00 05/11/2007 00:49
Penso che tu abbia ragione, sette/otto mesi dal decesso forse è un tempo eccessivo.
In particolar modo deve essere sembrato eccessivo al faraone subentrante!
Però non credo che esistesse una regola fissa, diciamo tabellabile, del tipo:

notizia alle autorità e al popolo....... giorni 3
trasferimento della salma al luogo della mummificazione....... durata giorni 1
esecuzione delle fasi preliminari di svuotamento....... giorni 3
permanenza del corpo sotto natron...... giorni 70
ecc.

Secondo me i riti si sono aggiunti e tolti durante i millenni e si sono modificati continuamente durante il corso della storia.
Anche perché, alla faccia di chi vede nella civiltà egizia l'essenza stessa dell'immutabilità, io vedo invece continua evoluzione.
Ciò che ha scritto Erodoto è il punto di arrivo di una liturgia e di una tecnica che ha cavalcato i secoli.
Possiamo osservare che alcune mummie rinvenute presentano proprio i segni della procedura raccontata, molto probabilmente sono stati rispettati modi e tempi codificati.

E poi Erodoto ha copiato un documento esistente oppure si deve a lui l'aver messo per iscritto, come in un manuale, un sapere che fino ad allora era tramandato solo oralmente?
Può darsi che che prima dell'arrivo dei greci non si sentisse così urgentemente la necessità di mettere certe cose per iscritto, ma può anche essere che i nostri non attesero l'arrivo del conquistatore per registrare anche questo.

Ma anche se uno scritto avesse imposto un certo tempo, un imbalsamatore alle prese con la salma sotto natron, l'avrebbe tirata fuori trascorso quel tempo defitio se essa si fosse rivelata non ancora sufficientemente essicata ad esempio a causa di un andamento stagionale particolarmente umido?

Potrebbe essere la ligia osservanza ai dettami la causa del degrado di alcune mummie meno bene conservate rispetto ad altre?