-Kiya-, 04/01/2009 0.21:
E' più corretto parlare di enoteismo, infatti.
In tutta onestà, però, mi sono chiesta più volte se anche la religione Cristiana non dovesse essere considerata alla stessa stregua... anche in questo senso le similitudini abbondano.
Attenta Kiya, stai navigando su un terreno minato.
La religione cattolica è di carattere monoteistico (senza ombra di dubbio).
In essa, l’enoteismo risulta inesistente.
Queste le motivazioni:
A) Maria, i Santi e gli Angeli, degni di venerazione (ma non di adorazione),
non presentano sostanza divina (la quale spetta soltanto al Dio creatore), bensì umana o spirituale.
B) Il culto reso a Maria è doveroso, poiché deriva da una profezia biblica:
“D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata”.
C) Il culto reso ai Santi è opera pia, giacché gli stessi hanno rappresentato l’imitazione perfetta di Cristo in terra, attraverso le gesta eroiche del Vangelo.
Pur tuttavia, rimangono uomini.
D) Il concetto della Trinità Divina conducibile alla medesima sostanza (Padre – Figlio – Spirito Santo), è talmente complesso e difficile da analizzare che lo stesso Sant’Agostino (il più grande pensatore teologico del millennio) rinunciò a trovare una spiegazione umanamente plausibile.
E) L’iconoclastia non è suscettibile di essere divinizzata,
bensì di essere venerata nell’essenza del soggetto proposto (vedi Arca dell’Alleanza).
Detto questo, paragonare il presunto enoteismo di Akhenaton a quello cristiano, è un concetto che esula da qualunque fondamento logico.
Al contrario, potresti accostarlo (ma solo in minima parte) al comportamento manifestato, sovente, dall’antico popolo ebraico, il quale fece perdere la pazienza persino al Dio creatore:
“Popolo dalla dura cervice, ramingo vagherai per il mondo”.