Dal libro di Budge “Tutankhamon” pagine 20-21, si può ricavare come l’autore ritenesse Mutemuia, sposa di Thutmose IV, una principessa dei Mitanni, figlia del re Artatama I.
Egli non parla di ipotesi, ma sembra parlare di un dato accertato.
Al riguardo Cimmino nel “Dizionario delle dinastie faraoniche” pagina 256 scrive:
«[…] Sposò Mutemuia, forse una sposa secondaria o una concubina, che generò il futuro Amenhotep III. Sposò anche una principessa di Mitanni, figlia di Artatama I; non sappiamo con sicurezza il nome della sposa ma è assai dubbio che possa trattarsi della Mutemuia, priva di titoli a corte e non citata nella lettera n. 29 trovata nell’archivio reale di Khet-Aton. […]»
E’ evidente che le due informazioni sono in netto contrasto.
Io ho l’impressione che nel corso del 20° secolo gli Egittologi egiziani abbiano alterato volutamente alcune verità storiche.
L’Egitto islamico non gradiva qualsiasi connessione col mondo ebraico e per estensione col mondo dei popoli dell’Asia occidentale.
Oltre a cancellare le evidenti connessioni fra Egizi e Ebrei si è cercato di sminuire l’importanza delle principesse dei Mitanni, andate in sposa ai faraoni.
Si è cercato di non fare della principessa sposa di Thutmose IV la madre del faraone Amenhotep III e di sminuire l’importanza delle due principesse dei Mitanni sposate da Amenhotep III.
Per la prima, Gilu Heba, si sorvola sulla possibilità che alcuni dei figli di Amenhotep III siano suoi figli, mentre per la seconda, Tadu Heba, si cerca di negare persino un suo matrimonio con Amenhotep III. Sapendo poi che Tadu Heba fu ceduta in sposa da Amenhotep III ad Amenhotep IV, si cerca di far credere che Tadu Heba non sia Nefertiti, ma che, al più, sia Kiya.
Hawass ritiene però che Kiya possa essere la madre di Tutankhaton, per cui in qualche modo deve ammettere che una principessa dei Mitanni abbia generato un faraone.