Tavolozze cosmetiche? No: "piastre astronomiche" ...

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Diego Baratono.
00giovedì 3 marzo 2011 12:24
Torino, 21 Febbraio 2011.
Si comunica, che in base ad approfondita analisi condotta su parte dei manufatti noti come “tavolozze cosmetiche”, risalenti al periodo convenzionalmente classificato come “Naqada I – II”, è emerso quanto segue. Si è potuto appurare, nell’ambito delle cosiddette “tavolozze cosmetiche”, che non tutti i predetti manufatti si possono classificare come tali. Di conseguenza, non tutti gli oggetti possono rientrare esclusivamente in un quadro riconducibile alla sfera, pur importante, della cura personale e più estensivamente, della cultura dell’igiene nell’Egitto Antico. Si è potuto accertare, infatti, che alcune delle suddette “tavolozze”, peraltro ben caratterizzate, presentano elementi distintivi tali da consentire la loro differente valutazione e di conseguenza, la diversa collocazione funzionale. Prudentemente, alcuni degli oggetti in discorso esaminati, si possono stimare bensì, importanti strumenti “tecnico – scientifici”. In particolare è possibile ritenere alcune delle “tavolozze” testate, che viste le peculiarità emerse, sarebbe meglio rinominare “piastre astronomiche”, manufatti finalizzati alla precisa localizzazione di alcune costellazioni particolarmente significative per la cultura religiosa, elaborata dai pensatori nilotici. Fino ad oggi, questi particolarissimi oggetti, non si sono mai stimati possedere simili funzioni. A riprova di quanto sostenuto si portano le immagini che vedono la tavolozza a forma di losanga con raffigurazione di scorpione, inquadrare precisamente con il suo profilo la costellazione eponima. Si ricorda, inoltre, che in base a miei precedenti studi, proprio le stelle della costellazione dello Scorpione, inserite nel contesto specifico di un precisa configurazione del “cielo occidentale”, sono riprodotte nel cosiddetto soffitto astronomico, esistente nella celebre tomba di Senmut. Si può quindi stimare, che simili piastre traguardate sullo sfondo del luminoso cielo notturno antico - egiziano, aiutassero i sacerdoti-astronomi nell’individuare precisamente alcune stelle ed alcune costellazioni in certi periodi dell’anno, probabilmente per determinare l’avvicinarsi della fase alluvionale del Nilo (“ … Coloro che danno l’acqua …”), o per altri motivi cultuali non meno importanti. Le “piastre astronomiche”, in genere, presentano un emblema ad identificare uno specifico raggruppamento stellare di riferimento. Si ha ad esempio la raffigurazione dell’Ippopotamo, dell’Anatra, dell’Ariete, del Pesce, dello Scorpione e così via, rappresentazioni che non necessariamente coincidono in toto con le costellazioni zodiacali moderne. In alcuni casi anonime, come quello riportato, presentano nondimeno fori per inquadrare precise coppie di stelle (Geben al chamali, Geben al ghenubi, ossia “Chela del Nord” e “Chela del Sud” in questo caso specifico) presenti ancora nell’antica concezione raffigurativa della costellazione dello Scorpione.
In base a questi dati, dunque, si può affermare che in alcuni casi, quelle che fino ad oggi erano considerate “tavolozze cosmetiche”, sono piuttosto da considerarsi “potenti” strumenti astronomici a tutti gli effetti. Sono proprio quei fantomatici dispositivi tecnico-scientifici, che fino ad oggi non si erano ancora individuati.
Controcorrente
00giovedì 3 marzo 2011 19:13
E non è possibile che siano cosmetiche con raffigurazioni astronomiche?
O è bianco o è nero?
Chi ha condotto questa approfondita analisi? Tu?
-Kiya-
00giovedì 3 marzo 2011 19:56
Re:
Diego Baratono., 03/03/2011 12.24:

Torino, 21 Febbraio 2011.
....A riprova di quanto sostenuto si portano le immagini che vedono la tavolozza a forma di losanga con raffigurazione di scorpione, inquadrare precisamente con il suo profilo la costellazione eponima. Si ricorda, inoltre, che in base a miei precedenti studi, proprio le stelle della costellazione dello Scorpione, inserite nel contesto specifico di un precisa configurazione del “cielo occidentale”, sono riprodotte nel cosiddetto soffitto astronomico, esistente nella celebre tomba di Senmut. Si può quindi stimare, che simili piastre traguardate sullo sfondo del luminoso cielo notturno antico - egiziano, aiutassero i sacerdoti-astronomi nell’individuare precisamente alcune stelle ed alcune costellazioni in certi periodi dell’anno




stiamo forse parlando di questa?

xoomer.virgilio.it/francescoraf/hesyra/palettes/scorpion-pal...

mi pare, però, che la costellazione dello scorpione abbia tutt'altra curvatura (allego immagine) e non capisco come potessero individuare delle stelle che non vedo evidenziate sulla tavoletta, in alcun modo.

