Storica National Geographic di ottobre

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EGIZIA72
00giovedì 17 settembre 2009 17:50
Da domani è in edicola il numero di ottobre
Sul numero in edicola da domani di Storica National Geographic, vi saranno cinque grandi storie appassionanti, dall’antico Egitto fino alla rivoluzione francese, tante curiosità dal passato e le ultime scoperte che arrivano dalle ricerche archeologiche di tutto il mondo.

La copertina questo mese è dedicata a Nefertiti, grande regina egizia, conosciuta più per la sua bellezza che per la sua importanza istituzionale: sposa del faraone Akhenaton, Nefertiti fu l’unica consorte egizia a ottenere pari dignità al re, e il potere di sostituirlo sia in politica che nella religione. [SM=x822725]
Hatshepsut76
00giovedì 17 settembre 2009 19:09
Grazie Egizia, lo acquisterò di sicuro!
Merytaton62
00giovedì 17 settembre 2009 22:46
[SM=g1621242] C'è poco da fare, la bellezza (in particolar modo quella femminile) è un forte richiamo...metti Nefertiti in copertina e la la "tiratura" è assicurata. [SM=x1764359]
Sai ben inteso:tale considerazione non sottindende alcun giudizio sull'articolo correlato, che non ho ancora letto. [SM=x822715]
Hatshepsut76
00venerdì 18 settembre 2009 11:22
Ecco l'indice del numeron odierno in edicola:

Nefertiti, enigmatica regina
E' ricordata come "Colei dal volto bellissimo, Regina della gioia". In realtà, lasposa del faraone Akhenaton fu anche l'ultima consorte a ottenere pari dignità con il re e giunse a sostituirlo in politica e nella religione

Vita quotidiana ad Atene
Vivete con noi una giornata al tempio di Pericle, per scoprire la struttura sociale, la politica, la vita pubblica e privata: la casa, i banchetti, il matrimonio, la scuola e l'educazione dei maschi e delle femmine. Le innovazioni e le contraddizioni della prima democrazia della storia.

La battaglia di Azio
Lo scontro navale avvenuto davanti alle coste greche nel 31 a.C. mise fine ai sogni di grandezza di Marco nAntonio e Cleopatra e aprì la strada al potere assoluto di Ottaviano, spianandogli la strada verso l'Impero

Federico II, meraviglia del mondo
Personalità poliedrica e affascinante, innovatore nelle leggi e nella cultura, volle unificare l'Europa dalla Germania alla Sicilia. Ma si scontrò duramente con il Papato. Nessun sovrano del XIII secolo fece più sensazione di questo imperatore, definito Stupor Mundi

La presa della Bastiglia
Il 14 luglio 1789 alcune centinaia di cittadini presero d'assalto la fortezza reale alle porte di Parigi. Tramandato come uno scontro epico, l'evento fu in realtà poco più di una scaramuccia. Eppure rappresentò la minaccia che avrebbe innescato la Rivoluzione francese

