00 27/08/2020 17:29

Ho reso le righe sulla circoncisione il più simile possibile alla traduzione del G&M (senza + infinito o congiuntivo) per cercare di fare una traduzione più letterale possibile, nella quale anche i meno esperti ci si possano ritrovare. Il senso lo abbiamo capito e i più esperti potranno tradurre in modo più prosaico e fluido.


Le righe che seguono sono proprio quelle sulle quali ho bisogno di aiuto.
Ho segnalato in rosso le parti dubbie.

per iS.t ho tradotto “risorse” anziché il più corretto “patrimonio” perché mi sembrava che tornasse meglio col seguito.

skA seguito dalla “tazza” V31: il V31 è un complemento fonetico di D28 o una desinenza del compiuto =k(w)? Io opterei per la seconda ma in traduzione è indubbio che torna meglio col participio.

N23 sotto l’aratro U13. Questo simbolo [danneggiato] del quale non sono sicuro, (in alternativa N16, N18, N36, N37, …) potrebbe essere semplicemente l’oggetto dell’aratura (la terra); ho anche ipotizzato che possa essere stato usato cme determinativo per distinguere due parole identiche graficamente ovvero l’atto di arare ed i buoi entrambi skA.

Il pittogamma dei buoi (non cercatelo in Jsesh perché non esiste, l’ho composto io) l’ho interpretato come skA.w (buoi per aratura); forse scelto per non ripetere la medesima grafia di skA.

Infine l’ultimo simbolo della riga, il peggiore: l’uccellaccio incomprensibile al quale ho dato la forma di G38/39, ma potrebbe essere anche G29 (la forma del becco è ambigua e non aiuta) e G25 (mi sembra di intravederne la cresta, o è semplicemente un graffietto della stele?).

In ogni caso non riesco a dare un senso alla fine della frase anche alla luce del mezzo rigo che segue.

Per il momento mi fermo, non faccio ipotesi per non influenzare l’eventuale traduzione.

Aspetto commenti, considerazioni… e, soprattutto, aiuti!!!

Hor


[Modificato da Horemhat 27/08/2020 17:29]