Inoltre chiedo: in quale sezione del soffitto astronomico di Senenmut avresti collocato la costellazione dello Scorpione?
Hatshepsut76
00giovedì 3 marzo 2011 19:58
ricordo di aver letto delle tavolozze per cosmesi, dalla forma di tartaruga, e di quelle dalla forma più normale non si parlava di raffigurazioni cosmiche
Hatshepsut76
00giovedì 3 marzo 2011 20:01
Ecco, non ci avevo pensato... Invece Kiya ha palesato il mio stesso dubbio: ho ben presente il soffitto della TT353, ma non ho mai visto traccia della costellazione dello Scorpione...
Biceleon
00giovedì 3 marzo 2011 23:42
Re: Re:
-Kiya-, 03/03/2011 19.56:


Inoltre chiedo: in quale sezione del soffitto astronomico di Senenmut avresti collocato la costellazione dello Scorpione?



Se ricordo bene la discussione "Astrogame..." forse Diego si riferisce alla sezione che normalmente si ritiene raffiguri Orione.


Diego Baratono.
00venerdì 4 marzo 2011 07:59
Nella tomba di Senmut, come ho da sempre sostenuto e continuerò a ripetere (bravo Biceleon, in Astrogame vi è la soluzione), Orione non è rappresentato, checché se ne possa dire. Piuttosto vi sono indicazioni per ritenere che la costellazione dell'Ippopotamo (qualunque essa sia) e quella dello Scorpione indicata chiaramente da Serqet (più evidente di così ...) siano raffigurate nel soffitto. Del resto, la costellazione dello Scorpione che noi conosciamo non è, ripeto, non è quella considerata dagli E.A. con tutto ciò che ne consegue. L'unica costellazione che ha le caratteristiche "fotografate" da Senmut nel cielo della sua tomba, e che trovano un certo riscontro testuale, è proprio la costellazione dello Scorpione. E' unica nel suo genere.
Le "piastre astronomiche" consentono, con i loro profili e con le incisioni riportate, d'individuare le rispettive costellazioni o parte di esse. In questa prospettiva, viste le coloriture accese conferite ad essa dai pensatori nilotici, ripenserei profondamente alla figura tracciata fino ad oggi del cosiddetto Re Scorpione: potrebbero venir fuori delle sorprese di non poco conto.
Diego Baratono.
00venerdì 4 marzo 2011 08:14
Per Controcorrente: se leggi "attentamente" cosa ho scritto, non dico che "tutte" le tavolozze cosmetiche sono piastre astronomiche, ma solo alcune di queste hanno le caratteristiche "utili" per poterlo essere. Vabbé che le donne egizie erano più "potenti" delle donne attuali, tuttavia penso che maneggiare delle tavolozze cosmetiche di quelle dimensioni e pesi (poi vedi tu, magari ci riesci), non fosse proprio semplice. Le cosiddette "tavolozze cosmetiche" non sono propriamente "da borsetta".
Ebbene sì, Controcorrente, ebbene sì, sono io colui il quale ha condotto l'analisi: perché lo chiedi?
-Kiya-
00venerdì 4 marzo 2011 08:18
Re: Re:
-Kiya-, 03/03/2011 19.56:




stiamo forse parlando di questa?

xoomer.virgilio.it/francescoraf/hesyra/palettes/scorpion-pal...

mi pare, però, che la costellazione dello scorpione abbia tutt'altra curvatura (allego immagine) e non capisco come potessero individuare delle stelle che non vedo evidenziate sulla tavoletta, in alcun modo.





ripropongo il mio quesito iniziale
Merytaton62
00venerdì 4 marzo 2011 08:41
@Diego:L'ipotesi, ancorchè suggestiva, mi pare un po' macchinosa.
Comunque immagino che ti sia costata impegno e fatica, quindi grazie lo stesso per averla voluta condividere con noi. [SM=g1621242]
Cosa intendi quando dici "le donne egizie erano più potenti di quelle attuali"?
Alludi alla (presunta) forza fisica o alla situazione sociale?Ti riferisci specificatamente alle egiziane, o alle donne in genere? [SM=x1764359]
Diego Baratono.
00venerdì 4 marzo 2011 09:20
Per Kiya: chi "progettava" questo genere di "strumenti" non cercava una curvatura come possiamo intendere oggi. Si trattava di individuare nel cielo, stelle particolari, collocate in un certo spazio, stracolmo di stelle. Avere la possibilità di "profilare" ed evidenziare solo quelle "utili", era quindi un vantaggio.
Per Mery: macchinosa?
Mi sembra di poter dire che le donne, in qualsiasi epoca, sono sempre state in qualche modo più intelligenti ed avanti rispetto agli uomini. Penso, che per una donna egizia, come per una donna "moderna", utilizzare una "tavolozza cosmetica" delle dimensioni e del peso di quelle che si conoscono come tali, fosse impegnativo. Mi sembra quindi ragionevole ritenere che in qualche maniera, abbiano fatto capire agli uomini che una "tavolozza cosmetica", per essere tale, avrebbe dovuto essere almeno un po' più, come dire, "maneggevole". Il mio "più potenti" è riferito al fatto che una volta, spero sarai d'accordo, non avendo per certo le "comodità" attuali, fisicamente, per cause di forza maggiore è il caso di dire, le donne erano certamente un po' più prestanti di oggi.
Grazie a te (a voi tutti), per consentire la pubblicazione e per leggere e commentare quanto scrivo.
Hotepibre
00venerdì 4 marzo 2011 19:28
Scusa Diego, nel tuo primo post ci sono termini di perentorietà che possono pienamente giustificare la richiesta che ti è stata fatta di indicare le fonti o lo scetticismo di alcuni.