I quesiti dei lettori

Attualità

Personaggi straordinari
Vlad Tepes, alias Dracula spietato ma non vampiro

Vita quotidiana
Il tabacco: nascita di una dipendenza

Misteri dal passato
La tomba itinerante di Alessandro

Il mondo sopra di noi
Il dio che distrusse gli oroscopi

La storia delle cose
L'arte millenaria delle macchine da guerra

A tavola con
La cucina mimetica di Apicio

Per approfondire
Leggere, vedere, ascoltare

Appuntamenti
Mostre, eventi, esposizioni

Itinerari
I percorsi di Storica
EGIZIA72
00venerdì 18 settembre 2009 14:53
Nefertiti, Dracula e Federico II nell'ultimo numero di "Storica"
è in edicola da oggi «Storica National Geographic» di ottobre con cinque grandi storie che portano i lettori dall'antico Egitto fino alla Francia della Rivoluzione passando per la Valacchia e Anzio, dove si infransero i sogni imperiali di Antonio e Cleopatra. La copertina questo mese è dedicata a Nefertiti, grande regina egizia, conosciuta soprattutto per la sua bellezza. Ma, sposa del faraone Akhenaton, Nefertiti fu l'unica consorte reale egizia a ottenere pari dignità con il monarca e il potere di sostituirlo sia in politica che nella religione.
Gli altri protagonisti di questo numero sono personaggi maschili che hanno lasciato un segno nella storia. Federico II, personalità poliedrica e affascinante, capace di forti scontri con il Papato, grande innovatore nelle leggi e nella cultura tanto da meritarsi l'appellativo Stupor Mundi, usato dai Romani per consacrare chi aveva doti eccelse in campo militare, culturale e nella vita pubblica. L'altro regnante dalla personalità controversa a cui «Storica» dedica un approfondito servizio è Vlad Tepes, alias Dracula, principe di Valacchia (il territorio tra il fiume Danubio e le Alpi Transilvaniche), temuto dai sudditi per la sua spietata violenza e per i terribili metodi di tortura, che hanno alimentato la leggenda vampiresca diffusasi in seguito nella letteratura e nell'immaginario popolare.
Per conoscere le radici della nostra società, Storica fa vivere ai lettori una giornata al tempo di Pericle, nel V secolo avanti Cristo, alla scoperta della struttura sociale, della politica, della vita pubblica e privata della prima democrazia della storia.
E poi due grandi eventi: la battaglia di Azio, lo scontro navale del 31 avanti Cristo in cui Ottaviano Augusto mise fine ai sogni di grandezza di Marco Antonio e Cleopatra, e la presa della Bastiglia, la miccia che innescò la Rivoluzione Francese.
E inoltre, nell'ultimo numero di «Storica», anche i cosmetici di lusso, fatti arrivare dall'Egitto, ritrovati nella tomba di un'aristocratica etrusca e la storia del tabacco da fumo.
www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=383758
Merytaton62
00sabato 19 settembre 2009 09:28
Ho ceduto alla tentazione, ed ho comperato il numero di Storica di ottobre, pubblicazione che non conoscevo. [SM=x822724]
Non me ne sono pentita:la veste grafica è magnifica, e l'articolo dedicato alla mia beniamina (Nefertiti) è impostato bene. La nota a mio avviso più interessante è il fatto che, tra gli studiosi, si stia rafforzando la convinzione che Nefertiti e Smenkhara fossero la stessa persona,e che l'autrice della famosa lettera al re ittita fosse proprio lei. [SM=g1621242]
Chissà se sapremo mai la verità...comunque a me piace pensare che sia andata così. [SM=x1764359] [SM=g1361793]

Sul numero di Storica in edicola si segnala pure che il 15 ottobre alle ore21.10 dovrebbe andare in onda "Nefertiti e la dinastia perduta"(canale 402 della piattaforma Sky)
Lostris77
00martedì 22 settembre 2009 19:01
No vedo l'ora di correre [SM=x822747] in edicola per poterlo acquistare [SM=g1621248] !
-Kiya-
00martedì 22 settembre 2009 19:08
comprato stamane.
Me lo godrò nel w.e.
EGIZIA72
00giovedì 24 settembre 2009 16:27
Finalmente dopo tante ricerche [SM=x822738] l'ho trovato!
Hatshepsut76
00venerdì 2 ottobre 2009 01:15
HO letto i due articoli relativi all'antico Egitto; quello su Nefertiti, e quello sulla battaglia di Azio, e l'impressione che ne ho avuto è che entrambi sono scritti bene. Quello di Nefertiti è scritto bene, ma non mi sembra dica molto di nuovo; quello su Azio, invece, mi è sembrato ben fatto. Forse perché ad ampliare il testo dell'articolo vero e proprio contribuiscono anche testi di opere greche e latine, che fanno entrare il lettore nel vivo della battaglia tra i due contendenti...
-Kiya-
00venerdì 2 ottobre 2009 08:29
L'impressione sull'articolo dedicato a Nefertiti vale, in linea di massima, anche per me.
Mi sono però segnata alcune note a riguardo di dettagli che andrebbero rivisti e ho notato subito il conflitto tra il trafiletto riassuntivo di presentazione, in cui si afferma (erroneamente) che Nefertiti fu l'unica Regina a poter usufruire di uno specifico trattamento, e l'effettivo contenuto dell'articolo in cui è espresso chiaramente che Teie la precedette anche in tal senso.
Andando a memoria (non ho la copia della rivista qui in ufficio), ricordo anche che si afferma che certamente Nefertiti sposò Amenhotep IV prima che questi fosse incoronato. Tuttavia non sussistono prove a conferma di ciò.
Per il resto vi chiedo un po' di pazienza. Questa sera, con l'articolo a disposizione, sarò più precisa.
roberta.maat
00venerdì 2 ottobre 2009 12:44
Non ho trovato la rivista, qui è sempre un problema.
Aspetto dunque con ansia i vostri graditissimi commenti e, in particolare mi intriga la lettera e la sua mittente poichè come molti di voi sanno io continuo a pensare a Meritaton.
-Kiya-
00venerdì 2 ottobre 2009 13:29
ok, mi impegno a farne un resoconto dettagliato. Se riesco già stasera, al più tardi domani ;)
Teie
00venerdì 2 ottobre 2009 15:10
Re:
-Kiya-, 02/10/2009 8.29:


è espresso chiaramente che Teie la precedette anche in tal senso.




