00 29/12/2017 19:25
Re:
Intanto bene arrivato tra noi. Quanto a quel che hai scritto, mi permetto alcune precisazioni:

ZarzacoDranae, 26/12/2017 10.40:


Non cavillate cari amici, a volte i puntini sulle O sfuggono ....


...beh, direi che tra "mefitico" e meNfitico" non si tratta proprio di puntini [SM=x822723]

ZarzacoDranae, 26/12/2017 10.40:


...omissis...

Pur non togliendo nulla al valore complessivo dell'intero Salterio, libro che ingloba i Salmi, si può legittimamente pensare alla possibilità di raccolte più complete in origine, ovvero ad un numero maggiore di Salmi rispetto a quanti ne conosciamo.
La denominazione "Salmo" sembra derivi dal greco "psaltèrion", un termine utilizzato per indicare una specie di Cetra, uno strumento a corde.


In realtà direi che è il contrario; "salmo" deriva dal latino "psalmus", a sua volta derivante dal greco "ψαλμός" che deriva da ψάλλω «cantare accompagnandosi con la cetra» e questo non è altro che la traduzione quasi letterale del concetto ebraico mizmōr, ovvero «canto con accompagnamento». Il "Salterio" (da ψαλτήριον, a sua volta derivante da ψάλλω, ovvero la stessa radice di ψαλμός) è la raccolta dei salmi che, come da te detto, sono 150; a stretto rigor di logica, però, "solo" 55 sono veri "mizmōr", ovvero odi liriche per cui era previsto l'accompagnamento con la cetra; 30 sono "canzoni"; un paio sono tehillah , ovvero "inni" e altri sono interpretazioni sapienziali.

La raccolta dei 150 (forse effettivamente scelti tra altri, come del resto avverrà successivamente con i quattro Vangeli canonici), per ipotesi ormai unanimemente accettata dagli studiosi, iniziò nel III secolo a.C., ma la "messa su carta", ovvero la trascrizione, risalirebbe al VI secolo a.C.; poiché vengono tutti attribuiti a Re David (il cui regno viene fatto risalire al 1000 a.C.), si ritiene che per 400 anni siano stati trasmessi oralmente.

Questo dovrebbe risolvere l'enigma "uovo-gallina", visto che l'Inno ad Aton risale alla XVIII dinastia e al XIV secolo a.C.
Ovviamente questo non esclude che qualcuno ne abbia tenuto memoria anche considerando che l'Inno ad Aton, conosciutissimo, non è poi di molto dissimile da altri inni dedicati ad altre divinità egizie, come, ad esempio lo stesso rivale di Aton, ovvero Amon. Nel caso di quest'ultimo, ad esempio, esistono inni che, per poeticità, possono richiamare il biblico "Cantico dei Cantici".

ZarzacoDranae, 26/12/2017 10.40:


..omissis...

Mi riferisco alla evidente somiglianza tra il bellissimo Inno al Dio Unico Aton, attribuito al faraone MONOTEISTA Akhenaton e il Salmo 104, per dirne una.



Anche questo è un "errore" che viene spesso fatto trattando della religione atoniana: definire "monoteismo" l'"eresia amarniana".
Il "monoteismo" è, infatti, la scelta di un UNICO dio, mentre, nel caso atoniano, si tratta (e tale identificazione è ormai accettata a livello universale) di "enoteismo", ovvero della preminenza di un dio su tutti gli altri, tale da accentrare su di esso il culto senza tuttavia negare l'esistenza di altre divinità delle quali è sottolineata l'inferiorità. E, aldilà della chiusura dei templi del dio "nascosto" e dell'accentramento del potere economico e politico nel "Palazzo" rappresentato da Amenhotep IV/Akhenaton, con la conseguente cancellazione dell'anello redistributivo del reddito, è noto che anche nella stessa Akhetaton esistevano culti riservati ad altre divinità diverse da Aton e che nell'intero Paese non vennero preclusi i culti rivolti a divinità differenti.