Scritto da: antonio crasto 29/05/2007 12.01
Noi siamo particolarmente attenti alle informazioni sull'Antico Egitto. I molti errori che si sentonono a riguardo nelle varie trasmissioni televisive potrebbero lascir intendere che in genere anche la trattazione degli altri argomenti sia infarcita di errori.
questa è la medesima ragione per cui preferisco affrontare la lettura di un libro storico, anche romanzato, inerente l'epoca egizia, piuttosto che ambientato in una qualunque altra epoca.
E' la capacità di discernimento che mi rende gradevole la lettura, il fatto di poter analizzare, criticare, bocciare o promuovere quanto scritto dall'autore, grazie alle mie conoscenze. La stessa cosa vale per i documentari proposti in tv. E il più delle volte, anche io come voi, ne resto allibita.
Ne abbiamo già parlato altrove e più volte: il pubblico tende a "macinare" e assimilare tutto quanto proposto. E se, in aggravio, è proposto da voci ritenute "autorevoli" e preparate, come per i casi citati qui sopra, l'effetto è semplicemente devastante.
Chi si siede davanti alla tv in attesa che inizi un Voyager, piuttosto che uno Stargate, piuttosto che un Ulisse, lo fa perchè attratto dall'argomento trattato e quindi desidera saperne di più.
Oggi come oggi, ci si lamenta che la cultura diffusa in rete non sia filtrata come si deve. Si chiudono o almeno si condannano siti interi perchè ritenuti non attendibili e poi si permette ad informazioni altrettanto o forse addirittura più inattendibili ed errate di passare attraverso la televisione di Stato senza il benchè minimo controllo, in nome di un dio chiamato "audience".
Ancora una volta i numeri hanno priorità rispetto ai valori...