Termine egizio che identifica vasetto dello Scriba?

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-Kiya-
00lunedì 15 giugno 2009 23:21
Chi sa dirmi come si chiamava nell'antico Egitto il vasetto che, insieme alla tavolozza e al portastilo, completa il segno geroglifico identificativo dello scriba?

Teie
00martedì 16 giugno 2009 10:17
Sesh.


Teie
Hatshepsut76
00martedì 16 giugno 2009 10:37
ieri ho provato a cercare sui testi di cui dispongo, ma molto probabilmente complice l'ora tarda, non devo averlo visto... riproverò stasera [SM=g999103]
-Kiya-
00martedì 16 giugno 2009 12:33
Re:
Teie, 16/06/2009 10.17:

Sesh.


Teie




Grazie Teie.

Qual'è la fonte, per cortesia? Perchè a quanto ne so quello è il termine che identifica l'intero segno geroglifico e non il nome del vasetto posto tra la tavolozza e il portastilo.
Forse ho creato inganno io, riportando l'immagine del segno "sesh", che è il determinativo per "Scriba".

-Kiya-
00martedì 16 giugno 2009 12:34
Re:
Hatshepsut76, 16/06/2009 10.37:

ieri ho provato a cercare sui testi di cui dispongo, ma molto probabilmente complice l'ora tarda, non devo averlo visto... riproverò stasera [SM=g999103]




Grazie Hat [SM=g999103]
Teie
00martedì 16 giugno 2009 13:47
Ah no mi sono ingannata. Avevo capito tutta la tavoletta. Pardon.

Teie
Hatshepsut76
00martedì 16 giugno 2009 23:46
consultando la lista sul testo di J. P. Allen, credo di aver individuato che il vasetto di cui parli sia identificato come W24, ma non sono riuscito a trovare un minimo di pronuncia, nemmeno sulla Egyptian Grammar di Gardiner sono riuscito a trovare la pronuncia del segno...
-Kiya-
00martedì 16 giugno 2009 23:53
se il segno è quello, le traslitterazioni sono:

nw/in/nxb/nD

è inteso come: pentola, vaso, la misurazione, omaggi, birra, liquidi, bevande, ubriachezza, unzione

ma non presenta alcun riferimento diretto allo Scriba.

La forma del segno è alquanto simile, tuttavia.

Indagherò più afondo, in questa direzione.

Grazie Hat!!!
Hatshepsut76
00mercoledì 17 giugno 2009 09:00
è un piacere! [SM=g999103] Continuerò anche io ad indagare... [SM=g999103]
roberta.maat
00mercoledì 17 giugno 2009 13:07
Sto cercando anche io ma per ora confermo che W24- nw - non conduce a riferimenti allo scriba.
roberta.maat
00mercoledì 17 giugno 2009 17:42
Il simbolo riportato da Kiya, Y3 e Y4 , sta per scrivere, scrittura, colore rosso, liscio, levigato ecc.
Col determinativo indica lo scriba . Il segno W24 è il vaso ma non si riferisce al calamaio, ho trovato invece su Grandet-Mathieu la parola "gstj" per tavolozza da scriba ma non saprei associare il relativo segno che, tuttavia, ritengo sia lo stesso di Kiya per aver letto la traduzione di due righe di testo che lo contengono.
-Kiya-
00mercoledì 17 giugno 2009 18:20
il termine gsty è composto da più segni, e possiede 3 o 4 varianti, come avrete modo di constatare in una delle schede del "corso" che presto inizieremo. Si riferisce esattamente alla tavolozza da scriba.
Quello che mi interessava appurare, quindi, era l'effettiva esistenza di termine, a sua volta composto, che si riferisse al suddetto strumento, ovvero il vaso/ciotola utilizzato dallo Scriba per inumidire lo stilo, prima di impregnarlo di inchiostro.
-Kiya-
00giovedì 18 giugno 2009 19:35
Il segno che identifica il vasetto è proprio W24, che si legge nw.
Me lo ha confermato il Prof. Luvino.



p.s. Bravo Hat, avevi ragione!
Hatshepsut76
00giovedì 18 giugno 2009 20:08
Re:
-Kiya-, 18/06/2009 19.35:

Il segno che identifica il vasetto è proprio W24, che si legge nw.
Me lo ha confermato il Prof. Luvino.



p.s. Bravo Hat, avevi ragione!




L'altra notte, guardando tutti i vasetti tra tutti i segni rappresentati, quello identificato con W24 era quello più simile, anche come dimensioni, a quello da te indicato...


roberta.maat
00venerdì 19 giugno 2009 11:57
Ma siamo proprio sicuri che sia il calamaio e non un vasetto qualunque ? In ogni caso per attribuirgli il suo significato, in relazione al contenuto, necessiterebbe di un determinativo ?
-Kiya-
00venerdì 19 giugno 2009 12:41
non esisteva il calamaio propriamente detto. Il vasetto in questione non era destinato a contenere inchiostro.
Lo Scriba utilizzava questo piccolo contenitore per tenervi l'acqua, necessaria per inumidire lo stilo e, di conseguenza l'inchiostro.
Essendo destinato all'acqua, quindi, è possibile che fosse un vasetto generalmente utilizzato anche con altra funzione, da persone in genere.
In ogni caso, il segno W24 viene di per sè impiegato come determinativo, anche per termini che hanno a che vedere con liquidi generici.
roberta.maat
00venerdì 19 giugno 2009 12:59
Grazie ora è chiarissimo.
-Kiya-
00venerdì 19 giugno 2009 13:13
E' sempre un piacere condividere con voi quanto apprendo.
Il bello di tutto questo (mi riferisco all'argomento "Geroglifici") è che io stessa sto intraprendendo questa strada, in modo serio, soltanto ora. Avendo preso la decisione di rendervi partecipi del mio lavoro e di condividere con voi questo cammino, mi trovo nella strana ed entusiasmante condizione di essere contemporaneamente "punto di riferimento" e "allieva"!