Naturalmente....
A parte lo scherzo, mi avete incuriosito, la comprerò.


Teie
pizia.
00venerdì 2 ottobre 2009 22:20
Mi avete catturato, l'ho comprata anche io, ma non per Nefertiti eh! [SM=g999103]
-Kiya-
00venerdì 2 ottobre 2009 23:36
Vorrei cominciare complimentandomi con il dott. José Miguel Parra, Egittologo e autore dell'articolo in questione, per aver reso un ritratto di Nefertiti completo ed esauriente, e per aver presentato l'epoca della Regina con obiettività, seppur non potendo rinunciare ad abbracciare alcune tra le tante ipotesi che finora non hanno trovato riscontro documentale attendibile.

Con diretto riferimento agli argomenti Egittologici trattati finora in questo numero e nei precedenti, onestamente devo riconoscere il buon livello della rivista, che per contenuti e serietà ha finora superato di alcune lunghezze prodotti editoriali appartenenti allo stesso filone. Mi auguro che la Redazione di "Storica" continui a perseguire questa strada.

L'articolo dedicato a Nefertiti si apre sottolineando il grande potere che caratterizzò questo personaggio, co-protagonista, insieme ad Amenhotep IV/Akhenaton della cosiddetta "Riforma Amarniana". Quindi procede passando in rassegna la vita della Regina, cominciando dalle sue origini sconosciute e presentando quella che è l'ipotesi che riceve un consenso maggiore tra gli studiosi, ovvero la teoria che fosse figlia di Ay e di Tiy e quindi sorella di Mutnodjemet.
Il dott. Parra, lungo tutto il suo scritto, predilige un tono distaccato, più da cronista della storia che non da interprete. E' questo, indubbiamente, il pregio maggiore che gli riconosco. Egli presenta infatti l'ipotesi relativa alla diretta parentela di Nefertiti sottolineando, tra le righe, i dubbi che la circondano e lo fa chiedendosi come mai sia la Regina che Mutnodjemet abbiano taciuto l'eventuale legame familiare che le associava al visir.
Segue poi una breve introduzione al quadro storico generale dell'epoca. E' a questo punto che il dr. Parra fa un'affermazione che definisce certa, che personalmente non ritengo tale. Egli sostiene infatti che Nefertiti sposò Amenhotep IV prima della sua incoronazione, ma non concede di ciò alcuna spiegazione e non fornisce elementi probanti. Non è possibile, pertanto, approfondire in proposito a quanto affermato e valutare le ragioni che lo spingono a sostenere la sua teoria.
Seguono paralleli tra la figura di Nefertiti e Teie, il cui ruolo e la cui importanza ebbero ben poco da invidiare a quelli della nuora. La frequenza con cui il nome della Sposa di Amenhotep III compare accanto a quello del marito, l'impegno fortemente attivo nelle questioni di politica estera, sono gli esempi citati per rendere l'idea della posizione occupata da Teie nelle questioni di Palazzo. Dovuta la citazione alla lettera che Tushratta le destinò personalmente, in seguito alla morte di Amenhotep III, con la quale il Re dei Mitanni invoca l'intercessione della Regina Madre nei rapporti tra questi e il nuovo Re.
Si legge, inoltre, sempre in tema di assimilazione tra le due figure femminili, che il copricapo divenuto famoso grazie al busto di Berlino fosse stato in origine concepito per Teie, sebbene successivamente acquisito in esclusiva da Nefertiti. Un dettaglio che merita analisi ulteriori.
Il rapporto tra il Sovrano e la sua Sposa principale, già al tempo di Amenhotep III, può ritenersi un rapporto tra pari, mirato a sottolineare il carattere divino della famiglia Reale. Intenzione che sarà sentita in modo ancora maggiore dal figlio della coppia, già prima del trasferimento nella nuova Capitale. Riscontri di ciò sono abbondanti all'interno dell'area templare di Karnak, dove Amenhotep IV fece erigere i primi monumenti dedicati all'Aton. Sulle talatat che componevano le strutture e che sono giunte fino a noi (in proposito segnalo quanto ho pubblicato nella mia sezione Monografica, con il titolo Il puzzle di Karnak: le Talatat per un approfondimento) le immagini di Nefertiti superano in maniera preponderante quelle dello stesso Re (329 per quest'ultimo, 564 per la sua Sposa!). La Regina è inoltre mostrata nell'atto di officiare al dio, una funzione che prima di allora era ritenuta esclusivo retaggio del Re, come anche nell'atto di massacrare i nemici, quale simbolo del compito primario di mantenere la Maat allontanando il disordine dai confini delle Due Terre. Anche questa ritenuta prerogativa del Re.

