Origine del nome.
Secondo
en.wikipedia.org/wiki/Carnival si possono ipotizzare tre etimologie:
- latino carrus navalis, in relazione a carri a forma di barca portati in sfilata in onore di Apollo;
- italiano carne levare, in ricordo che dopo la festa incominciava la quaresima;
- latino carne vale, l’addio alla carne, sempre in connessione con la quaresima.
La versione italiana
it.wikipedia.org/wiki/Carnevale propende per la seconda ipotesi e vede carne-vale come una storpiatura dell’espressione carnem levare e vede nella festa il ricordato del banchetto di abolizione della carne che si teneva subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima.
Io penso che il Carnevale rientri in uno dei tentativi riusciti fatti dalla religione cristiana di Roma di cancellare il culto di Osiride e Iside.
Occorre risalire ai culti che si svolgevano a Djedu, Busiri. La città era sacra a Osiride e in essa si celebravano i riti per la morte e la resurrezione del dio. Nella città esisteva anche un tempio dedicato a Iside.
Secondo Erodoto (Le Storie-Libro II capp. 39-40) un bovino maschio, contrassegnato come puro, veniva portato all’altare e qui sacrificato invocando il dio.
Il toro veniva farcito con pani, miele, uva, fichi, incenso e mirra, quindi arrostito e infine mangiato.
Questi sacrifici dovevano essere una festa per il popolo, ma avevano, a mio parere, anche un significato più profondo, conosciuto dai soli sacerdoti e che rientrava nei misteri di Osiride.
Il regno di Osiride potrebbe rappresentare il periodo felice dei Semidei e la morte del dio per annegamento il grande Diluvio Universale del 5500 a.C.
I riti di Busiri avrebbero quindi ricordato il periodo ricco e felice del mesolitico interrotto bruscamente dalla morte e resurrezione di Osiride. E’ probabile ancora che a questi festeggiamenti seguisse un periodo di digiuno in memoria del grande diluvio.
In questa linea il toro avrebbe rappresentato il sovrano divinizzato dell’Egitto.
E’ possibile che questi riti associati a Osiride e a Iside siano pervenuti a Roma e che il clero abbia cercato di cancellarli, trasformandoli in una festa, gentilmente concessa prima della quaresima.
Il popolo si sarebbe accontentato e ben presto avrebbe dimenticato che la festa era inizialmente in onore di Osiride.