Rappresentazioni primordiali

Inserisco qui questa discussione, perché quello che ho letto ieri mi ha rimandato a questo periodo. In questi giorni sto leggendo Mito e rito, il testo di Julien Ries. Nella seconda parte, l'autore inizia parlando delle rappresentazioni ritrovate all'interno delle grotte. Fa riferimento anche al sito di Çatal Hüyük, di cui ho trattato nelle mie considerazioni sul testo "Prima delle piramidi", di M. Baistrocchi. Tra tutti i siti in cui sono state ritrovate rappresentazioni sulle pareti, c'è anche la Scandinavia. Adesso non ricordo in quale regione scandinava sia stata ritrovata l'immagine, ma il parallelo con l'età amarniana è stato lampante. Infatti, sulle pareti della grotta sono state rinvenute figurine antropomorfe nell'atto di adorare/benedire il sole che faceva cadere su di loro i suoi raggi. Una rappresentazione primordiale del culto di Aton? E' possibile che in passato gli Egizi siano entrati in contatto con la civiltà scandinava, così da fare propria la rappresentazione che conosciamo?

Caro Luca, il sole, nel suo giornaliero percorso, ha sempre rappresentato, per i popoli antichi, la massima deità a cui legare il significato dello scorrere del tempo e dello svolgersi di un ciclo, con l'alternarsi dell'inverno e dell'estate. Ciò che è in comune tra tutte le antiche civiltà, è il loro desiderio di svelare i misteri che li sovrastavano. Il sole, la luna, la vita, morte, sono matrici comuni a tutta l'Umanità, ancora oggi.

Grazie, Dario! Leggendo il testo su citato di Baistrocchi ho capito anch'io che c'erano dei tratti comuni nelle antiche civiltà, quale che fosse l'era presa in considerazione. Mi è sembrato particolarmente strana una somiglianza così netta tra una raffigurazione neolitica, ed una egizia