Egittophilìa Forum dedicato all'antico Egitto e all'Egittologia. Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.

Zacharia Sitchin - Il pianeta degli dei

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    gizidda
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    EgiTToPhiLo/a
    Suddito
    00 21/07/2010 15:12
    Tu cosa ne deduci da quella prima pagina acus?
    Per correttezza: "che si vede nel presunto commentario all' enuma elish" (8)

    (Nota 8: Von Soden giustamente esprime il dubbio che tale riga sia un commentario all' E.E.)

    A proposito, tu hai accesso a tutto l' articolo? Io purtroppo no, periodicamente se un articolo mi serve lo 'compro' da jstor ma non posso spendere svariati euro ogni volta.
    Sarebbe interessante leggerlo tutto.


    [Modificato da gizidda 21/07/2010 15:14]
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    ACUSinpw
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    Akhu-en-inpu
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    Gemet-ef-reh-neb
    00 21/07/2010 16:01
    Si ce l'ho tutto..
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    roberta.maat
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    La Divina Cantatrice
    - HdjetmeMaat
    MerytAton Sitenjterw -
    00 21/07/2010 16:11

    "Enuma Elish o “Poema della creazione”veniva recitato il quarto giorno del capodanno di Babele, come inno di propiziazione. Il titolo del poema è dato dalle sue parole iniziali, enuma elish, appunto. L’urigallu, il gran sacerdote, lo declamava davanti alla statua di Baal (Marduk), verso sera. In quell’occasione le statue degli altri dei dovevano restare coperte, per deferenza verso il dio nazionale, Marduk. Lo scopo dell’inno era pertanto celebrativo, della capacità di Marduk come ordinatore del cosmo, capacità che gli ha permesso di salire da un secondo rango di divinità fino ad essere di diritto il capo del Pantheon.

    Il poema consta di sette tavole e, oltre a quello celebrativo, ha anche lo scopo di descrivere una cosmogonia. L’autore quindi parte dal tempo dei primordi, da prima dell’origine del tutto, come accade in Genesi.
    Probabilmente, accanto alla versione “canonica”, presso i babilonesi esistevano altre versioni di questo mito, soprattutto se si pensa alla consuetudine di trasmettere oralmente la cultura (le tavolette cuneiformi erano un lusso, riservato agli archivi di stato e a pochi ricchissimi, e la scrittura cuneiforme non era poi così diffusa, perché molto difficile da apprendere). Dell’autore nulla sappiamo, perché presso i babilonesi non si teneva conto della paternità delle opere letterarie di nessun tipo. L’epoca di composizione è fissato dagli studiosi verosimilmente al tempo della prima dinastia di Babele, ma non vi sono riferimenti certi: altri ad esempio la collocano nell’ottavo secolo, al tempo del re assiro Tiglatpilsiter III, che dominò anche su Babilonia, e individuano l’autore in un assiro e non in un babilonese.

    Sino a noi sono giunte quattro redazioni del poema: una neobabilonese, una neoassira (dalla biblioteca di Assurbanipal a Ninive) e una assira più antica, ai tempi in cui fioriva la capitale Assur, e infine una prebabilonese, di cui si conosce solo un piccolo frammento rinvenuto negli scavi di Kish. Ma anche i frammenti più antichi, di epoca prebabilonese, non possono comunque essere più antichi del regno di Hammurabi (1955 – 1913), periodo storico nel quale Marduk fu proclamato dio nazionale. E’ certo in ogni caso che il poema fu modellato su un racconto dedicato a Enlil, il dio della terra, il più potente prima di Marduk. La struttura e lo stile mostrano caratteri di forte unitarietà, e da qui vien da congetturare che l’opera sia stata scritta da un solo scriba. Molti racconti circolavano in Babilonia, intorno all’origine del mondo, la comparsa degli dei, degli animali, dell’uomo, le lotte primordiali fra i principi del bene e del male simboleggiato da mostri terribili. L’autore dell’Euma Elish aveva quindi molto materiale da rielaborare.