Si legge, infatti:

1. "Si comunica..." e già qui ci sarebbe da notare che la sicurezza insita in una comunicazione così perentoria e tranciante deve basarsi su notizie serie e confermate.
Non scrivi, infatti, "sembra", "si potrebbe supporre", "è stato ipotizzato", "da miei studi personali", "secondo una mia opinione" o altre frasi che potrebbero intendere una possibile differente intepretazione, no, la tua è una "comunicazione" urbi et orbi, quasi a voler sottolineare (ma non è certo la prima volta che lo fai) che chi scrive detiene la conoscenza e gentilmente la pone a disposizione degli altri.
Sicuramente quel che scrivi è stato ponderato, ne sono fermamente convinto, ma a tua volta converrai che il tono da te usato è, lo ripeto, quanto meno eccessivo e sarebbe perciò stato doveroso che tu prelimiarmetne indicassi la/e fonte/i che consente/ono di dare valenza alla dichiarazione stessa;

2. "...in base ad approfondita analisi condotta su parte dei manufatti..." ed il tuo tono da "verbale" di constatazione prosegue, ma ancora senza indicare fonte alcuna. Faccio notare che un verbale di "constatazione" è qualcosa che concretizza un dato di fatto incontrovertibile, ma fino ad ora, nel tuo intervento, non sembra di poter individuare alcunchè di incontrovertibile;

3. "Si è potuto appurare..." ancora continua questo tono di incontestabilità che, ne converrai, appare quanto meno esagerato se non suffragato, lo ripeto per l'ennesima volta, da indicazione di fonti e dell'autorità che ha evidenziato quanto stai riportando.

Come vedi non mi spingo oltre nell'esame della tua proposta di discussione poichè credo che per poterla sviluppare in maniera seria e degna di questo nome tu debba preliminarmente citare quantomeno le fonti da cui trai le conseguenze e se si tratta di tuoi studi o di tue ipotesi, tu debba almeno, con la maggior modestia possibile, accettare di usare termini meno perentori e più probabilistici.

Ciò posto, mentre sono sicuro che a questa mia risponderai in maniera piccata per essere stato toccato nel vivo, o forse non risponderai affatto come in altre occasioni hai fatto, ti pregherei più seriamente di metterci in condizione di valutare quanto da te riportato dandoci ben maggiori elementi di valutazione.

Grazie
Controcorrente
00venerdì 4 marzo 2011 19:30
E perchè dovevano essere portatili?
Io non ho detto tutte ho detto che quelle che citi potrebbero essere cosmetiche con rapprentazioni astronomiche. Stop. Così come una qualsiasi altra rappresentazione. Non girare la frittata.
-Kiya-
00venerdì 4 marzo 2011 20:23
Re:
Diego Baratono., 04/03/2011 9.20:

Per Kiya: chi "progettava" questo genere di "strumenti" non cercava una curvatura come possiamo intendere oggi. Si trattava di individuare nel cielo, stelle particolari, collocate in un certo spazio, stracolmo di stelle. Avere la possibilità di "profilare" ed evidenziare solo quelle "utili", era quindi un vantaggio.




Con "curvatura" io intendevo semplicemente l'assetto delle stelle contemplate nella costellazione. Se si trattava di strumenti utili all'individuazione della stessa, dovevano pur riproporne la "forma" ed evidenziarne punti/stelle, no?
Io, onestamente, sulla tavolozza in questione vedo semplicemente la rappresentazione (anche molto dettagliata) di uno scorpione.

