Avrei un’idea di cosa possano essere le sfere di pietra, ma non c’entra nulla col mito di Osiride, ciò non toglie che vi possano essere state collegate dopo.
Ma lascio perdere la mia idea, intanto, come al solito, sono cauta, anzi, proprio scettica su queste associazioni-interpretazioni, quindi il mio parere conta poco o niente.
Però ricordo che, oltre alla celebrazione dell’incoronazione, il rito dei punti cardinali veniva eseguito anche durante la festa della rigenerazione (heb sed); nel complesso sepolcrale di Djoser, in stanze sotterranee, esistono raffigurazioni a bassorilievo di questo rito, esse mostrano il re mentre esegue una corsa verso i quattro punti cardinali, come appropriamento (o ri-apprpriamento) simbolico della terra (dell’Egitto? dello stato?), intesa come tutto ciò che si trova entro i confini nelle quattro direzioni principali dello spazio piano e della forza necessaria per governarla.
In fondo ciò che interessava all’egizio era quella sua terra e il sovrano la conduceva per mandato divino, raggiungendo simbolicamente i quattro confini cardinali, ma non si è mai occupato della spartizione del cielo.
Può anche darsi che, col tempo, magari verso il Nuovo Regno, la corsa rituale sia stata sostituita da un lancio di frecce, ma ho l’impressione di aver letto ciò nel Romanzo di Ramses di Jacq…
La freccia scagliata verso il cielo non mi sembra di averla mai sentita, e se debbo dire la verità, mi sembra una stonatura nel linguaggio simbolico egizio: appropriarsi della parte “sopra” è come interferire in faccende aliene, la parte di spazio che il re-Horo si può attribuire è quella in superficie, mentre quella celeste è competenza di Ra e delle sue manifestazioni.
Ma potrei sbagliarmi