00 10/12/2013 15:11
Re:
Riccardo Banchi, 10/12/2013 09:42:

Cari Manu e Hotep,
...
1. Sì, possiamo dire che l'architettura egizia a nicchie (a rientranze e sporgenze) trova ispirazione in quella mesopotamica. E i serekh sono una simbologia regale di tali strutture.

2. I primi serekh non sono però quelli della I dinastia, bensì quelli predinastici (e nel sito di F. Raffaele ci sono elenchi appositi, ma ho i link bloccati per indicarveli...): alcuni sono serekh abbozzati, altri hanno sopra il falco, altri ancora il doppio falco. In sostanza testimoniano una regalità già presente secoli prima dell'unificazione.

3. Riguardo alle strutture a nicchie, queste sono sempre state identificate con templi o palazzi (anche in Mesopotamia); la funzione militare mi giunge nuova. E' molto probabile che alche le mura difensive avessero queste forme, ma la loro origine penso sia per motivi decorativi o simbolici.

4. Delle "due cappelle" non so che dire. La dualità si trova un po' ovunque in Egitto.

Ric [SM=x822712]



1. 2. di certo l'idea "originale" del serekh può anche essere fatta risalire ad un periodo precedente alla dinastia manetoniana iniziale; diciamo però che la "formalizzazione" può essere indicata proprio con la 1ª e con il serekh di Djied. Vero anche che talvolta il serekh è sovrastato da due Horus, così come è vero che, durante la 2ª l'animale protettore diventa addirittura Seth, vedi sotto il cartiglio di Seth-Peribsen, a sottolineare, molto verosimilmente, un contrasto politico-religioso che si scioglierà a favore del Dio del deserto con il successore Khasekemui il cui serekh è sovrastato solo dall'animale di Seth.

3. per quanto riguarda le struttura e rientranze e sporgenze militari, la cosa direi che è confermata non solo, ad esempio, dalla ricostruzione della fortezza di Buhen (vedi sotto il disegno), ma anche da un particolare dello stesso serekh di Seth-Peribsen, o dalle molteplici rappresentazioni di prigionieri che, con le mani legate dietro la schiena, sono racchiusi in un ovale che, a prima vista, può anche sembrare un cartiglio, ma in realtà altro non è se non la schematizzazione delle mura di una città o, se preferite, di una fortezza e qui sono perfettamente visibili proprio le rientranze e sporgenze (si veda il terzo simbolo proprio del nome di Seth-Peribsen, o il Keftiw che compare nella stele En del tempio di Amenhotep III a Kom el-Hetan o nel tempio di Ramses II ad Abydos -vedi immagine qui sotto-).
Del resto (militarmente parlando) un muro "liscio" è più difficile da difendere che non uno "mosso" che, come ho scritto più sopra, offre la possibilità di prendere "d'infilata" il nemico ed anche maggior sviluppo per il posizionamento di arcieri e difensori delle mura. Questo è, del resto molto ben visibile anche in castelli medievali o dalle "moderne" mura difensive di Avila in Spagna.

4. quanto alla dualità della terra di Kemi, direi che anche questa è più che confermata, ad esempio dalle Due Terre o dalle due corone