Aggiungerei inoltre: su quali basi, qualora anche fossero di entità astronomica, potremmo definirli "potenti strummenti tecnico-scientifici"? Voglio dire.... se avessero opato per uno "schizzo" schematizzato su papiro, o su un semplice ostracon, non avrebbero ottenuto uno strumento di pari valenza e, quindi, lo stesso risultato?
-Kiya-
00sabato 5 marzo 2011 14:24
Diego, visto che quanto riporti qui è evidentemente frutto di una tua analisi e di uno studio da te condotto, ritengo sia più opportuno spostare la discussione nella tua area monografica. Quindi provvedo.
Diego Baratono.
00lunedì 7 marzo 2011 08:05
Ebbravo Hotep, tu hai certezze mentre io non posso averne ("sono sicuro che a questa mia risponderai ..."). Evabbé, che ti devo dire, scusa se non ho avuto incertezze: la prossima volta ne avrò. Per intanto quello che ho postato è un comunicato stampa: il suo tono "eccessivo", è semplicemente un'enfasi a quanto scrivo. Ci sono personaggi a cui è concesso dire tutto nella forma a loro, come dire, "più preferita", ma sono stranieri e pertanto, in quanto tali, pronamente accettati senza la benché minima critica e di forma e di contenuti. Per quanto mi riguarda, in ogni caso, quello che scrivo non può avere "fonti autorevoli", ne alcunché di probabilistico: se così fosse già altri l'averebbero detto, probabilmente anche tu Hotep. Ricordo sempre la frase di un famoso fisico americano (incontestabile, dunque, è straniero ...): "... non importa se non siete d'accordo con me, ricordatevi soltanto che sono stato io il primo a dirlo ...". Spero di non essere stato troppo "piccato", Hotep, nella risposta. Non c'entra nulla con l'Egitto, mi piace però comunicarvi (spero non sia troppo perentorio il tono), che un'altra mia teoria apertamente contestata all'inizio (sei anni fa l'esordio), relativa al mantello mariano in cartografia (non so se vi ricordate), è entrata a far parte d'alcuni libricini didattico - divulgativi che verranno adottati dalla regione Lombardia per le scuole: per essere la teoria di un italiano, è già un buon risultato, credo ...
-Kiya-
00lunedì 7 marzo 2011 08:58
In proposito, vorrei dire la mia, augurandomi di non urtare la sensibilità di nessuno:

Chiunque può permettersi di avere certezze, ma la differenza tra il possederle e il divulgarle sta proprio nel fornire le fonti, le informazioni, i dettagli, che hanno contribuito a produrle. Specie quando si procede a fare un comunicato stampa che, per definizione, dovrebbe contenere tutte le informazioni relative alla notizia a cui si riferisce, le quali devono essere chiare e attendibili. In assenza di queste prerogative, non è possibile parlare di "comunicato stampa".

Personalmente ho molte certezze in relazione al Periodo Amarnaino, ma mi guardo bene dal presentarle/comunicarle al pubblico finchè queste non saranno supportate da dati certi, che potrei anche non individuare mai. Succede a volte che io mi sbilanci con delle ipotesi, ma in tal caso mi premuro di sottolinearne a priori la natura, affinchè chi legge sia al corrente di trovarsi al cospetto di qualcosa che mi appartiene.

Diego, ormai ci conosciamo da tempo e avrai quindi intuito che non siamo avvezzi ai "sensazionalismi" (da non leggere con acceione negativa). Desideriamo sapere e desideriamo indagare le motivazioni che hanno indotto ad affermare una cosa piùttosto che un'altra. Ci aspettiamo che chi propone una teoria (perchè di questo mi pare si tratti, no?) sia disposto a condividere con noi, almeno in parte, il cammino che lo ha condotto in quella direzione. Non ci si può accontentare del Pirandelliano "così è, se vi pare" in ambiti di studio, quale è quello Egittologico, nemmeno quando ci si approccia ai medesimi con la sola passione.

Hotepibre
00lunedì 7 marzo 2011 11:08
Re:
Diego Baratono., 07/03/2011 8.05:

Ebbravo Hotep, tu hai certezze mentre io non posso averne ("sono sicuro che a questa mia risponderai ..."). Evabbé, che ti devo dire, scusa se non ho avuto incertezze: la prossima volta ne avrò. Per intanto quello che ho postato è un comunicato stampa: il suo tono "eccessivo", è semplicemente un'enfasi a quanto scrivo. Ci sono personaggi a cui è concesso dire tutto nella forma a loro, come dire, "più preferita", ma sono stranieri e pertanto, in quanto tali, pronamente accettati senza la benché minima critica e di forma e di contenuti. Per quanto mi riguarda, in ogni caso, quello che scrivo non può avere "fonti autorevoli", ne alcunché di probabilistico: se così fosse già altri l'averebbero detto, probabilmente anche tu Hotep. Ricordo sempre la frase di un famoso fisico americano (incontestabile, dunque, è straniero ...): "... non importa se non siete d'accordo con me, ricordatevi soltanto che sono stato io il primo a dirlo ...". Spero di non essere stato troppo "piccato", Hotep, nella risposta. Non c'entra nulla con l'Egitto, mi piace però comunicarvi (spero non sia troppo perentorio il tono), che un'altra mia teoria apertamente contestata all'inizio (sei anni fa l'esordio), relativa al mantello mariano in cartografia (non so se vi ricordate), è entrata a far parte d'alcuni libricini didattico - divulgativi che verranno adottati dalla regione Lombardia per le scuole: per essere la teoria di un italiano, è già un buon risultato, credo ...