    Il poema si chiude, al settimo canto, con un inno ai 50 nomi di Marduk, ed è questo un elemento che rafforza l’ipotesi che esso sia una rielaborazione del poema dedicato a Enlil: infatti il numero 50 era sacro a questo dio.

    (...continua...)

    Tratto da:
    www.poiein.it/autori/L/Lucini/enuma_elish.htm , a cura di G.Lucini






    [Modificato da ACUSinpw 22/07/2010 16:08]
  • Hatshepsut76
    Viandante
    00 21/07/2010 16:29
    Lavoro apprezzabile, Roberta, grazie! Ripensandoci, anche io sul mio pc ho (o dovrei avere) un file pdf sull Enuma Elis. Posso stamparlo e dare un'occhiata a cosa tratta nei prossimi giorni...
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    gizidda
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    EgiTToPhiLo/a
    Suddito
    00 21/07/2010 23:13
    Personalmente non concordo con la intrpretazione di Luccini del mito e le assegnazionidi certe simbologie o allegorie...

    A frasi come:

    "Ogni dio rappresenta un carattere naturale, e lo si vede specialmente nel conflitto fra Marduk e Tiamat (il primo rappresenterebbe la primavera, il secondo l’inverno)."
    stento a vedere una base...

    Anche quando afferma:

    "può essere il racconto del sorgere del sole (Marduk) e del suo affermarsi all’orizzonte"

    secodo me é immotivato, visto che molto più avanti si dice:

    "Dopo aver fissato la Luna, Marduk prese il Sole
    E lo mise a segnare il ciclo da un anno all’ altro.
    Assegnò a lui il cancello dell’ Est,
    e il compito di mettere fine alla notte"

    Dunque perchè, se marduk é il sole, deve mettere il sole a segnare il ciclo degli anni?

    Non concordo nemmeno con la interpretazione:

    "io distruggerò queste forze, perché regni la tranquillità"

    King traduce:

    "But I will destroy their way, I will...
    Let there be lamentation, and let us lie down again in peace.""

    Le loro vie.
    Sandars interpreta ancora di più e traduce 'ways' in 'manners':

    "Their manners revolt me, day and night without remission we suffer. My will is to destroy them, all of their kind, we shall have peace at last and we will sleep again."

    Secondo me l' enuma elish é composto di due parti, riunibili in una cosmogonia: la creazione dei pianeti, in cui marduk e tutti gli altri personaggi son corpi celesti, e una 'creazione della terra' in cui questi corpi celesti assumono l' identità di divinità.

    Purtroppo c' é ancora a livello accademico questa sorta di pensiero preconcetto che vede babilonesi e sumeri come società per cui tutto era allegoria, ogni mito diventa legato alla 'fertilità' a 'alle stagioni'...
    gli dei son rappresentazioni della natura... anche quando di questi dei ci vengono raccontati stupri, omicidi, bombardamenti, guerre, banchetti e ubriacature, fallimenti nella creazione dell' uomo, gesti di tutti i giorni...

    So che sembrerà assurdo, ma provate a vedere l' enuma elish come cronaca della creazione e formazione del sistema solare...

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    ACUSinpw
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    Akhu-en-inpu
    Haw-erhefetkher-netjeru
    Gemet-ef-reh-neb
    00 22/07/2010 16:12
    Direi di continuare la discussione riguardante l'Enuma Elish qui: freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9351337

    E la discussione strettamente riguardante Mummu qui: freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9351377

    Questo topic è strettamente legato al testo di Zacharia Sitchin; dato che io sono molto interessato ai temi estrapolati qua dentro, ma al momento non ho alcun interesse nell'approfondire direttamente la figura di Sitchin (e così molti altri utenti, io penso, che potrebbero nemmeno aprire la discussione visto che non hanno interesse nel titolo), credo che sarebbe più utile parlare di ogni discorso separatamente, anche per chiarezza verso quelle persone che, come me, di Mesopotamico sanno giusto quello che riguarda l'Egitto.
    [Modificato da ACUSinpw 22/07/2010 16:15]
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    emilioraffaele
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    Scriba
    00 22/07/2010 16:14
    Acus, concordo
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    -Kiya-
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    Registrato il: 24/08/2005