L'importanza rivestita da Nefertiti fu destinata ad accrescere ulteriormente quando la Corte si trasferì ad Akhetaton, come testimonia il Decreto di Fondazione, redatto sulle Stele Confinarie.
Con la riforma Amarniana, la divinizzazione della coppia Reale raggiunge il suo apice. La stessa diviene unico tramite tra il dio dispensatore di vita e gli uomini, concetto che sarà ulteriormente esaltato per mezzo dell'Inno all'Aton, presumibilmente redatto dallo stesso Re.
Con Akhenaton e Nefertiti, e tramite essi, ciò che era nascosto diviene visibile e manifesto, quale emanazione divina sulla terra. Ad Akhetaton si assistette, pertanto, alla nascita di una nuova triade divina, composta dal Disco Solare Aton e dal Re e la Regina, così raffigurati negli altari privati a cui gli abitanti della Capitale riservavano i loro culti.
Con l'avvento del 12° anno di Regno Nefertiti, tuttavia, scompare misteriosamente. Alcuni studiosi ritengono di dover interpretare la sua sparizione come conseguenza della caduta in disgrazia presso il Re, piuttosto come una morte improvvisa. Altre teorie la vorrebbero allontanata definitivamente dalla vita di corte e reclusa nel Palazzo del Nord. Ma l'ipotesi che trova maggior consenso attualmente è di ben altra natura: Nefertiti avrebbe raggiunto il massimo potere e con il nome di Ankhkheperura Nefernefuraton, successivamente come Ankhkheperura Smenkhkara, avrebbe regnato dapprima come co-reggente e successivamente, in seguito alla morte di Akhenaton sopraggiunta nel 17° anno, come unico sovrano sulle Terre d'Egitto.
Un potere infinito, ma di breve durata.
A seguito della morte del Re, infatti, le iniziative prese da Nefertiti, secondo quanto riporta il dr. Parra, non fecero che minare ulteriormente la già critica situazione. Prima fra tutte l'azzardata e umiliante richiesta fatta pervenire al re degli Hittiti Suppiluliuma, con la quale la Regina vedova chiedeva un principe per farne il suo sposo ed offrirgli il trono d'Egitto.
Un azzardo che evidentemente costò caro sia a lei che allo stesso Principe, di cui si persero le tracce, e che procurò al Paese un duro e prolungato conflitto con gli Ittiti.
Hatshepsut76
00sabato 3 ottobre 2009 00:37
Sei riuscita a rendere quello che volevo rendere io!! Non ho mai avuto il dono della sintesi.....

Scherzi a parte: anche a me l'articolo del dott. Parra mi è sembrato obiettivo, ed esauriente! Penso che
il ritratto che ne è uscito di Nefertiti possa essere rispondente alla realtà; o perlomeno attendibile. Non mi era mai successo di pensare a Nefertiti come una donna/Regina che combatte, e che potesse avere un ruolo determinante nella nascita dell' stato Amarniano...
-Kiya-
00sabato 3 ottobre 2009 00:43
Re:
Hatshepsut76, 03/10/2009 0.37:

Non mi era mai successo di pensare a Nefertiti come una donna/Regina che combatte, e che potesse avere un ruolo determinante nella nascita dell' stato Amarniano...



