00 01/03/2015 17:53
... partendo dal presupposto che credo poco importi il fatto che si tratti, in alcuni casi, di copie in gesso, l'itento era, ed è, quello di distruggere quelle opere e solo il caso fortuito ha fatto sì che, almeno alcune di esse, si siano salvate, non certo la lungimiranza o il "buon cuore" dei massacratori!

Come fatto notare dall'archeologo nell'articolo linkato da Manuacaos, le opere maggiori sono difficilmente piazzabili o esportabili mentre sarebbero eventualmente smerciabili opere più piccole.
Non credo, tuttavia, che questo aumento della "rarità" dei reperti possa farne lievitare i valori, anzi... poichè ormai è impossibile spacciarli ad ignari turisti (perchè ovviamente non ce ne sono), il mercato dovrebbe essere indirizzato a settori specialistici in cui gli esperti saprebbero benissimo individuare la provenienza dei reperti e voglio sperare che nessuno sarebbe così dabbene da acquistare oggetti comunque sporchi di sangue!
Si può obiettare che anche nell'ambiente dei trafficanti di opere d'arte gli scrupoli siano pochi, ma che ci fai di un reperto che non puoi immettere sul mercato?
"For your eyes only "? Solo per gli occhi di un appassionato? A maggior ragione il riccone di turno tirerebbe talmente tanto sul prezzo conoscendone la provenienza che il valore sarebbe davvero basso!
Forse possono anche esserci motivazioni economiche come suggerito, ma in maniera puntiforme, ovvero per un eventuale singolo individuo e non per una organizzazione il cui scopo dichiarato è ben altro!