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Le conoscenze astronomiche egizie non possono essere dedotte da papiri “astronomici” come invece ne esistono per quanto riguarda la loro matematica. Di trattazione astronomica possediamo infatti pochissimi documenti su papiro. Ma sopperiscono a ciò le raffigurazioni astronomiche che ritroviamo in varie fonti. Queste fonti possono essere suddivise in otto categorie:

1) Coperchi di sarcofagi dell’Antico regno (2.850 - 2.180 a.C.) sui quali compaiono i decani, stelle singole o costellazioni, accompagnati da geroglifici di difficile decifrazione.

2) Coperchi di sarcofagi del Medio Regno (2.133 - 1.786 a.C.) sui quali fanno la loro prima apparizione gli orologi stellari diagonali, vere e proprie effemeridi delle stelle.

3) Dall’inizio del Nuovo Regno compaiono gli orologi stellari diversi dai precedenti in quanto erano indicati le culminazioni superiori delle stelle (transiti al meridiano).

4) Dalla XX dinastia vengono perfezionati gli orologi stellari.

5) Studi sull’orientazione delle piramidi e sviluppo degli strumenti come ad esempio la clessidra ad acqua, il merkhet e gli orologi solari.

6) Dal 300 a.C. compaiono sui soffitti dei templi i primi zodiaci egizio-babilonesi (il più famoso dei quali è quello di Dendera) e dal 200 a.C. i primi papiri, scritti anche in greco e demotico, di tipo astronomico-astrologici e testi planetari per la posizione dei pianeti rispetto alle costellazioni. In queste ultime fonti si vede chiaramente l’influenza ellenistica.



lo Zodiaco di Dendera nel Tempio di Hathor

[Modificato da -Kiya- 23/03/2006 13.53]