Probabilmente non impugnò mai un'arma, o forse solo per diletto, chi può dirlo?
L'immagine del Re e della Regina (in questo caso) che combattono, come dicevo, è probabilmente prettamente simbolica. Come sai, il compito primario del Re era quello di ergersi a garante della Maat. Preservare tale principio, ovvero l'equilibrio, stava alla base dell'ideologia Egizia. Affinchè fosse garantito l'ordine era necessario controllare le forze del Caos. Quale miglior metafora per rendere tutto ciò, se non i nemici dell'Egitto piegati dal potere del Sovrano? [SM=g999103]
Merytaton62
00sabato 3 ottobre 2009 09:08
Interessante l'ipotesi (che a me, sinceramente, era sfuggita)che il famoso copricapo che l'ha resa distinguibile a colpo d'occhio fosse stato ideato originariamente per Teie, anche perchè una delle convinzioni più diffuse è che l'avesse adottato per distinguiersi dalla suocera, spesso raffigurata con la corona con due piume .
A me, personalmente, affascina il fatto che spesso venisse raffigurata mentre conduce il carro da guerra, perchè suggerisce l'immagine di una particolare autonomia...un po' come le donne moderne che guidano una motocicletta.
Teie
00sabato 3 ottobre 2009 09:35
Non ho resistito e l'ho comprato. Appena aperto me ne sono un pò pentita.
Al di là del fascino delle immagini, come si fa ad affermare che Tutankhamon fu """figlio di Akhenaton e di un'altra moglie(?) perchè Nefertiti gli aveva dato solo femmine"""??
A parte la frase infelice e riduttiva per una donna (gli aveva DATO solo femmine) e non scientifica, chi ha detto che Tutankhamon era figlio di Akhenaton? Figlio suo e di un'ALTRA MOGLIE, chi?
Quali sono le prove?
Se appena aperto ho letto questo, non oso pensare al resto e a quello evidenziato, diplomaticamente, da Kiya come punti da approfondire.
Mi sa che è la solita rivista con poca scienza e con dentro l'Egitto solo per aumentare le vendite.
Mi viene in testa un'altra domanda: negli altri articoli su periodi storici sui quali sono ancora meno esperta, quante altre imprecisioni ci saranno?
Più di una persona, tempo fa, mi aveva sconsigliato di comprare riviste (a meno che non avessero un serio comitato scientifico alle spalle) e di spendere meglio i miei soldi comprando invece libri scritti da autori che sono anche studiosi e/o archeologi/egittologi e sanno quello che dicono.

Teie
Merytaton62
00sabato 3 ottobre 2009 10:40
Uno dei problemi che si prospettano per i perfetti profani come me è: quando un testo (sia esso libro o semplice rivista) è da considerare attendibile?
Una delle cose che mi affascinano (ma che mi lasciano anche un po'perplessa) è che ipotesi diametralmente opposte vengano formulate da persone che spesso possono vantare anni di esperienza e studi in loco.Di solito si finiamo per sposare l'ipotesi che ci sembra più probabile o più ragionevole... ma sempre secondo la nostra mentalità di uomini del xxi secolo.
Credo che la frase "gli aveva dato solo figlie femmine" fosse dettata dalla necessità di essere sintetico, e volesse esprimere la (presunta)mentalità dell'epoca...quanto alla poligamia, si sa che presso i sovrani era in uso.
Teie
00sabato 3 ottobre 2009 11:30
Mery, io penso che se ipotesi diametralmente opposte sono il risultato di studi sul campo, ne possiamo discutere. Una notizia data in questa maniera che fondamento ha? Mi pare che di paternità/maternità di Tutankhamon ne abbiamo parlato anche qui e mi sembra che di certo non ci sia nulla.
Una notizia scritta così è un'affermazione, sicura.
Per quanto riguarda il termine DATO, chi scrive è un giornalista e ha un caporedattore che controlla (forse), la sinteticità non vuol dire imprecisione; quanti altri termini si potevano usare più appropriati?

Teie
-Kiya-
00sabato 3 ottobre 2009 12:00
Sul dott. Jarra non ho trovato molto in rete. Tuttavia è un Egittologo e ha scritto anche alcuni testi dedicati alla storia egizia.
Il fatto che risulti abbracciare come definitive alcune ipotesi non supportate da prove certe potrebbe dipendere da una traduzione imprecisa. Non credo che l'articolo sia stato scritto in italiano direttamente dal suddetto. Credo, piuttosto che abbia fornito uno scritto, o magari concesso un intervista, presumibilmente in spagnolo, e l'autorizzazione a pubblicarne il contenuto, una volta tradotto, a suo nome.

