Egittophilìa Forum dedicato all'antico Egitto e all'Egittologia. Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.

Akhty

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    antonio crasto
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    EgiTToPhiLo/a
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    00 18/04/2008 11:51
    Il nome egizio Akhty viene tradotto “Divinità all’orizzonte” o meglio “Divinità abitante all’orizzonte”.
    Quando il determinativo di divinità è sostituito dal falco, il nome diventa Horakhty e viene tradotto “Horus all’orizzonte” o “Horus abitante all’orizzonte”.



    Le traduzioni sono, a mio parere, poco chiare, non specificando dove abita la divinità o Horus. Si potrebbe ipotizzare una località molto lontana in una qualche direzione geografica, est o ovest.
    Il fatto che il pianeta Marte sia detto sia “Horus il rosso” sia Horakhty, lascia ipotizzare poi che, in una rappresentazione planetaria, il falco Horus sia associato a Marte.

    Il fatto che il pianeta sia rosso ha portato gli Egizi a identificare ancora, nel Nuovo Regno, Horakhty con la grande statua rossa della Sfinge di Giza, complicando ulteriormente l’identificazione della divinità. Nella tarda età si sarebbe poi identificato sincreticamente Horus con Ra, per cui fu ideata la nuova divinità Ra-Horakhty “Ra-Horus abitante all’orizzonte”.

    Cosa ne pensate?

    Ciao Antonio
  • Hatshepsut76
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    00 18/04/2008 12:21
    curiosa interpretazione, quella astronomica, ma... mi garba! [SM=g999103]
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    Maat Ka Ra
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    EgiTToPhiLo/a
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    00 18/04/2008 21:47
    Per quelle che sono le mie scarne basi, Akhty è semplicemente un duale: "i due orizzonti". In egiziano esistono singolare, plurale e duale, cioè una forma per indicare numericamente il quantitativo dell'oggetto espresso. Il duale si rende con la desinenza -wy per il maschile e -ty per il femminile, va utilizzato solo con cose o persone. Quindi, akhty va tradotto con "due orizzonti", in riferimento all'oriente e all'occidente. Infatti, hr3khty viene semplicemente tradotto con "Horus all'orizzonte", ma Horus è una divinità solare, legata alla nascita del Sole quanto al suo tramonto: ecco i "due orizzonti" di Horus.
    Harmachis è poi il nome che viene dato alla Sfinge, derivante proprio da hr m 3ht, cioè Horus all'Orizzonte, per cui il Re (Horus) che stava all'Orizzonte, inteso come regno dell'Aldilà, la Duat. In questo caso si fa riferimento ovviamente al tramonto, quindi all'occidente.

    Spero di aver detto qualcosa di utile...
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    roberta.maat
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    - HdjetmeMaat
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    00 19/04/2008 08:51
    L'hai detto......grazie.....brava !
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    antonio crasto
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    EgiTToPhiLo/a
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    00 19/04/2008 09:28
    Ciao Serena,
    da un punto linguistico il discorso torna.
    Certo che se gli Egizi avessero abusato meno dei loro sincretismi le cose sarebbero più chiare.
    In particolare la visione solare di Horus non mi convince molto, ma tant’è.
    Quindi Horakhty dovrebbe rappresentare Ra-Horus all’alba e al tramonto, mentre la Sfinge-Horakht dovrebbe rappresentare la divinizzazione di un faraone nella Duat.
    Mi rimane poco chiaro perché la Sfinge guardi a est, ma simboleggi l’ovest. Non è che gli antichi egizi si sono incartati?

    Non riesco ancora a capire la correlazione Sfinge rossa e Marte rosso e perché a questo pianeta sia stato associato Horakhty.

    Ho l’impressione che ci sia bisogno di leggere, ancora una volta, tra le righe.

    Grazie Antonio
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    Biceleon
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    EgiTToPhiLo/a
    Artista del Re
    00 19/04/2008 15:28
    Re:
    antonio crasto, 19/04/2008 9.28:


    Mi rimane poco chiaro perché la Sfinge guardi a est, ma simboleggi l’ovest. Non è che gli antichi egizi si sono incartati?




