00 30/04/2008 14:30
Re:
-Kiya-, 29/04/2008 20.29:

p.s.2: pagherei oro per trovarmi in questo istante seduta a quel tavolino, rivolta al Nilo...

p.s.3: chissà se anche nell'antichità la raccolta dei datteri si faceva così?


Teie, che ne dici di aggiungere qualche commento? vorresti indicare i luoghi da cui hai tratto quegli istanti? e le tue sensazioni? ;)




Mentre camminavo verso il Museo di Imhotep, a Saqqara, scorgo un movimento alla mia destra al di là del basso muretto di recinzione. Mi avvicino e mi accorgo che esso delimita un campo molto più in basso dove due donne fanno la cernita dei datteri e tre bambini mi corrono incontro, abituati ai turisti che regalano sempre qualcosa. Regalo penne e matite e poi penso che il movimento che ho scorto era più in alto; alzo gli occhi e...lo vedo questo uomo magro, agilissimo che si tiene in equilibrio come vedete dalla foto e raccoglie questi particolari datteri rosso scuro e molto grossi.
O forse io li ho visti sempre secchi nelle confezioni e freschi sono così?
Il mio pensiero corre a tutta la famiglia di quest'uomo, al quale il museo ha sfiorato il terreno e glie ne ha lasciato un pezzo su cui ancora coltivare i datteri e sostenersi. Vedo anche che tutti i componenti non sono denutriti, stanno bene, quindi ha di che vivere decorosamente. Ci lancia due datteri che mi riempiono le mani e che ho conservato; adess somigliano più a quelli che conosco e siccome sono egizi posso dire che si sono....mummificati.

Vero che il posto della seconda foto fa venire voglia di sedersi a pensare?
E' proprio quello che ho fatto per una decina di minuti. File ha un fascino particolare e sembra lontana anni luce dal resto dell'Egitto, l'aria che si respira è ancora piena di religiosità e rispetto per il luogo sacro e questo lo sentiamo tutti e senza che nessuno ce lo dica parliamo a voce bassa; ma dietro il tempio si entra in un'altra dimensione temporale. Guardo verso l'acqua e....non sono più là.....mi accorgo dei minuti che sono passati solo perchè i miei amici mi richiamano alla realtà ed è come se il mio pensiero che vagava fosse all'improvviso rientrato dentro di me.

El Khalili..una ridda di suoni, profumi, odori, e colori.
Sei al centro di una folla e all'improvviso giri in una stradina e siete solo voi, un uomo in turbante che fuma il narghilè e un venditore di spezie con le ceste piene di colori e di..odori.
Incredibilmente forti, diversi e particolari, mi sento quasi stordita da quest'insieme così diverso che stuzzica in maniera diversamente stupenda il mio naso. Gli occhi non riescono a cogliere tutto l'insieme dei colori e poi ho paura che con il tempo essi si affievoliscano nei ricordi..ci vuole una foto perchè ogni tanto posso prenderla e rivivere colori e vi sembrerà strano, anche odori.


Teie