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Pharaon: Pubblicazione cessata[era: Pharaon diventa trimestrale]

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    pizia.
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    - ShemsetRa -
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    00 18/11/2008 13:03
    Non la penso come te riguardo a Pharaon.
    Non credo proprio che siano state le critiche mosse su un forum a far chiudere una rivista interessante come quella, ma indipendentemente dall'argomento trattato, ci sono sotto logiche di mercato che dal nostro punto di vista sono incomprensibili.
    Probabilmente essa ha risentito di una crisi economica generale che ha investito tanti soggetti diversi e, fra questi, maggiormente penalizzati sono stati i venditori di beni non necessari.

    Su Archeo c'è un po' di tutto, è vero, può essere occasione per confrontarsi anche con altre realtà spesso chiamate in causa nelle dispute meramente egizie; e non credo che l'Egitto con "Archeo" sia come i cavoli a merenda, inserito solo per far vendere più copie, penso proprio che sia vera archeologia, paragonabile a quella romana, greca, ittita, cinese o Maya.

    Per ciò che riguarda il passaparola, credo che nessuno di noi abbia mai sconsigliato un amico dall'acquisto della rivista, anzi, tutt'altro, ma come ho già avuto modo di constatare, se siamo su questo forum a discutere è perché, tra tutti, di amici che abbiano voglia di imbarcarsi in discorsi e studi di tale genere non ne abbiamo trovati molti!

    Certo la tua situazione può essere del tutto diversa, sei giovane, hai fatto l'università, forse frequenti ancora l'ambiente, è facile che tu abbia degli amici della tua età, che puoi vedere spesso, con i tuoi stessi interessi anche se non hanno seguito i tuoi stessi studi, quindi è comprensibile che giudichi il passaparola come un grande strumento di pubblicità, ma nel nostro caso invece... sigh!
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    -francis-
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    - Waenra,
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    00 18/11/2008 14:15
    La rivista Archeo, che acquistai fin dalla sua prima uscita, riporta sempre, in ogni suo numero, articoli sull'antico Egitto. Sono uscite anche edizioni monografiche che parlano di esso in modo professionale ed accurato, oltre a pubblicare splendide raffigurazioni.
    Io non credo che la sua sospensione sia dovuta a critiche, sono più propensa a credere che gli acquisti fossero scarsi. Probabilmente non sono tanti gli appassionati interessati ad acquistare una rivista monografica, mentre invece (e lo dimostrano i tanti anni di uscita di Archeo) paga la varietà degli argomenti trattati.
    Ma esiste anche un altro motivo, che ben pochi conoscono, che mi fa dubitare di questa sospensione. Esiste una legge sull'editoria che elargisce contributi agli editori per quello che pubblicano. Per usufruirne ci si deve attenere ad alcune regole, una delle quali è un tot di numeri pubblicati.
    Forse, una volta entrati a far parte dei beneficiari, anche in considerazione delle scarse vendite, l'editore ha chiuso la rivista.
    Vi siete mai chiesti perchè, puntualmente ogni autunno, la pubblicità ci sommerge di enciclopedie a fascicoli settimanali dei più disparati, ed improponibili, argomenti? Poi, dopo qualche settimana, il tutto sparisce.
    Immagino però che vi siano stati anche contrasti interni. Zahi, dopo pochi minuti, è uscito dalla redazione. Chissà perchè!
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    Teie
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    00 18/11/2008 16:08
    Re:
    pizia., 18/11/2008 13.03:

    Non la penso come te riguardo a Pharaon.
    Non credo proprio che siano state le critiche mosse su un forum a far chiudere una rivista interessante come quella, ma indipendentemente dall'argomento trattato, ci sono sotto logiche di mercato che dal nostro punto di vista sono incomprensibili.



    Ma guarda che mica parlo del nostro forum, sarebbe ridicolo pensarlo. Noi siamo lo specchio di quello che è avvenuto fuori di qui, anche grazie a noi. Chi conoscendoci ci chiedeva notizie non ha avuto da noi raccomandazioni credibili.
    Le logiche di mercato, le posso capire e ho già detto che qualcosa come dice anche Francis non è andata per il verso giusto. Compresa la scarsa veicolazione pubblicitaria.

    pizia., 18/11/2008 13.03:


    Su Archeo c'è un po' di tutto, è vero, può essere occasione per confrontarsi anche con altre realtà spesso chiamate in causa nelle dispute meramente egizie; e non credo che l'Egitto con "Archeo" sia come i cavoli a merenda, inserito solo per far vendere più copie, penso proprio che sia vera archeologia, paragonabile a quella romana, greca, ittita, cinese o Maya.