Chiaramente, non volendo essere sprovveduta e non intendendo correre il rischio di fornirvi informazioni errate, data la complessità dell'argomento, mi sono premurata di cercare la figura di un Supervisore che avrà il compito di correggere e rettificare le bozze delle schede che costituiranno il nostro "corso" (vi spiegherò successivamente il significato delle virgolette).

La persona che si è offerta di seguirmi (che ringrazierò di cuore pubblicamente a tempo debito) ha, naturalmente, una indubbia e accreditata preparazione in materia.
ACUSinpw
00domenica 25 ottobre 2009 16:01
Mnhd -> equipaggiamento dello scriba. (oltre a sesh)

Tratto da "GEROGLIFICI, Maria Carmela Betrò"

L'equipaggiamento dello scriba faraonico è sintetizzato nel geroglifico che espresse l'atto dello scrivere e designò lo scriba e l'oggetto stesso della sua tecnica, il documento scritto. Il segno rappresenta la tavolozza da scriba, generalmente in legno, con i due incavi per l'inchiostro (uno per l'inchiostro nero, uno per il rosso, i due colori canonicamente usati nei testi), e il portapennello di canna, da cui emerge la punta sfilacciata del pennello stesso, in giunco. Gli scribi erano soliti masticarne l'estremità per ammorbidirla e ottenere la punta sfrangiata e filamentosa atta a disegnare sul papiro i fluidi segni delle scritture corsive. Un sacchettto per contenere i pigmenti colorati necessari alla preparazoine dell'inchiostro completava l'equipaggiamento: il nero era ottenuto dal nerofumo, il rosso da un'ocra naturale, ambedue stemperati in acqua e gomma. Nel geroglifico i tre elementi sono rappresentati separati, legati insieme da stringhe di cuoio, ma nella realtà ben presto almeno i pirmi due furono unificati in un unico attrezzo, una tavolozza dotata di vano per riporre i pennelli e munita di un coperchio scorrevole, di cui i musei di tutto il mondo conservano numerosi esemplari di epoche diverse. L'attrezzatura di un bravo scriba comprendeva in realtà anche vassoietti in pietra per frantumare e miscelare i pigmenti, almeno un vasetto con l'acqua per intingere il pennello, oltre a tutti gli utensili necessari alla fabbricazione del papiro o almeno al taglio dei suoi fogli. Munita di un numero maggiore di vaschette per i diversi inchiostri colorati, la tavolozza era anche lo strumento del mestiere di pittore. Poichè la direzione delle scritture corsive procedeva da destra verso sinistra, la tenica scrittoria imponeva allo scriba di disegnare i segni tenendo la mano sollevata dal foglio, come un pittore in atto di dipingere; se infatti avesse poggiato la mano, avrebbe imbrattato il testo. Con questo sistema, uno scriba poteva scrivere una dozzina di segni prima di intingere nuovamente il pennello
-Kiya-
00domenica 25 ottobre 2009 17:04
Grazie ACUSinpw, ma ricorda sempre di citare la fonte di origine, se estrapoli brani da testi. E' dovuto quale riconoscimento della Proprietà Intellettuale ;)
ACUSinpw
00domenica 25 ottobre 2009 17:21
cavolo scusami!! ero convinto di averlo scritto, come nel topic di ntr :... provvedo subito a sistemare!!
-Kiya-
00domenica 25 ottobre 2009 17:46
nessun problema, finchè c'è rimedio ;)

Grazie
colombina68
00lunedì 26 ottobre 2009 21:38
Un articolo di Patrizia Piacentini "L'arte degli scribi"(vivere al tempo dei faraoni) riporta che il segno associato al vasetto usato dagli scribi per diluire l'inchiostro è il segno geroglifico sesh.
-Kiya-
00lunedì 26 ottobre 2009 21:41
Grazie Monica ;) tuttavia sembra proprio che con il termine Sesh, che significa anche propriamente "scriba", si indicasse il segno nella sua interezza e non solo il vasetto. In effetti in proposito sembra sussistere una certa confusione... quindi non saprei proprio dire chi è nel giusto.
ACUSinpw
00martedì 27 ottobre 2009 00:50
Domani sera se ne avrò l'occasione proverò a chiederlo direttamente alla Piacentini :)
-Kiya-
00martedì 27 ottobre 2009 08:43
Grazie ACUSinpw ;)
colombina68
00martedì 27 ottobre 2009 11:42
In effetti sul Gardiner, non si fa accenno, in nessuna delle accezioni, al segno come al solo vasetto... meglio chiedere ad un esperto :-D
Io intanto scartabello tra le mie vecchie scartoffie!
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