Devo essere grato a Kiya per avermi gentilmente fornito la pubblicazione di Theodore Davis sulla KV 55.
Di particolare interesse sono stati per me i ‘mattoni magici’ dei quali sono date due grandi fotografie, nitide quel tanto da permettermi di farne un disegno, per quanto possibile, fedele.
Dalla XVIII dinastia fino ai tempi tardi, nelle tombe egizie, sia di privati come di sovrani, venivano talvolta messi quattro mattoni, uno per ogni lato della camera funeraria, orientati secondo i punti cardinali: avremo quindi un mattone nord, uno sud, uno est ed uno ovest. Questi mattoni, di limo del Nilo, erano di forma rettangolare e le loro dimensioni variavano, mediamente, da cm. 8-9 a cm. 20-22 per ogni lato.
Nelle iscrizioni che si trovano sui mattoni è il mattone stesso che parla e pronuncia frasi magiche tese ad allontanare quegli esseri nocivi che volevano penetrare nella tomba per danneggiare la mummia del defunto.
La traduzione di questi testi si presenta a volte ardua per la difficoltà di ‘interpretare’ le singole parole che, a volte o non si trovano nei vari dizionari, o, se si trovano, presentano significati non adeguati. Quindi, per la comprensione di questi testi in qualche caso ci si avvale più dell’interpretazione che della traduzione vera e propria.
Nella KV 55 furono trovati tutti e quattro i mattoni, tuttavia solo quello nord e quello sud presentavano, in geroglifico, iscrizioni leggibili, mentre in quelli est e ovest i segni si intuivano essere scritti in ieratico, ma, salvo sporadici segni isolati, non erano distinguibili.
Per ciascuno dei mattoni leggibili presenterò la fotografia tratta dalla pubblicazione di Davis, il disegno che ho fatto copiandolo dalla fotografia, la trascrizione in geroglifico (da sinistra a destra per facilitare la traslitterazione), la traslitterazione, la traduzione e qualche breve commento.
[Modificato da FrAnkh 28/01/2007 22.14]