Diego Baratono., 16/02/2012 13.56:
pizia. intendi un potere magico/religioso del sacerdote/faraone in grado di "dare l'acqua" (al Nilo) al momento giusto, per esempio? ...
Per esempio sì, ma non solo dal Nilo, anche dal cielo, come spiega Aldred nel suo libro "Gli Egiziani":
Gli speciali poteri del mago della pioggia erano irrilevanti nella Valle del Nilo, dove l'acqua sorgente di vita proveniva dalle inondazioni e non dal cielo. Nonostante ciò è quasi certo che i capi tribù praticassero ancora la magia, per far sì che la piena del Nilo avvenisse nel periodo giusto e in quantità sufficiente.
Nel capitolo sui "Primi Insediamenti in Egitto" introduce l'importante della figura del mago della pioggia, ancora adesso leader religioso presso molti gruppi africani.
Dirò di più: il fatto che il segno del fiore, se anche avesse avuto il valore di indicare il leader di un certo gruppo, sia stato messo da parte in favore del serekh, mi farebbe pensare che non sia stato un membro di questo gruppo a dare origine allo stato monarchico, ma è pura congettura.
E se fosse, perché un mago dell'acqua avrebbe come simbolo un fiore?
Non sarebbe meglio un vaso o l'acqua stessa, o una nuvola, che cosa lega l'acqua al fiore?
Altro aspetto psicologico da non sottovalutare: in un mondo in cui i capi dei vari gruppi si designano con simboli allusivi a qualcosa di feroce (code di toro o di licaone, falchi, animali vari) o a un privilegio (palazzo, flagello, bastone da pastore), che cosa si può dire di un capo simboleggiato dal fiore?
A pensarci bene si tratta di un fiore assai strano, con lunghi petali a punta, in numero variabile e ricamati da nervature...
Forse ha ragione Sargon a paragonare il fiore a una stella, e magari alle Pleiadi grazie all'allusione dei sette petali, o sei, visto che Subaru ha 6 stelle perché dall'altra parte del mondo si percepiva così?