00 14/02/2018 20:33
no comment...

Ai miei tempi, agli albori della ricostruzione forense, quando ancora si procedeva con spessori, distanziatori e plastilina, si disse subito che le ricostruzioni non sarebbero state mai veritiere poiché di molti fattori non esistevano tracce rilevabili da un teschio: colore degli occhi, dei capelli, lunghezza di questi ultimi, struttura delle palpebre, forma del naso etc.
Appare chiaro che proprio quelle caratteristiche, invece, sono quelle che differenziano le fisionomie.
Non è che le cose siano poi cambiate con la ricostruzione digitale che, in ogni caso, si basa sulle medesime tecniche (forse qualcosa di più si potrà fare con l'analisi del DNA) ovviamente molto accelerate grazie all'informatica.
Sfidate a ricostruire volti di cui si conoscevano esattamente i connotati, tutte le società che si proponevano si sono sempre trincerate dietro i"però" e i "ma"...

Ma ricordate qualche anno fa quella squallida messa in scena della ricostruzione del volto di Tutankhamon? Per puro caso, e ce ne accorgemmo tutti, era identico all'attore che lo impersonava in un filmato...

Se si tratta di ricostruire un generico carattere il gioco può anche andar bene tanto nessuno sa com'era in realtà l'uomo di Neanderthal ad esempio, ma ricostruire un volto e dare una percentuale di somiglianza ad un volto davvero esistente, beh, è tutta un'altra cosa.

Nel caso specifico, almeno hanno evitato di farla assomigliare troppo al busto di Berlino
[Modificato da Hotepibre 14/02/2018 23:50]