    Sacerdotessa
    di ATON
    Thiatj

    - ḥtm mr r ry.t '3.t
    wts rn n ՚ḫ n itn,
    S3t n m3't -
    00 22/07/2010 16:43
    ottimo lavoro, ACUS! ;)

    Invito tutti i partecipanti a prendere atto dell'intervento del Moderatore di Comunità e a procedere come indicato.

    Le misure prese sono da ritenersi esclusivamente mirate a rendere l'argomento qui trattato (argomento estremamente vasto e articolato), accessibile a tutti i lettori e di facilitarne, pertanto, l'approccio da parte degli interessati. Un aspetto che ci auguriamo condividerete e che vorrete adottare ad ampio raggio, per contribuire a mantenere il forum quanto più fruibile possibile.

    Grazie a tutti per la collaborazione,

    Kiya
    [Modificato da -Kiya- 22/07/2010 16:47]
  • Hatshepsut76
    Viandante
    00 23/07/2010 11:56
    Re:
    Hatshepsut76, 21/07/2010 16.29:

    Lavoro apprezzabile, Roberta, grazie! Ripensandoci, anche io sul mio pc ho (o dovrei avere) un file pdf sull Enuma Elis. Posso stamparlo e dare un'occhiata a cosa tratta nei prossimi giorni...




    Ho tradotto il file che avevo, e a breve, penso già questo fine settimana, lo inserirò. Il documento fa un raffronto tra la creazione affrontat nella Genesi, e la versione dell'Enuma Elis...


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    Biceleon
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    EgiTToPhiLo/a
    Artista del Re
    00 11/08/2010 22:02
    In questi giorni mi è arrivato An Akkadian Lexical Companion For Biblical Habrew, questo testo è stato utilizzato da gizidda per avvalorare le sue affermazioni:

    gizidda, 18/07/2010 13.45:


    Riguardo a Bukru non vedo perchè il dizionario di chicago sia da reputare più autorevole, io ho bukru = first-born son in 3 lexicon, per me son più autorevoli quelli.

    (...)

    per lemnum / lemenum quella é una delle fonti, il link che avevo postato, altre sono l' akkadian lexicon for biblical studies, akkadian lexicon compaign for biblical hebrew.



    Il testo riguarda alla radice ebraica BKR afferma che deriva dall'accadico bakru (fem. bakartu) che significa primogenito e aggiunge:

    «Akk. bakru/bakartu si verificano solo nei nomi di persona.

    Notare che "la parola bukru ['figlio, bambino'], come la sua controparte femminile bukurtu ['figlia'], è utilizzata principalmente in contesti poetici; si riferisce raramente agli esseri umani. Anche se la radice bkr nelle altre lingue semitiche frequentemente vuole dire 'primogenito', 'primo', ecc. non c'è alcun cenno di tale variante in accadico" (CAD B 310a). Akk. assume l'aggettivo restu per "primogenito", per gli dei e gli esseri umani (CAD R 274).» p. 51

    CAD sta per The Assyrian Dictionary dell'università di Chicago

    In poche parole il testo afferma che bakru significa primogenito solo per gli esseri umani, mentre bukru significa figlio o bambino solo per gli dei, mentre con l'aggiunta dell'aggettivo restu significa primogenito sia per gli uomini che per gli dei, tra l'altro il testo cita The Assyrian Dictionary proprio nella parte da me riportata, confermando quanto da me detto.

    Riguardo alla radice ebraica LHM il testo afferma che deriva dall'accadico lemu che significa “assumere cibo o bevande”, nessun accenno al “fare guerra”.
    [Modificato da Biceleon 11/08/2010 22:05]
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