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Egittophilìa Forum dedicato all'antico Egitto e all'Egittologia. Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.

“Misteri” egizi: Le legature dei prigionieri.

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    nectanebo
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    00 01/02/2019 19:04
    La vita quotidiana dell’antico Egitto, guerre comprese, non smette mai di stupire.
    Chi di voi lettori di Egittopilia è stato attento, e ha avuto la curiosità di “rovistare” tra le innumerevoli fonti di informazione tramandateci da questo antico popolo, avrà notato che i prigionieri di guerra non erano legati allo stesso modo.
    E’ da parecchio tempo che cerco elementi bibliografici in proposito ma sembra che questi svariati modi di immobilizzare i prigionieri non sia stato analizzato da nessuno, almeno io non ho trovato nulla.

    Ecco una immagine eloquente:



    Questi rappresentano prigionieri dei cosiddetti “popoli del mare”.
    Altre immagini trovate in rete ho evitato di inserirle, lasciando a voi lettori questa ricerca, chissà che non spunti, proprio da tale ricerca, anche qualche analisi o studio in merito.

    ...Nec.
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    Hotepibre
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    00 03/02/2019 00:08
    Pur non trovandoci nulla di "misterioso", proviamo ad analizzare i metodi di legatura proposti nell'immagine tenendo presente che si tratta di rappresentazione "artistica" che doveva comunicare, ma anche, e forse specialmente, intimorire: a fattor comune, salvo l'ultimo che merita una disamina a parte, salta all'occhio il fatto che le legature sono al gomito e non ai polsi. Mentre la prima legatura è possibile, non lo sono la seconda, la terza e la quarta; provate, infatti,a mettervi in quelle posizioni e vedrete che è impossibile assumerle a meno di...slogare le giunture.
    L'ultimo è il più "fortunato" e il più interessante, ha infatti i polsi bloccati in un blocco di legno verosimilmente con apertura a compasso. Si tratta di un sistema adottato anche da noi fino a non molto tempo fa: si chiamavano "ferri", ed erano una sorta di "W" di ferro in cui il perno centrale era costituito da una vite su cui scorreva una "farfalla" che, scendendo, spingeva in giù una sbarra di ferro che bloccava i polsi. La cosa interessante è che il prigioniero del dipinto ha le mani esattamente nella posizione con cui si assicuravano i "ferri". Questo particolare tipo di legatura era usato, almeno fino alla fine degli anni '80, specialmente per la "traduzione" dei detenuti e, quando "anticamente" le traduzioni avvenivano per ferrovia, consentiva di legare tra loro più detenuti con una catena.
    Un'altra cosa che salta agli occhi è che i prigionieri sono di diverse "tribù", e ognuno ha un sistema di legatura differente. Considerando che all'epoca non si andava poi tanto per il sottile con i prigionieri, io direi che si tratta semplicemente di una rappresentazione che vuole enfatizzare intanto proprio la qualità di "prigionieri", ovvero di "proprietà" dei vincitori, a cui poteva essere imposta qualsiasi degradazione. Non escludo che ogni tipo di legatura fosse una sorta di "marchio" dei singoli reparti che avevano operato o anche dei singoli comandanti. A questo aggiungiamo che, come sappiamo, la pittura egizia doveva essere chiara, non realista, e disegnare di profilo un soggetto legato non è così semplice se non enfatizzando proprio le posizioni che vediamo nel dipinto.
    Del resto, se pensiamo alle "catenelle" che i carabinieri portavano nella giberna della bandoliera, o ai "ferri" di cui abbiamo parlato più sopra, o alle manette per polsi, o a quelle per pollici, o alle fascette in nylon mono uso, direi che anche noi oggi abbiamo solo l'imbarazzo della scelta.

    Per intenderci meglio, questi erano gli:
    Schiavettoni o "ferri"
    ...e queste sono le :
    Manette da pollici
    [Modificato da Hotepibre 03/02/2019 19:06]
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    nectanebo
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    00 11/02/2019 21:47
    La parola "misteri" l’ho usata solo per sottolineare e un po’ enfatizzare questa usanza egizia.
    Naturalmente la rappresentazione egizia è troppo “statica” e “piatta” per fornire una rappresentazione realistica del trattamento della legatura dei prigionieri.
    Una figura a tutto tondo aiuta molto di più. Questi sono due esempi:


    Prima immagine:
    www.metmuseum.org/art/collection/search/543869

    Queste statuette si riferiscono molto verosimilmente alla prima figura.
    Si deve seguire la logica della rappresentazione. Come dice Hotep. "a meno di slogatura delle braccia", certe posizioni sono impossibili. Bisogna allora adattarle alle possibilità della posizione delle braccia.
    La seconda immagine con braccia sulla testa è possibile ma deve essere fatta in modo che le braccia non scavalchino la testa.
    Spero di trovare esempi.
    …Nec.
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    nectanebo
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    00 04/03/2019 18:38
    Per concludere questo post, vi indico un link con l’elenco di molti popoli che hanno interessato l’Egitto nei secoli e il trattamento dei loro prigionieri.

    www.salimbeti.com/micenei/sea.htm

    Anche se l’autore è italiano, il testo è in inglese. Chissà se ne esiste una copia, magari in pdf, nella nostra lingua.

    ...Nec.
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    Hotepibre
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    00 05/03/2019 14:37
    "Born in 1962, Andrea Salimbeti has had a life-long interest in ancient military history, in particular the Bronze Age in Greece and the Middle East. He served as a paratrooper in the Italian Army in Beirut and attended the Space Academy and flight training in USA. He now works for the space programme, and is also author of various articles on aerospace technology and flight equipment. His hobbies include modelling military figurines."

    Nato nel 1962, A. Salimbeti ha lunghi trascorsi di interesse nell'antica storia milutare, in particolare l'età del bronzo in Grecia e Medio Oriente. Ha servito come paracadutista nell'esercito italiano a Beirut e frequentato l'addestramento presso l'Accademia aerospaziale USA. Lavora attualmente per il programma spaziale ed è autore di vari articoli sulle tecnologie aerospaziali e sugli equpaggiamenti di volo. Tra i suoi hobby i modelli militari"
    ...aggiungo che ha scritto parecchi volumetti sempre di carattere militare antico per la Osprey Publishing (tr gli altri anche uno su Qadesh)