutto di mia personale elaborazione, ma è basato sulla lettura della parte dedicata alla storia dell'Astronomia Egizia, contenuta nel volume "L'astronomia prima del telescopio", scritta da Ronald A. Wells (un estratto riassuntivo, tratto da due testi che ha pubblicato sull'argomento). Wells è stato Professore specializzato in Astronomia delle Culture Antiche (ormai in pensione), che ha insegnato Astronomia Egizia al dipartimento di Archeologia dell'Università del Cairo.
Personalmente non mi sento di prendere una posizione rigida tra teorie proposte da due indiscussi "titani", ma penso si possa ritenere che una non esclude l'altra.