00 01/03/2020 16:49

La mie considerazioni sulla traduzione della frase si basano più su aspetti “religiosi” che grammaticali. Da un punto di vista strettamente grammaticale le traduzioni sono buone ma rileggendo c’è qualcosa che non mi torna, cerco di spiegarmi:


Primo dubbio: torniamo indietro, ho un po’ rimuginato e non sono più tanto sicuro che il glifo si riferisca ad Hator, perché altrimenti la frase sarebbe “parole dette da Hator: io sono Horus”; cioè perché Hator dovrebbe dire “io sono Horus”?
Ripensandoci forse è Horus che parla e rivolgendosi a Tut divenuto Osiride gli dice “io sono Horus, tuo Figlio”. Su quel nDt(y).t dovrei un po’ studiare, non vorrei che si riferisse alla forma di Horus nD-it=f (Harendotes), ma sarebbe una scrittura troppo contratta e dovrei fare qualche ricerca. Se però accettiamo che Horus protegga suo padre Osiride… quella t supplementare potrebbe essere t(w) [pron. dip. Masc. Sing.] ovvero il complemento oggetto di nDt(y).

Ti faccio una proposta di translitterazione /traduzione:

Dd mdw in Hr nDt(y) t(w) [pron. dip. Masc. Sing] ink sA=k Hr mry.

Parole dette da Horus che ti protegge: “io sono Horus il tuo amato figlio”.

Allo stesso modo nella seconda parte della frase parla Osiride e questa volta Tut si identifica con Horus e quindi Osiride gi dice: “Tu (Tutankhamon) sei il (mio) amato figlio Horus”.

 

Il resto sono piccole sfumature:

Io ho tradotto nb-anx come “sarcofago” ma ogni traduzione è buona, in assenza di determinativi ad aiutarci.

per wnn ho tradotto come prospettivo “augurale” sulla base delle altre frasi che ho trovato in rete sul sarcofago in quarzite, ma grammaticalmente va benissimo anche il futuro.

per nrw forse hai ragione te, probabilmente si gioca tutto su una sfumatura di significato che a noi del XX secolo un po’ sfugge; manteniamo un significato il più generale possibile.

  Prendo un’Aspirina per il mal di testa ed aspetto la tua risposta.

Ciao

Hor