00 08/10/2012 09:15
La mia garnde amica Antonella Armanini, egittofila più di me e che nel tempo si è "costruita" una meravigliosa biblioteca casalinga di archeologia, ha appena scritto pure lei alla casa editrice Einaudi. Con la sua autorizzazione, posto il suo articolato messaggio, che penso faccia breccia in redazione.

Salve,
sono un’appassionata di antico Egitto. Lo sono sempre stata, fin da bambina, fin da quando vidi in TV il documentario sulla scoperta della tomba di Tuthankamon (in bianco e nero!). Da quel momento, un nome così complicato, divenne per me familiare, e al posto dei libri di favole (avevo otto anni) io volevo leggere di archeologia, di scoperte, di luoghi lontani nel tempo e nello spazio.
Sono un’appassionata di libri. Lo sono sempre stata, fin da bambina, quando leggevo quello che trovavo in casa e magari non ci capivo un’acca perché erano letture “da grandi” ma prendevo quei libri e li sfogliavo, li annusavo, facevo finta di avere tra le mani “tesori” che un giorno avrei apprezzato…..
Adesso ho ancora le stesse passioni: l’Egitto ed i Libri. Ho una bella biblioteca, improntata soprattutto sull’archeologia, non solo egiziana ma in generale sull’arte antica, dalla preistoria in su. I miei non sono libri messi lì per fare arredamento, io li leggo, li consulto, li studio, li vivo!
Recentemente ho comprato e letto un vostro testo “l’Antico Egitto” di Toby Wilkinson; è un’ opera di ottimo livello, che allineo quanto ad importanza alle vs precedenti pubblicazioni di argomento egittologico nella collana dei Saggi, da “Abu Simbel” di Luis A. Christophe, all’intramontabile A. Gardiner “La civiltà egizia”, fino a A. Rosalie David “I costruttori delle piramidi” ed al più recente Z. Hawass “Le montagne dei Faraoni”.
Purtroppo, i lavori dei più eminenti egittologi francesi, inglesi e tedeschi di fine ottocento e del novecento, che con le loro opere hanno aperto le porte ad una nuova e migliore comprensione di una civiltà così lontana da noi, sono da sempre stati poco tradotti in italiano. Ma non solo loro, anche gli egittologi contemporanei non nutrono grossi favori verso le scelte editoriali nel nostro Paese, anche se riconosco ad Einaudi una sensibilità maggiore della media.
Ed è per questo che Vi propongo di tradurre in italiano il testo precedente di Wilkinson del 1999 “Early Dynastic Egypt” altro testo fondamentale delle origini della civiltà egizia. Sull’Egitto sono stati scritti fiumi di parole, pochi rivoli sono dedicati a questo particolare stadio della cultura egizia, poche gocce d’acqua su quanto si trova scritto in italiano…..
Il mio sogno sarebbe quello di poter trovare una collana dedicata alle opera dei grandi egittologi, da Petrie a Lauer, da Qibell a Perring, e poi Sethe, De Morgan, Amelineau, Fahkry, Hassan, Loret, Malek, Swelim, e tanti altri……. Credo che sarebbe una scelta editoriale ben accolta da molti.
Ma andiamo per gradi, per iniziare la richiesta della traduzione di Wikinson: credo sia “abbordabile” e poi chissà……!!!!!!
Grazie per avermi letto.

Cordiali saluti

Antonella Armanini



Rinnovo l'invito, a chi sia interessato, a scrivere alla Einaudi o ad altre case editrici che ritenete opportuno contattare. E questa idea potrebbe essere estesa su più fronti.

Ric [SM=x822712]
[Modificato da Riccardo Banchi 08/10/2012 09:32]