L'apprezzamento che ho espresso verso di lui e verso la rivista nasce dal confronto con il resto del panorama editoriale. Come ho già detto, per il momento, seppur non scevri di errori, gli articoli "egizi" di Storica si sono rivelati migliori.
pizia.
00domenica 4 ottobre 2009 11:44
Tutto sommato sono abbastanza d'accordo con Teie.
Certo, l'argomento è delicato e ipersfruttato da migliaia di egittologi con questa "specializzazione", quindi è molto difficle individuare cosa sia davvero provato e provabile e cosa invece è frutto di deduzione assunto poi come dato acquisito.
Ad esempio mi ha colpito molto il contrabbandare l'ipotesi dell'identificazione di Nefertiti con Smenkhkara come quella attualmente più accreditata e riconosciuta nel mondo dell'egittologia, "forse a casa sua o nella sua cerchia", ho pensato.
Mi sono resa conto di quanto sia difficile tradurre soprattutto i pensieri, piuttosto che le parole, proprio ultimamente, da quando mi sono dedicata più assiduamente allo studio di documenti inevitabilmente in inglese (tipo Nekhen News).
Effettivamente basta poco per fraintendere una frase e darle un significato differente, a volte opposto, ho riletto molte volte e forse ho a mia volta frainteso; quindi può darsi che Kiya abbia ragione quando individua nella difficoltà linguistica parte della responsabilità delle inesattezze.

Ho trovato la rivista interessante, fatta abbastanza bene, ma preferisco di gran lunga Archeologia Viva e Archeo, sia come risultato generale che come affidabilità riscontrata degli articoli e dei referenti.

E poi, scusate questo sfogo campanilistico, ma non abbiamo in Italia egittologi specialisti del periodo amarniano in grado di esprimersi su questo argomento senza possibilità di equivoco?
-Kiya-
00domenica 4 ottobre 2009 12:06
Re:
pizia., 04/10/2009 11.44:



E poi, scusate questo sfogo campanilistico, ma non abbiamo in Italia egittologi specialisti del periodo amarniano in grado di esprimersi su questo argomento senza possibilità di equivoco?




In modo istantaneo ho pensato al Prof. Bongioanni, indubbiamente molto preparato sull'epoca Amarniana.


Tuttavia, sulla scia di queste riflessioni ho ripreso in mano la rivista, notando quanto segue:

1) molti articoli, tra quelli pubblicati, non riportano i riferimenti degli autori;
2) quelli che indicano l'autore, indicano tutti personaggi spagnoli (almeno dai nomi li identifico in quanto tali);
3) nel box contenente i riferimenti relativi alla pubblicazione (a pag. 6 - quello riferito esplicitamente a "Storica", sulla sinistra) i nomi dei suddetti non sono riportati, nemmeno come Collaboratori al numero - una voce che semplicemente non esiste)
4) sono indicati effettivamente i "Traduttori", ma nessun riferimento alle fonti originali da cui hanno attinto.
pizia.
00lunedì 5 ottobre 2009 06:59
Potrebbe indicare che la rivista, edita in Italia per National Gegraphic non è costruita ad hoc per il pubblico del nostro paese, ritraendo la scena dell'egittologia su cui si muovono i nostri esperti in rapporto all'andamento internazionale degli studi, ma semplicemente tradotta da una rivista preparata per una realtà diversa, semplicemente tradotta, con pochi interventi tesi a ridisegnarne un po' i contorni, ma di taglio piuttosto tecnico-giornalistico.
Potrebbe ancora essere un esperimento, da ampliare se i riscontri saranno buoni.
Ma lo "sponsor" che appare in testata ha subito suscitato la mia diffidenza: NG è un colosso dell'informazione, ottiene esclusive e anteprime meglio e prima di chiunque altro, quindi rappresenta uno dei nostri canali privilegiati di divulgazione, certamente da tenere d'occhio, però, tutto questo monopolio....
Teie
00martedì 6 ottobre 2009 10:23
Una domanda: ma gli incisi nelle pagine, come quello che ho commentato, fanno parte dell'intervista oppure sono deduzioni di un qualche oscuro redattore?
Credo di più la seconda.

Teie
-Kiya-
00martedì 6 ottobre 2009 13:18
Alla luce di quanto scaturito dai riscontri di cui sopra, non so nemmeno se sia possibile parlare di effettiva intervista. E' probabile che la redazione abbia preso un testo dell'Egittologo e l'abbia tradotto per la pubblicazione sulla rivista, chiedendo la dovuta autorizzazione.
Questo spiegherebbe perchè nel quadro redazionale non sono citati i pochi autori, a cui rimandano alcuni degli articoli, quali collaboratori e, di conseguenza, la motivazione per cui compaiono solo i "traduttori".
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