CVD... Come Volevasi Dimostrare... mi sdembra tu non abbia compreso, o non abbia voluto comprendere, il senso del mio intervento:

1. non sono affatto un esterofilo e non è di certo l'appartenenza ad un altro Paese che può dar valore ad una teoria, specie se questa viene proposta come "certezza" (se ne hai le prove, ti pregherei di citare una ed una sola volta che io abbia dato per certo dichiarazioni così trancianti date da uno straniero... mi sa che farai decisamente una ricerca lunga ed inutile, credimi!);

2. se hai notato, e l'ho volutamente sottolineato, io non sono entrato nel merito proprio perchè, mancando una o più fonti, non ero in grado di capire su cosa si basassero i convincimenti da te proposti. Questo, come doveva essere ovvio, non significa che quel che hai scritto non sia giusto, ma che il tono ed il "luogo" erano men che corretti;

3. il fatto che questa discussione sia stata spostata in questa TUA area monografica, la rende decisamente più aderente giacchè, QUI, puoi esporre tutte le tue teorie e nel modo che ritieni più confacente alla tua natura o alle tue conoscenze.
QUI! Non in area "Pubblica" dove tutti gli utenti hanno il diritto di sapere chi, perché, come, nasce una teoria.
Qui, in questa area a te riservata, credimi, non solo non verrò a polemizzare con te (anche perchè, in molti precedenti casi, a precise domande hai sempre evitato di rispondere), ma mi limiterò a leggere le tue teorie (qualora le ritenessi interessanti) ed a chiedertene, comunque, una giustificazione che non si basi solo ed eslcusivamente su una tua certezza incontrovertibile, ma che dimostri una costruzione di pensiero che, nella discussione in parola, scusami, ma proprio non ho trovato.

4. quanto al "mantello mariano", di cui anche in questo caso scusa, ma davvero non ricordo davvero nulla, sono ben felice che tu ci comunichi che questo sia stato assunto come teoria valida tanto da essere inserita in un libriccino per le scuole lombarde, ma anche in questo caso aggiungi al tono della tua comunicazione una vena polemica che parte da presupposti sbagliati: chi ha detto che una teoria esposta da un italiano debba avere risultati minori di quelle proposte da uno straniero?
Se sono teorie intelligenti, basate su qualcosa di concreto, dimostrate o dimostrabili, che possono anche sottostare a critiche o che possono anche risultare adeguatamente documentate e non fatte scendere direttamente da scienza infusa, sono tutte valide... anche se scritte da un italiano!

5. ah, dimenticavo, se quello che hai pubblicato è un "comunicato stampa", in ogni caso sarebbe stato corretto, quanto meno, citare la fonte, ovvero il DOVE, sia stato pubblicato e da CHI... grazie!

Un caro saluto
Diego Baratono.
00lunedì 7 marzo 2011 13:26
La mia non è scienza infusa e ben lontanamente ho mai detto lo sia. Proprio perché è già avvenuto (vedasi il sistema per il rilevamento dei terremoti basato sull'Acqua e sugli infrasuoni ... a proposito: il CNR indaga gli infrasuoni che si sentono prima degli eventi in certe località, mah ...), riproporre gli esperimenti è sempre problematico, almeno per me. Le fonti sono dunque i classici "esperimenti", galileianamente ripetibili: prendete le piastre, molto interessanti quelle con i fori, e piazzatele nel cielo Occidentale. Buon lavoro e fatemi sapere che succede ... se vi va, ovviamente
emilioraffaele
00lunedì 7 marzo 2011 18:51
Beh, comunque l'ipotesi, che sia fondata o no, direi che è molto interessante.
-Kiya-
00lunedì 7 marzo 2011 18:58
Mi sto documentando in proposito... ma è un intento che richiede tempo.
Devo, però, ammettere che più vado avanti, più l'ipotesi "astronomica" mi lascia scettica.... (non me ne voglia Diego)
Diego Baratono.
00martedì 8 marzo 2011 07:52
E perché mai Kiya dovrei volertene (stima e simpatia certamente, comunque ed a prescindere ... a proposito: auguri per la festa della donna a te ed a tutte le Egittophile), non cerco, non ho mai cercato e non cercherò mai consensi, e lo sai bene. E' giusto che ognuno ragioni con la propria intelligenza ed arrivi alle proprie conclusioni: so di annoiarvi, ma come da sempre ripeto se arrivate alle mie stesse conclusioni bene, sono contento, sennò sarà il tempo a scriminare, e sono contento lo stesso. Il puzzle che ho ricostruito è estremamente coerente e consente di leggere la storia dell'E.A. in maniera chiara e lineare. I grandi misteri restano (per convenienza?) nelle menti di chi non vuole vedere la semplice realtà dei fatti. In ogni caso, l'importante è cercare di capire e non fermarsi alle prime impressioni. La "Ricerca" va avanti ... sempre ...
Diego Baratono.
00martedì 8 marzo 2011 08:37
Hotep, lo so, lo so che sono un tipino poco raccomandabile tanto da essere relegato QUI, nella MIA area riservata, ben lontano dall'area pubblica (hai paura che ti faccia fare brutta figura eh?). Lo erano (lo sono?) gli Indiani d'America, lo sono stati gli Ebrei ed i Negri, nei ghetti, lo sono state le Streghe, Galileo, Bruno, Campanella e chissà quanti altri ancora ... non so a cosa sia dovuto ... mah, paura inconscia dell'ignoto forse? Quasi quasi sono orgoglioso di destare questo genere di paure, mi sembra di essere in buona compagnia. Non ti preoccupare, comunque, se vuoi non scrivo più qui le mie fesserie ... basta la parola ...
-Kiya-
00martedì 8 marzo 2011 09:04
Diego, ora però non esagerare e prima di trarre conclusioni fai le opportune verifiche:

