...alle elementari ci insegnavano che non si possono sommare pere e mele... mi pare che ZH e "rivolta" egiziana siano quasi pere e mele.
Ma forse è meglio che mi spieghi: l'egittologia appartiene al campo del sapere, della conoscenza, dell'idea astratta di bello e di etereo, che "non si mangia" (come ha avuto l'ardire di dire un ministro non molto tempo addietro); una "rivolta" appartiene invece al mondo della vita di un popolo, o meglio nel caso specifico, delle istanze di un popolo per ottenere quel che ritiene essere una migliore vita o una miglior gestione della cosa pubblica, ivi compreso il pane (se è questo che manca).
Da che esistono le rivoluzioni, tuttavia, queste sono state quasi sempre appannaggio dei livelli meno scolarizzati dei popoli (e le rivolte organizzate e fatte dagli intellettuali sono purtroppo sempre andate a farsi benedire presto-vedi Napoli 1799 a titolo di esempio-) ; in ogni caso, anche se i capi, gli organizzatori, sono intellettuali, purtuttavia nulla può una persona "iluminata" di fronte allo strapotere delle masse che magari sono esasperate, affamate di pane e di libertà (o almeno di quella che reputano tale) e vogliono togliersi anche tanti sassolini (o presunti tali) dalle scarpe, magari anche semplicemente con il vicino di casa che sta antipatico.
In questo clima tutto è concesso in nome di una libertà che, troppo spesso (e lo abbiamo visto ad esempio nel sacheggio del Museo di Bagdad, ricordate?), maschera un desiderio di anarchia ed una voglia di rivalsa non solo contro "i potenti", ma anche contro quelli che, a torto o a ragione, sono considerati i simboli del potere, della ricchezza.
E poco o nulla importa se si tratta, in verità, di reperti archeologici unici... "sono d'oro"... oppure "chissà quanto valgono"... o semplicemente vanno distrutti perchè rappresentano il legame del potere con altri poteri o si pensa che portino danaro nelle tasche del potere che si vuole abbattere... o più semplicemente, perchè la madre degli ignoranti è sempre incinta!
E veniamo, perciò, al "nostro" ZH: tutti sanno come la penso su questo personaggio, ma credo che nessuno possa essere sfiorato dall'idea che i danni (e sottolineo i danni e non le ruberie poichè per quelle potrebbe essere necessario fare un altro tipo di ragionamento) possano vederlo in qualche modo responsabile o che, da solo, potesse opporsi alle masse urlanti.
Ha abbandonato "la nave" mentre doveva affondare con essa da buon Comandante? Forse!
Forse, da tempo, doveva estraniarsi un po' di più dal mondo della politica e del potere, forse doveva comportarsi un po' più da egittologo e da studioso che non da detentore del potere che così tanto ha dimostrato di amare: questo gli avrebbe consentito di avere maggior carisma, di essere meno "aggredibile" o sospettabile di connivenze con il potere stesso e, soprattutto, con il danaro.
Forse al suo fianco si sarebbe schierato il mondo intero degli Accademici, degli studenti, di tutti coloro che avevano a cuore le vestigia dell'Egitto.
Ma con i "forse" non si fa la storia; quel che resta è che le pere e le mele non si possono sommare e ZH e la rivolta egiziana si sono trovati su due piani totalmente inconciliabili che, oggi, non possono che lasciarci con l'amaro in bocca e con le lacrime agli occhi per lo scempio che abbiamo visto e per cui tutti qui abbiamo sofferto.
Sono stato lungo, lo so, chiedo scusa, ma ho scritto quasi senza pensare e se troverete errori... beh, scusatemi anche per questo!