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Benevento: "Tempio e culto di Iside, le ipotesi a confronto"

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    -Kiya-
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    Sacerdotessa
    di ATON
    Thiatj

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    00 13/12/2005 22:59
    Modelli a confronto e nuovi studi sulla collezione isiaca del Museo del Sannio di Benevento sono stati i temi della due giorni di lavori svoltasi nell’Auditorium dello stesso istituto culturale, il 3 e 4 dicembre, con una vasta platea di studiosi, per volontà della Provincia.

    Tante le questioni trattate sul culto della dea Iside in città e soprattutto sulla collocazione precisa del tempio a lei dedicato, dopo che il relativo culto (neo-egizio) fu promosso dall’imperatore Diocleziano. Numerosi e di pregio i reperti custoditi in un Museo dal carattere ‘antico’, multidisciplinare e tradizionale, ma non chiuso alle nuove sperimentazioni di fruizione non solo culturale.

    Quattro le sezioni due mattutine e due pomeridiane. In particolare nella prima domenicale Luigina Tomay, della Soprintendenza ai Beni Archeologici di Salerno, Avellino e Benevento, ha illustrato quanto è possibile dedurre sulla collocazione del tempio alla luce dei nuovi scavi a Benevento. Dal 1980 non ci sono stati rinvenimenti dell’iseo locale. Per la localizzazione del tempio mancano dati archeologici sicuri, mentre quelli significativi provengono dagli scavi effettuati presso la Cattedrale. Ciò sarebbe a favore dell’ipotesi del Muller che ritiene possibile la localizzazione del tempio proprio nei pressi del Duomo. La Tomay, tuttavia, ritiene più verosimile la localizzazione del Tempio di Iside nell’area occidentale compresa tra Contrada Cellarulo e la Basilica della Madonna delle Grazie. Qui gli scavi fanno pensare all’esistenza di un altro Foro, mentre ceretamente vi esisteva un porto fluviale. Maurizio Cimino storico dell’arte ha invece specificamente relazionato sugli allestimenti dei reperti isiaci nel Museo del Sannio dalla sua fondazione nel 1873 fino ai giorni nostri. Essi furono prima raccolti nella Rocca dei Rettori e poi portati nel chiostro di S. Sofia, qui fu allestita una sala dopo la visita a Benevento del re Vittorio Emanuele III. L’allestimento fu distribuito con più largo respiro nel 1936 e nel dopoguerra alcune sculture egizie rimasero nel Chiostro e altre furono trasferite a piano terra. L’ultima e attuale sistemazione suscita in Cimino non poche perplessità. La “sgradevole apparizione” di strutture metalliche ed i colori, l’affollamento dei reperti a suo avviso ne ostacolano la visione. Il contenitore prevale sul contenuto. L’iniziativa è tenuta in onore dell’archeologa Stefania Adamo Muscettola.

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    Alexander Brandy
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    EgiTToPhiLo/a
    Scriba Reale
    00 13/12/2005 23:27
    chi era lei??? [SM=x822748]