la tua area monografica è accessibile a chiunque, compresi gli anonimi.

La discussione è stata spostata qui, per decisione della sottoscritta, esclusivamente perchè propone una tua teoria.
Hotepibre
00martedì 8 marzo 2011 10:26
Re:
Diego Baratono., 08/03/2011 8.37:

Hotep, lo so, lo so che sono un tipino poco raccomandabile tanto da essere relegato QUI, nella MIA area riservata, ben lontano dall'area pubblica (hai paura che ti faccia fare brutta figura eh?). Lo erano (lo sono?) gli Indiani d'America, lo sono stati gli Ebrei ed i Negri, nei ghetti, lo sono state le Streghe, Galileo, Bruno, Campanella e chissà quanti altri ancora ... non so a cosa sia dovuto ... mah, paura inconscia dell'ignoto forse? Quasi quasi sono orgoglioso di destare questo genere di paure, mi sembra di essere in buona compagnia. Non ti preoccupare, comunque, se vuoi non scrivo più qui le mie fesserie ... basta la parola ...



...niente di meglio di un sano vittimismo... di una sana accusa, ad altri, di insensibilità o, addirittura di una strana sorta di razzismo... o addirittura il presuntuosamente paragonarsi a Grandi della storia, della filosofia, della fisica... ma sta' tranquillo, l'inquisizione non esiste più da molto tempo e i roghi sono stati spenti da svariati secoli (almeno in questo non dovrai temere nulla).

Scusa Diego, ma mi pare che ora tu davvero stia esagerando non cogliendo, o non volendo cogliere (il che sarebbe ancor peggio) che i miei interventi non hanno fatto alcun riferimento al contenuto dei tuoi post sui quali sono pronto a discutere, a patto che tu fornisca risposte alle domande che ti vengono poste e da chiunque ti vengano poste, e che le tue risposte siano nel binario di una volontà di far comprendere ad altri i ragionamenti attraverso i quali tu sei arivato a determinate conclusioni...

Nel momento stesso in cui accusi gli altri di insensibilità nei tuoi nofronti, non ti accorgi, o forse non ricordi, di quante volte tu NON abbia, VOLUTAMENTE e nonostante ripetuti SOLLECITI, rispondere alle domande che ti venivano poste tergiversando su notizie da te dichiarate come ancora riservate, o peggio, in qualche modo segrete, forse per la paura di essere "depredato" delle tue scoperte.

Se questa per una tua paura (peraltro leggittima se si tratta di scoperte di un certo rilievo come dici essere le tue), forse faresti meglio a non proporre affatto le tue teorie, ma se ritieni giusto proporle, allor DEVI far sì che anche chi ti legge sappia di cosa stai parlando e come hai raggiunto quel convincimento.

Credo che il tempo delle verità assolute sia finito da molto e nel momento in cui tu "comunichi" le tue "scoperte", senza spiegazione alcuna, stai cercando di imporre verità assolute che sono tali in quanto non hanno bisogno di spiegazione.

E' proprio il motivo che portò Bruno al rogo o Galileo all'abiura: quelli lottavano contro verità assolute che erano imposte da chi non riteneva necessario proporre spiegazione alcuna.
Altrettanto fai tu con le tue "comunicazioni", pretendendo che gli altri le accettino senza discutere e chi si permette di dissentire, o di cercare di capirne di più, o non è degno della tua risposta o, addirittura, viene da te accusato di attaccarti perchè "timoroso" di far brutta figura.

In conclusione, credo proprio che tu debba rivedere il tuo modo di proporti ai tuoi interlocutori ai quali (parlo per me, si intende) non sono moleste le tue teorie, tutt'altro, ma il tuo modo di proporle e non credo che basti rispondere "io sono così", o "se volete è così", non certo nel mondo del sapere che, come ti ha sopra scritto anche Kiya, si basa, per essere tale e per non essere "religione rivelata", sulla dimostrabilità e sulla capacità di saper portare gli altri al proprio livello di conoscenza.