    Velikovsky direbbe “semplice, perche in passato il sole sorgeva ad ovest!”. Su una stele trovata nella tomba di Harmhab ce scritto: "Harakhte, only god, king of the gods; he rises in the west, he sendeth his beauty.” (J.H. Breasted Ancient Records of Egypt, III par. 18) Tra l’altro gli egizi si sarebbero “incartati” anche nel orientare la tomba di Senmut. [SM=x822723]

    Volendo esser seri e senza banalizzare l’argomento, credevo che khenti-kheti indicasse il Sole all’alba e che Harakhte stesse a indicare il Sole al tramonto e che, a causa del colore rosso che il Sole assume al tramonto, il nome Harakhte venisse associato al pianeta rosso Marte. Debbo rivedere questo mio convincimento?


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    pizia.
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    - ShemsetRa -
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    00 19/04/2008 22:25

    Debbo rivedere questo mio convincimento?


    Per carità, non "devi", ma solo se ti piace!

    Dal mio canto, stavo per scrivere le stesse cose che ha scritto Maatkara, meno male che ho letto tutto il thread prima di postare!



    lascia ipotizzare poi che, in una rappresentazione planetaria, il falco Horus sia associato a Marte.


    Può anche darsi che il falco Horus sia associato a Marte, in qualche contesto, ma credo che come rosso ci sia qualcuno che batte Horus.
    L'identificazione di Ra con Horakehty credo sia un po' più antica rispetto alla "tarda età".

    Ma poi, siamo sicuri che Marte fosse riconosciuto "pianeta rosso" anche dagli egizi? non sarà una constatazione moderna?
    Concesso che brilla di una luce leggermente rossa e ferma, potevano gli egizi immaginare la distinzione fra un pianeta rosso e una stella di luce vagamente rossa?



  • Hatshepsut76
    Viandante
    00 19/04/2008 23:53
    Re:
    pizia., 19/04/2008 22.25:



    Ma poi, siamo sicuri che Marte fosse riconosciuto "pianeta rosso" anche dagli egizi? non sarà una constatazione moderna?
    Concesso che brilla di una luce leggermente rossa e ferma, potevano gli egizi immaginare la distinzione fra un pianeta rosso e una stella di luce vagamente rossa?







    domanda interessante... non potrebbe essere che per loro le stelle erano solo quelle che conoscevano, e gli altri, pianeti? Voglio dire: le altre stelle che non conoscevano, non potevano essere pianeti? Oppure ancora: non potevano considerare stelle solo quelle aventi magnitudine superiore alle altre? In questo caso, Marte, avendo magnitudine inferiore, sarebbe risultato essere (come realmente è) un pianeta!!
    Vabbè, ok, ho fatto un ragionamento un po' contorto... Ah, per la cronaca: la magnitudine è il grado di luminosità di una stella, ed è inversamente proporzionale alla luminosità stessa (magnitudine elevata = stella poco luminosa)
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    roberta.maat
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    00 20/04/2008 00:12

    Pizia :
    Concesso che brilla di una luce leggermente rossa e ferma, potevano gli egizi immaginare la distinzione fra un pianeta rosso e una stella di luce vagamente rossa?



    Non ho capito bene la domanda. Potevano distinguere una stella da un pianeta ? Marte è rosso ma Antares dello scorpione ha una luce rossa ancora più evidente.Il colore è simile ma il loro moto è assai diverso e all'osservazione continua del cielo non si può non fare una distinzione.
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    pizia.
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    - ShemsetRa -
    Architetto Reale

    00 20/04/2008 00:20
    Secondo me guardando la notte nel cielo vedevano solo puntini luminosi e la Luna.
    Immagino che per gli antichi in generale fossero tutte stelle.
    Ad un certo punto però qualcuno si è accor.to che c'è una differenza qualitativa fra la luce tremola di alcune e la luce fissa di altre e forse questo ha indotto altre domande sulla natura di quei puntini.
    Ma il loro moto nel cielo credo abbia attirato l'attenzione degli osservatori ancor prima della fissità/tremolio, i pianeti infatti non sono facilmente distinguibili dalle stelle per la loro magnitudo, tranne il caso eclatante di Venere, ma per i loro spostamenti esagerati.

    E poi, i primi esperti indagatori del cielo non furono i babilonesi?
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