00 11/10/2013 14:26
Naturalmente stanno cercando, non dico di minimizzare, ma comunque di raggiungere una certa stabilità. Discorso molto difficile perché appena tre giorni fa ci sono stati più di 50 morti in scontri di piazza in varie città. Il discorso veramente drammatico (per quello che ci preme tutti) è la salvaguardia delle antichità. In realtà se ne sa pochissimo, soprattutto i musei sono a fortissimo rischio. Mansour Boraik sta facendo del suo meglio per quello che riguarda Luxor, nel recente passato sono state compiute operazioni che se da un lato hanno consentito di liberare il Viale delle Sfingi (a proposito, fra quelle che ho visto io di intere non ne è rimasta neanche una, ma solo blocchi alcuni ricostruibili in parte e di altre sono presenti solo i basamenti) dall'altro hanno completamente raso al suolo l'intero quartiere del mercato a ridosso del tempio di Luxor. Molti, anche fra importanti egittologi, si sono chiesti se ne era valsa la pena. Il progetto della nuova Luxor mi ha fatto sobbalzare perché ricordava tanto Disneyland, pensate solo che la montagna tebana è stata dotata di illuminazione notturna con enormi fari che hanno completamente annullato e violentato il misticismo della grande necropoli (ahimé). La rivoluzione ha cambiato ulteriormente le cose e io spero vivamente che molti progetti faraonici moderni ne siano ridimensionati. Luxor ha perso quasi del tutto il fascino degli anni che videro all'opera uomini come Carter o Petrie. Non vorrei passare per retrogado, ma un mal inteso senso di rinnovamento ha procurato una quantità di danni incalcolabili. Se a qualcuno interessa posso fare altri esempi.

Ciao, Claudio
[Modificato da Claudio.Busi 11/10/2013 14:29]