00 27/01/2021 02:10
Re:
Horemhat, 26/01/2021 12:10:

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La scoperta è interessante perché (correggimi se sbaglio) per lo più sono state ritrovate barche rituali e non modelli che abbiano effettivamente navigato.

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Partiamo da questa domanda: se fai riferimento a ritrovamenti di natanti, certamente sono state trovate vere e proprie imbarcazioni e non solo barche rituali o modelli.
Ovvio che mentre queste/i ultime/i sono meglio conservate/i poiché preservate/i generalmente in contesti funerari (si pensi alla nave di Cheope e a quella ancora in situ e non ancora estratta), i primi sono stati raramente rinvenuti poiché naturalmente portati a deperire e a distruggersi con il tempo o l’uso, o il riuso, o la demolizione.
Non a caso ho indicato queste differenti possibilità poiché di certo una buona “miniera” di natanti autentici è costituita proprio dal porto sommerso di Thonis che ha restituito, a partire dal 2001, oltre 70 imbarcazioni.

Queste sono state classificate in vario modo:
1. da naufragio: solo 1 (nave 61) accertata, forse altre in corso di indagine, sono la 9, la 14 e 15;
2. da deposito rituale: 1 (nave 11);
3. da riuso: navi 43, 17 (entrambe “baris” sia pure di struttura e costruzione differenti tra loro e assimilabili per il solo foro centrale del timone di governo), 20, 21, 22, 23, 33, 44, 45 (forse anche queste baris).

per quanto riguarda le navi di cui al n.ro 1, ovvero da naufragio, di certo la 61 affondò improvvisamente, mentre era ancora ormeggiata, forse a causa di un cataclisma che colpì il porto. Si ritiene, infatti, che il fondo dell’area marittima portuale abbia improvvisamente ceduto a causa, forse, del grande peso costituito dalle costruzioni che, nel corso dei secoli, erano state erette sui moli stessi. Analoga sorte potrebbero aver avuto, data la concentrazione e la posizione dei relitti, le altre navi sopra indicate.

La nave 11, circondata da oggetti di tipo cultuale (bracieri, piatti per offerte e ossa di animali appesantiti da piombi perché affondassero), presenta inoltre un posizionamento molto particolare che non avrebbe trovato giustificazione in determinati periodi storici di particolare traffico del porto (avrebbe infatti ostruito alcuni dei canali navigabili o ne avrebbe comunque resa difficile e pericolosa la navigazione). La nave presenta uno squarcio nella chiglia praticato ad arte e non accidentale e si ritiene possa essere stata impiegata come imbarcazione sacra in cerimonie dedicate al dio Osiride. La cosa viene inoltre confermata dalla tipologia di legno, sicomoro, sacro al dio (si ipotizza l’uso nel mese di Khoiak per il viaggio sacro del dio dal tempio sul molo di Thonis a quello di Canopo).

Le navi di cui al numero 3, infine (tra cui le baris 17 e 43), data la posizione, l’asportazione sistematica di sovrastrutture, il fatto che erano molto probabilmente legate tra loro a coppie, e la zavorra di cui sono state trovate piene, sembrano poter essere giustificate come costituenti un vero e proprio ponte e poi pontile di barche che consentiva di prolungare i moli in muratura avendo il vantaggio di seguire l’andamento delle maree così costituendo un vero e proprio pontile mobile.

Per chiudere questa seconda “puntata” sulle navi egizie (tra tutti i relitti non sono state trovate navi “straniere”), credo utile rammentare che i relitti di Thonis/Heracleion abbracciano un periodo storico di ben 700 anni, dall’VIII al II secolo a.C.

E anche stavolta, credo utile fermarmi… per il resto delle domande… a dopo!