...e ancora una volta ti faccio notare che neppure in questo pst ho toccato minimamente l'argomento del tuo post iniziale, ma solo il modo in cui lo/li proponi (a quindi nessuna paura di far brutta figura, ne' preconcetta opposizione alle tue valutazioni, ma solo ed esclusivamente voglia di capire quel che scrivi in termini meno perentori e più adatti ad un ambiente in cui ci si incontra per CAPIRE, per STUDIARE e non per ricevere DOGMI).
Diego Baratono.
00martedì 8 marzo 2011 13:13
Azz ... alla faccia del "rispondere piccato". La mia era soltanto una battuta/risposta a quello che hai detto Hotep (punto 3 del tuo post precedente), scusa, farò mai più ... azz.
Gentile Kiya, come sopra.
A volte se non dico qualche cosa è semplicemente perché o è ancora da definire precisamente/verificare, ovvero è perché (ebbene sì Hotep, predatori d'idee ce ne sono ed anche tanti, specialmente in ambiti come questo e purtroppo di esperienze, al plurale, dirette ne ho diverse: mò me sò rotto ...) voglio giustamente tutelare il mio lavoro. Eppoi che gusto c'è se vi dico tutto? Essendo le mie solo "teorie" lascio anche ad altri il gravoso compito di ragionare. Poi comunque fate vobis ...
-Kiya-
00martedì 8 marzo 2011 13:34
Re:
Diego Baratono., 08/03/2011 13.13:


....
Gentile Kiya, come sopra.
A volte se non dico qualche cosa è semplicemente perché o è ancora da definire precisamente/verificare, ovvero è perché (ebbene sì Hotep, predatori d'idee ce ne sono ed anche tanti, specialmente in ambiti come questo e purtroppo di esperienze, al plurale, dirette ne ho diverse: mò me sò rotto ...) voglio giustamente tutelare il mio lavoro. Eppoi che gusto c'è se vi dico tutto? Essendo le mie solo "teorie" lascio anche ad altri il gravoso compito di ragionare. Poi comunque fate vobis ...




Dunque convieni con me che, stando così le cose, trattandosi di qualcosa da "definire precisamente/verificare" e quindi tutt'ora in divenire, ci troviamo nella condizione di non poter parlare di "comunicato stampa"?

Tempo fa ricordo di averti espresso, in merito a quanto ribadisci nel tuo ultimo post, il mio parere in forma privata. Se i tuoi timori (più che fondati, lo sottolineo) sono quelli qui espressi, mi chiedo: non sarebbe piuttosto opportuno omettere proprio le conclusioni che hai tratto dalle tue ricerche, piuttosto che tacere il percorso seguito?
Non fraintendermi, sono ben lieta di poterne leggere su EgiTToPhiLìa, ma comunicando un punto di partenza (quello accademico, nel caso specifico delle tavolette, che le classifica come oggetti cosmetici) e un punto di arrivo (la tua conclusione, che invece vi riconosce uno strumentio astronomico), il rischio è duplice:

1) venir screditato per mancanza di "prove" attendibili, col serio rischio di compromettere un risultato che potrebbe trovare effettivo riscontro

2) dare ad altri ricercatori/studiosi indipendenti un'ottima occasione di completare il lavoro al posto tuo

Insomma, mi pare che, così facendo, corri il forte rischio di alimentare e rendere pericolosamente possibile proprio quanto cerchi di evitare.
Diego Baratono.
00martedì 8 marzo 2011 15:13
Grazie dei preziosi consigli Kiya, ma è proprio il percorso che non voglio dare, almeno per il momento: se qualcuno segue quanto indico e trova per suo conto corrispondenze con quanto dico ben venga. Da un dettaglio è difficile poter dipingere la copia del quadro originale (esse ti becco ...). Lo scambio delle informazioni consente alla scienza di progredire, in qualsiasi caso sono le informazioni che, secondo me, non si devono mai tenere nascoste.
Hotepibre
00martedì 8 marzo 2011 16:20
...è ben quello che ha fatto la Chiesa per mille anni, non dare un percorso, non consentire a chi non aveva la cultura e la conoscenza, di capire, di valutare, di giudicare; e se è pur vero che la Chiesa esiste ancora, è altrettanto vero che si è trovata e si trova innegabilemente in una situazione di crisi e spesso di mancanza di credibilità.

Ora, lungi da me l'idea di voler paragonare quel che tu scrivi ai dettati della Chiesa, ma proprio perchè la nostra dimensione di umili "badilanti" della cultura è di certo meno "forte" di una struttura che ha mille e mille anni, non credi che con questo tuo ragionamento si possa ottenere un rifiuto da parte dei tuoi lettori in tempi senz'altro più brevi, ed una perdita di interesse per quelle che, magari, sono davvero cose tanto interessanti da meritare ben più che questa nostra lunga chiacchierata?