    Questo è il pensiero che ha portato alla chiusura di Pharaon.


    Teie

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    Hotepibre
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    Tempio di Thot

    00 18/11/2008 18:54
    ...accanito acquirente di "Archeo" dal 1° numero di quasi 20 anni fa, posso garantirvi che gli articoli sull'AE non sono stati pochi, ma neanche poi così tanti.
    COnsdierate che, per un certo periodo, ho inserito in un Data Base i titoli e gli argomenti di circa 400 articoli di "Archeo", bene, sul totale, gli articoli di egittologia sono 18, con una percentuale, quindi, solo del 4,5%.

    E comprendendo nel numero degli articoli da me inseriti anche le "Monografie di Archeo" che, di tanto in tanto, sono state riproposte cambiando solo le copertine.

    Se di interesse, vi riporto il titolo di alcune monografie:

    - n.ro 002/1993 "La scoperta del secolo: il tesoro del Faraone fanciullo";

    - n.ro 004/1997 "Egitto: viaggio nella terra dei Faraoni";

    - n.ro 005/1997 "La tomba del Faraone" (e indovinate di chi si tratta?);

    - n.ro 001/1999 "A Tavola con gli egiziani";

    - n.ro 004/1999 "L'Egitto dopo i Faraoni";

    - n.ro 260/2006 "Le grandi scoperte dell'archeologia 01: Il Faraone fanciullo" (ed anche questa era un "remake" di precedenti monografie).

    Inutile dire che, talvolta, alcuni degli articoli contenuti nelle monografie sono stati anche riportati come singoli argomenti della rivista mensile...è comunque vero che "Archeo", grazie alla sua varietà di argomenti, tira molto più che non un "Pharaon" decisamente monotematico.

    Quanti di noi hanno comperato "Pharaon" almeno una volta? Tutti direi, ma quanti di noi comprerebbero una rivista che si chiamasse, che so, "Maya"?
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    pizia.
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    - ShemsetRa -
    Architetto Reale

    00 18/11/2008 22:33
    Re: Re:
    Teie, 18/11/2008 16.08:



    Questo è il pensiero che ha portato alla chiusura di Pharaon.




    Allora è proprio colpa mia e della gente come me.
    Posso dirti anche di peggio, lo sai che ho deciso di interessarmi all'archeologia greca?
    Vorrei anche imparare la lingua antica.
    Chissà, magari fra qualche anno abbandonerò lo studio dell'Egitto antico e mi dedicherò completamente alla Grecia, chi lo sa?


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    pizia.
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    00 18/11/2008 22:52
    Re:
    Hotepibre, 18/11/2008 18.54:



    Quanti di noi hanno comperato "Pharaon" almeno una volta? Tutti direi, ma quanti di noi comprerebbero una rivista che si chiamasse, che so, "Maya"?


    E' logico, siamo tutti egittophili!
    Se la rivista si fosse chiamata "Maya" avrebbe attratto gli appassionati di mesoamerica (hanno un forum anche loro?).
    Probabilmente gli appassionati di una singola branca dell'archeologia non riescono a comprare a sufficienza, mentre riunendoli tutti sì.



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    -Kiya-
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    Sacerdotessa
    di ATON
    Thiatj

    - ḥtm mr r ry.t '3.t
    wts rn n ՚ḫ n itn,
    S3t n m3't -
    00 18/11/2008 23:07
    Non è un segreto che il mercato dell'editoria sia in crisi profonda, come lo è, ormai da anni, quello più specifico del libro.
    Naturalmente i primi a risentirne maggiormente sono proprio gli editori di nicchia, ovvero quelli che investono su riviste specializzate.

    Pharaon, nello specifico, è stato un esperimento, come accade nella gran parte dei casi in cui si decide di lanciare una pubblicazione sul mercato. Un esperimento che sembrava avesse i numeri per decollare. In realtà, i numeri erano altri.
    Non bisogna dimenticare che dietro la rivista, l'editore era la DeAgostini, la quale è nota, a volte anche tristemente, per tutte quelle uscite a fascicoli di cui accenna qui Franca. Senza nulla toglire a chi lavora dietro le sue quinte, non ci troviamo di fronte a una struttura "specializzata", ma di preparazione varia.

    Forse se dietro la rivista ci fosse stata un'altra tipologia di editore, con meno "numeri" e più passione e preparazione sull'argomento, le cose sarebbero andate in maniera diversa. E forse anche collaboratori come Zahi Hawass (e non solo, non scordiamo anche gli innumerevoli nomi dell'egittologia che si sono succeduti nella pubblicazione non solo di articoli ma anche di rubriche specifiche) sarebbero durati più a lungo.
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