00 12/04/2008 22:13
Adesso provo a dare una mia interpretazione.

Ho letto qualche favola egizia in cui si parla di ladri, ma non di tombe, proprio di ladri di beni materiali custoditi in ricche case o nelle borse dei viandanti, nel libro della Brunner Traut.
Le favole toccavano spesso questo argomento e talvolta il ladro veniva guardato con un occhio di riguardo, in particolare se riusciva a compiere delle imprese con notevole acume e inventiva.
In effetti a quel punto anche il furto può essere paragonato ad un mestiere.

Questi racconti, molto comuni, spesso perdevano durante il passaggio di bocca in bocca la loro origine favolistica e venivano spacciati per verità.
Inoltre i nostri egizi avevano sempre un atteggiamento scherzoso con i greci (li prendevano un po' in giro...) e si divertivano spesso a raccontare loro storie di vario genere facendo loro credere che fossero realmente accadute; il bello è che molti greci ci cascarono in pieno!

Sempre la Brunner Traut, che si occupa di mitologia comparata, trova che questa situazione del ladro ammirato e premiato si trovi spesso anche nelle altre mitologie, anche ai giorni nostri, e riporta altri esempi curiosi.
Se vi va, vi racconto una di queste favole, ma promettetemi di non addormentarvi.

Persino nella nostra legislazione il ladro, quando realizza la sua opera "con destrezza", può godere di certe attenuanti, come premio per una dimostrazione di abilità e come ulteriore "punizione" per il derubato, colpevole di ingenuità e in un certo senso anche di "adescamento".