Chissà perché ho questo presentimento: che Akhenaton non sia stato, almeno nel suo aspetto esteriore, nè strano nè deforme nè malato come alcuni vogliono intendere.
ritratti
Ho letto di molti studiosi che tentano di identificare mille e una malattie rare a questo faraone, solo grazie al modo in cui veniva raffigurato, perché la mummia non è ancora stata rinvenuta.
Non credo sia corretto attribuire malattie ad Akhenaton solo per aver visto dei ritratti...
Il particolare aspetto di Akhenaton e di tutta la sua famiglia, pone un problema che per adesso è risolvibile solo dal punto di vista artistico, mentre i manufatti rinvenuti vengono talvolta considerati probanti, quando invece sappiamo che dal punto di vista scientifico possono essere al massimo prove indiziarie, Attualmente poi, dal punto di vista legislativo persino la testimonianza oculare è considerata “prova indiziaria”!
L’argomento è stato discusso molte volte e ogni volta è stato aggiunto qualcosa per sviscerare la questione guardandola davvero da tutte le angolazioni possibili, enunciando anche proposizioni “per assurdo” in modo da non trascurare proprio nulla.
Mi sembra che nell’arte di Amarna coesistono due tipi diversi di manufatti, l’uno rappresenta bei visi, molto credibili, l’altro figure un po’ particolari, che sembrano frutto di una certa elaborazione dell’artista.
Bisogna anche notare che la Nefertiti del busto famoso e il Tutankhamon della maschera funeraria sono davvero lei una bella donna (mi ricorda un’attrice hollywoodiana degli anni ’50…) e lui un bel ragazzo!
Guarda caso uno è un blocco di calcare, l’altra una colata metallica.
Aggiungiamo a ciò le teste di gesso del museo di Berlino.
Perché non diorite o basalto o legno?
Quando vedo quei materiali (ma anche in arte moderna!) penso sempre che escano da un calco.
Credete sia possibile che il re potesse stare ore in posa davanti all’artista che scolpisce? Sinceramente non mi sembra credibile un Tutmosi-Canova che ritrae dal vero un’immobile Nefertiti –Paolina, forse è un’immagine troppo moderna!
Credo che gli egizi della XVIII dinastia lo sapessero fare, ma non so da quando (forse dalle "teste di riserva?), io non ho mai visto dal vero tali ritratti, ma per saperne di più bisognerebbe esaminarli anche da molto vicino con metro e lente, ma a me sembra un’idea talmente facile!
Al liceo artistico talvolta si fa, è un rituale da pochi minuti e serve per procurarsi modelli di gesso da disegnare come esercizio: la persona scelta mette due cannucce nel naso e una in bocca, per respirare, quindi chiude gli occhi. Il viso viene unto con del grasso, quindi si proteggono gli occhi con qualcosa, anche dei pezzi di carta un po’ sagomata; si prepara una miscela di gesso ed acqua piuttosto plastica aggiungendo poca sabbia, che si spalma in uno strato piuttosto sottile; a questo punto bisogna procedere velocemente per evitare che il gesso si asciughi troppo velocemente e si possa crepare, si aggiunge sabbia alla miscela e acqua tanto da poterla impastare, quindi si deposita un altro strato più spesso. Per irrobustire l’insieme si può annegare superficialmente qualche filo di ferro, o dei pezzi di stoffa (potrebbe andare anche la paglia); basta attendere che sia asciutto e il calco si stacca da solo per contrazione.
Da questo stampo si possono ottenere modelli a tutto tondo, basta ungere lo stampo e procedere nello stesso modo per ottenere una copia fedelissima del viso, poi applicare a questa orecchie, collo, capelli e tutto il resto.
Dal modello di gesso alla maschera d’oro un po’ di differenza c’è, forse gli artisti egizi conoscevano già qualche procedimento tipo “cera persa”, ma io non lo so, forse voi…
Secondo me questa capacità tecnica potrebbe spiegare una parte del “realismo in arte” del periodo amarniano, possibile?