00 22/08/2013 11:09
Concordo completamente con Kiya: se "schiavizzare" significa avere il potere assoluto su un altro individuo, considerandolo alla stregua di uno dei tanti animali da fatica, allora in Egitto questa figura era praticamente assente fatti salvi, si intende, casi sporadici, ma anche in quel caso direi che possiamo considerare la "schiaviù" non esistente nella terra del Nilo -del resto la biblica stroria di Giuseppe venduto dai fratelli ne potrebbe essere la prova: uno "schiavo", ma forse più propriametne un "servo", che diventa il "braccio destro" del Re-.

Se invece guardiamo ai rapporti che esistevano tra il Re/Dio (e sottolineo "Dio") ed i suoi "sudditi", è chiaro che la prestazione di lavoro richiesta a questi ultimi era decisamente pesante. Non dimentichiamo, peraltro, che dal lavoro materiale dei contadini, o degli artigiani, o dei pastori, doveva derivare anche il sostentamento di tutte quelle categorie che non "producevano" beni (i funzionari di Palazzo, preti, i militari, e non erano pochi).
Chiaro che tra il Re/Dio ed i sudditi c'era una intera "piramide" gestionale ed è altrettanto chiaro che a gestire la mano d'opera non era certo il Re in prima persona, ma i suoi funzionari fino, giù giù, al capo-operaio o al sovrintendente ai lavori e che questi potessero avere anche comportamenti "schiavisti" o "corrotti", dobbiamo darlo per scontato.

Quanto al metodo di rappresentazione, chiaro che nei rilievi -generalmente strumentali a dimostrare il potere del personaggio per cui venivano realizzati (fosse costui il Re o un Funzionario per la loro tomba, o un Dio per il suo tempio)- doveva essere data ancora maggior enfasi e chiarezza quel che si voleva "dire". Non dimentichiamo, infatti, che le rappresentazioni egizie sono principalmente strumentali e non servono tanto al godimento dello spirito quanto al "racconto" di qualcosa su cui si vuole porre l'accento.
Se il popolo fosse stato rappresentato in codizioni di lavoro "normale", con la schiena dritta e magari sorridente, sarebbe passato forse un messaggio meno chiaro che, da un lato, avrebbe sminuito il "potere" del titolare del monumento e dall'altro avrebbe, paradossalmente, di converso svilito il sudore versato dal popolo per omaggiare il proprio Signore/Dio.
[Modificato da Hotepibre 22/08/2013 11:20]