In sostanza, capisco la tua ritrosia a fornire troppe informazioni che potrebbero esserti sottratte, ma dare il risultato senza proporre il problema e senza fornire una qualunque traccia per la risoluzione mi sembra sterile e necessariamente soggetta a critiche e dubbi che non fanno che allontanare i tuoi studi da una credibilità che invece, magari, meriterebbero.

Se poi il tuo interesse precipuo è solo quello di "pubblicare" a futura memoria i risultati dei tuoi studi, beh, allora forse sarebbe il caso che tu esternassi questo tuo desiderio così da evitare ogni tipo di intervento pro o contro, lasciando alle "pagine" di Egittophilia solo un compito di tipo "notarile" che, però, a questo punto, meglio e con maggior sicurezza potrebbe essere svolto da istituzioni a ciò preposte come un vero notaio o anche, semplicemente, un organismo come la SIAE.

Anche il tuo discorso sul "chi trova per suo conto corrispondenza" mi sembra poco attuabile giacché seppure qualcuno esponesse il giusto percorso per addivenire al tuo medesimo risultato, tu di certo, ferma restando la tua volontà di non manifestare il percorso medesimo, non potresti dire "risposta esatta"!
ACUSinpw
00martedì 8 marzo 2011 20:39
Diego,
tornando al "topic" originario, sarebbe interessante se postassi anche le immagini relative alle tavolette sulle quali hai condotto il tuo studio. Non sono un grandissimo esperto e al momento me ne vengono in mente poche di "tavolette per cosmesi", nessuna delle quali, a memoria, riesco a far coincidere con la tua conclusione, per quanto la trovi molto interessante.

Se puoi mettere le immagini, te ne sarei grato. Prendendo, ad esempio, quella che ha linkato Kiya, non riesco a vedere i "fori" di cui tu sembri parlare che permettevano l'osservazione e l'identificazione di stelle. E soprattutto, essendo, come tu stesso dici, difficilmente maneggiabili e non trasparenti, mi pare strano che potessero essere usate costantemente per un lavoro di questo tipo. A meno che non si tratti di riproduzioni "in pietra" di strumenti, magari in papiro o in legno, che venivano correntemente utilizzati, ma di cui non abbiamo alcuna testimonianza, di alcun tipo. Non dico materiale, ma almeno artistica. Lo Scriba era costantemente riconoscibile per via della tavolozza da scriba che sempre lo accompagnava e che corrispondeva anche al Geroglifico necessario per definire lo scriba stesso e la scrittura: se dei Sacerdoti preposti allo studio del cielo avessero usato strumenti del tipo di cui tu parli, mi viene automatico pensare che sarebbero stati molto spesso rappresentati con gli strumenti che potevano appunto identificarli...

Quindi, gentilmente, ti chiedo se puoi riferire le immagini precise di cui parli.




Per quanto riguarda la questione formale: ti inviterei a leggere questo libro ->
Massimo Prada – Università degli Studi di Milano - Università di Milano Bicocca, Scrittura e Comunicazione; Guida alla Redazione di Testi Professionali.

Quel che si sta cercando di farti "capire", e non solo in questo post, ma da sempre, è che la forma di una "comunicazione", qualsiasi essa sia, ha un'importanza fondamentale. Come potrai leggere nel libro che ti ho consigliato, se vorrai farlo, è MOLTO più importante, nella pianificazione di una comunicazione, scritta o orale, il destinatario: è quindi sempre necessario che l'autore, per far sì che il suo "atto comunicativo" venga recepito e venga "voluto recepire", adatti il proprio pensiero a una serie di condizioni, che possono essere quelle del mezzo comunicativo, dell'ambiente comunicativo, del contesto, del genere letterario...
Sta di fatto che i tuoi post quasi sempre peccano in questa direzione: non è sbagliato che tu esponga le tue idee, ci mancherebbe, lo facciamo tutti e siamo qui per questo. E' sbagliato il modo in cui le esponi. Non si può scrivere di una ipotesi, o tesi, o uno studio, chiamalo come vuoi, con un linguaggio burocratico: c'è un errore di coerenza e coesione che porta il lettore a non POTER (più che VOLER) accettare/recepire quello che è il contenuto, per quanto valido esso possa essere.
Così come non ti sogneresti mai di parlare in terzine dantesche quando telefoni a un tuo amico per chiedergli un consiglio su come far partire il motore della macchina.
Non chiuderti in difesa quando cerchiamo di farti notare quanto possa essere stridente, molte volte, la forma della tua "comunicazione": lo facciamo, prima di tutto, per te; le tue idee sono originali, prodotto di uno studio personale appassionato e appassionante, e MERITANO di essere ascoltate e discusse. Il modo, però, che scegli per proporle le rende inaccettabili, nella loro forma e quindi anche nella disposizione del destinatario ad accoglierle. Se vuoi, prova a rifletterci.
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