00 27/06/2008 09:31
Caro Max,
alla mia età si soffre d'insonnia e ci si alza all'alba.

Riporto dall’articolo alcune frasi particolarmente significative:

- L’emisfero nord è pianeggiante ed è più basso, in media, rispetto all’emisfero sud, più montagnoso di circa tre chilometri.
- La ragione e la causa, spiegano tre articoli pubblicati sulla rivista britannica Nature, sta nel fatto che circa quattro miliardi di anni fa quando il Pianeta Rosso era ancora nella fase di formazione, venne colpito da un corpo della taglia del pianeta Plutone.;
- Questo scavò un immenso cratere che ricopre in forma ellittica quasi per intero l’emisfero nord rendendolo il più grande cratere del sistema solare. Con le sue dimensioni, infatti, di 10.400 per 8.500 chilometri supera il bacino Aitken nel polo sud della Luna che finora deteneva il record.
- In quelle epoche in cui si verificava l’impatto marziano un altro impatto sulla Terra di un corpo grande quanto Marte proiettò nelle vicinanze del nostro pianeta quel materiale che poi coagulatosi diventò la Luna.
- Questa è, almeno, la più accreditata idea in vigore.

Considerazioni:
E’ importante che il mondo scientifico abbia trovato le prove della catastrofe cosmica all’interno del Sistema Solare.
Gli studiosi “alternativi” lo dicevano da tempo.
L’aspetto delle due facce di Marte, l’anomalia dei giganteschi vulcani tutti nell’emisfero sud e dalla parte opposta alla grande depressione dell’emisfero nord lasciavano ipotizzare una catastrofe cosmica e un impatto con un corpo celeste gigante.
E’ stata avanzata l’ipotesi che il proiettile potesse essere una cometa gigante, un pianetino o un frammento gigante di una supernova.

Gli scienziati ritengono che un evento così disastroso non possa essersi verificato se non durante la fase di formazione del Sistema Solare, circa quattro miliardi di anni.
In realtà non c’è nessuna ragione perché un corpo celeste non possa essere stato attratto dal sistema solare anche in tempi relativamente recenti.
Il fatto che Marte sembra un pianeta che ha subito una trasformazione importante quando doveva avere un’atmosfera, corsi d’acqua e forse delle forme di vita, lasciano invece pensare che l’evento che determinò la “morte” di Marte non possa essersi verificato quando il pianeta era in formazione, ma molto molto dopo.
L’ipotesi della formazione della Luna da una Terra ancora in formazione a causa di un altro impatto cosmico è stata confutata dagli scienziati, i quali hanno constatato che la geologia della Luna è differente da quella della Terra. Non si può parlare cioè di una porzione staccatasi dalla Terra, ma di un corpo celeste formatosi da qualche altra parte nel Sistema Solare e attratto dalla Terra in un secondo tempo.

Le anomalie della fine dell’Era Glaciale hanno suggerito che queste siano state innescate da vari impatti cosmici derivati da meteoriti appartenenti a uno sciame cosmico formatosi per l’impatto di un grande corpo celeste sulla superficie di Marte. Alcuni studiosi ritengono che questo impatto catastrofico sulla superficie di Marte possa essersi verificato alla fine del Paleolitico superiore, quando sulla Terra esisteva già l’homo sapiens e forse una civiltà globale abbastanza evoluta.

Nel mio saggio ho ipotizzato che l’impatto si sia verificato fra i 30000 e i 20000 anni fa e che lo sciame cosmico abbia rilasciato un grande meteorite sulla Terra in corrispondenza dei così detti “diluvi” che caratterizzarono la fine dell’Era Glaciale.

Detto questo si può anche ipotizzare che su Marte esistesse una civiltà pseudo-umana abbastanza evoluta, ma finora non abbiamo alcuna prova di questa esistenza e di eventuali contatti con la civiltà terrestre.
Una cosa però è certa.
Se non si coprissero col segreto le scoperte fatte con le sonde su Marte e sulla Luna, avremmo forse qualche informazione in più.