00 20/07/2008 20:46
Nella buriana che attualmente caratterizza le mie giornate mi era dsfuggita questa interessante discussione, alla quale vorrei prender parte partendo, per così dire, dalle "radici".

Chi è l’Egittologo?
Un dizionario di italiano se la cava con grande leggerezza, definendo egittologo con “Studioso di Egittologia”. Il dizionario etimologico nemmeno lo riporta, quasi che questa parola non abbia origine.
Diventa inevitabile partire dalla definizione di “Egittologia”, per cercare di comprendere chi sia colui che la studia.
Ecco che scopriamo che essa è la “Scienza che studia la civiltà dell'antico Egitto” o, più semplicemente lo “Studio dell’antica civiltà egizia”.
Per ottenere un risultato più soddisfacente è necessario affidarsi a un dizionario enciclopedico. La rete offre numerose risorse a riguardo, che, se opportunamente filtrate, iniziano ad indicare la strada verso cui intendiamo avventurarci.
Ed ecco che le cose migliorano passo, passo, di fronte a descrizioni quali: “Scienza che studia sistematicamente (ovvero in modo capillare, metodico, organizzato) i vari aspetti (storia, lingua, scrittura, arte, ecc.) che costituiscono la civiltà egizia.
Ancora un risultato migliore si ottiene consultando l’Enciclopedia Treccani, nella quale per “egittologia” leggiamo: “Scienza che ha per oggetto lo studio e la conoscenza dell'Egitto faraonico, sotto l'aspetto storico, religioso, culturale, linguistico, ecc., soprattutto mediante esplorazioni, scavi archeologici, e interpretazione di antiche iscrizioni.
Volendo trovare un sinonimo di “Egittologia” potremmo indicarla come “Archeologia dei reperti dell’antico Egitto”. Quindi parlare di “egittologo” o di “archeologo” è in fondo la stessa cosa, con la precisazione dovuta verso chi ha voluto dare un’impronta precisa, limitatamente a un’epoca storica definita, ai propri studi. Insomma, siamo nel giusto affermando, come ha fatto pizia nella sua introduzione, che un Egittologo è un archeologo specializzato sull’antico Egitto.
Ricapitolando, ci sono voluti ben 5 approfondimenti per venire a capo di un’esaustiva definizione del termine “Egittologia” e per comprendere che l’Egittologo altri non è che colui che impara la Scienza che ha per oggetto lo studio e la conoscenza dell’Egitto Faraonico, sotto l’aspetto storico, religioso, culturale, linguistico, etc, soprattutto per mezzo di esplorazioni, scavi archeologici e interpretazione di antiche iscrizioni.
Insomma, stando a quanto riportato, un Egittologo non può essere tale se non conosce, pratica e interpreta tutti gli ambiti indicati. Fondamentalmente mi pare che questo sia applicabile, in linea di massima, a tutti i nomi dell’archeologia/egittologia che conosciamo, non ritenendo di poter escludere nessuno. O forse qualcuno mi sfugge?
Chi più, chi meno ha preso parte a missioni di scavo, seguendo nomi di “fama” o, a volte, in prima persona, avendo raggiunto la fortunata e dovuta posizione di Direttore della Missione.
Citando l’esempio portato, riferendomi alla dott.ssa Silvia Vinci, sottolineo che effettivamente, come supposto da pizia., la stessa forse non avrà scavato ad El Kab (affermazione per cuimi affido a Pizia, sicuramente più preparata della sottoscritta sullo specifico argomento), ma ha tuttavia preso parte a missioni di scavo guidate dal Prof. Pernigotti, per conto della sua Università. Una per tutte, nel 2005 a Bakchias.

Come in ogni ambito, anche in quello archeologico sono previsti sotto settori di specializzazione o semplici preferenze tematiche. Forse ciò comporta che vi siano argomenti “studiati a tavolino” ed altri invece “toccati con mano”, ma data la preparazione complessiva che si raggiunge applicandosi negli studi adeguati e seguendo un percorso idoneo alla medesima, credo si possa affermare che un lavoro condotto senza recarsi in situ da una persona comunque specializzata non sia da sminuire rispetto a quanto riportato da chi ha “toccato con mano”. Ed in entrambi i casi il titolo "Egittologo" è pienamente meritato.




p.s. ho voluto dare questa impostazione alla risposta non per sminuire la preparazione di qualcuno, nè, tanto meno, per mettere in luce individuali carenze. Semplicemente ho voluto dimostrare una volta di più una cosa che ci è ben nota, ovvero le difficoltà che ci si trova a dover affrontare qualora si intenda venir a capo di definizoni che, a prima vista, sembrano essere di comprensione universale e l'assuta mancanza di mezzi immediati idonei a colmare le lacune di chi affronta i primi passi verso un argomento così gettonato come l'Egittologia.