Sais, la città perduta del Delta .... che fine ha fatto ?

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Bubastis2013
00domenica 4 agosto 2013 10:14
La città di Sais (Zaa, in egizio) fu capitale e sede della XXVI dinastia; doveva essere una città molto bella, con edifici sfarzosi e ricchi di statue di pietra locale (grovacche e basalti scuri), certamente spettacolare doveva essere il santuario della dea locale, Neith (Nit, in egizio) la Grande Madre creatrice (caso raro nella religione egizia, in genere gli dei creatori del mondo erano maschili), come pure c'erano un tempio di Atum, controparte maschile solare di Neith ed un altro di Osiride.
Erodoto narra che i faraoni venivano sepolti in una necropoli reale interna all'area del tempio di Neith; dalla statua acefala di Udjahorresne, sappiamo che durante la conquista persiana, il re Cambise fece trasferire delle truppe persiane che si erano accampate nell'area sacra del tempio di Neith, fece bonificare l'area e offrì pure sacrifici alla dea.

Di Sais non ci è rimasto nulla, a parte le belle e numerose statue sparse nei vari musei del mondo. Oggi il sito si chiama Sa el-Hagar (Sais di Pietra), un nome che evidenzia una presenza molto antica di insediamenti urbani.
Mi pare che già in età tolemaica non si parli più della città di Sais: nei testi dei re macedoni (decreti del Satrapo, di Canopo, di Rosetta) non figura più il nome della dea Neith tra i titoli e le divinità citate.
Sais, che pure aveva tenuto una politica filoellenica ed era anche geograficamente molto vicina ad Alessandria, era forse caduta in disgrazia ?
O piuttosto, era stata presa e rasa al suolo dai persiani a titolo di rappresaglia dopo uno della tante rivolte in Egitto, che avvenivano subito dopo la morte di uno dei Gran Re dei Re achemenidi ?

Insomma ... che fine ha fatto la città di Sais ? [SM=x822741]
(richard)
00giovedì 15 agosto 2013 21:10
Sais è il nome greco della località egizia detta Zau, situata sulla sponda orientale del ramo di Rosetta del Nilo. Il nome attuale della località è Sa el-Hagar.

Capoluogo del quinto distretto del Basso Egitto ebbe notevole importanza durante il periodo tardo quando divenne capitale dello stato sotto i sovrani della XXIV, XXVI e XXVIII dinastia.

Fin dalla I dinastia il sito fu importante come sede del culto di Neith.
Dal punto di vista archeologico della Sais egizia rimane ben poco a causa del deliberato smantellamento delle strutture messo in atto per secoli allo scopo di recuperare i materiali da costruzione. Erodoto descrive la città come decorata da grandi obelischi da un lago sacro e da un imponente naos attribuito ad Ahmose II; mentre, ancora nel XIX secolo Lepsius riferisce di aver rilevato tracce delle fondamenta di un tempio all'interno della cinta muraria.


Secondo alcuni studiosi il tempio di Neith sarebbe stato smantellato solamente nel XIV secolo allo scopo di procurare materiale da costruzione per le città del Cairo e di Rosetta. La famosa Stele di Rosetta, l'iscrizione di epoca tolemaica che ha permesso la decifrazione dei geroglifici egizi, proverrebbe proprio da tale tempio.

it.wikipedia.org/wiki/Sais
-Kiya-
00venerdì 16 agosto 2013 00:36
Ciao Bubastis2013 e grazie per l'interessante discussione proposta.

In effetti dei monumenti ampiamente descritti da Erodoto nel sito restano solo pochi blocchi di pietra sparsi. Nient'altro è rimasto integro della Capitale del V Nomo del Basso Egitto, seppur si ritenga che i resti dell'antica città si trovino ancora al di sotto del moderno villaggio locale. Non possiamo aggiungere molto di più poichè dell'area archeologia di Sais se n'è interessata per la prima volta la Missione dell'Università di Durham (UK) a partire dal 1997 e vi sta tutt'ora lavorando (Rivoluzione permettendo....). Prima di allora il Delta Occidentale non è mai stato indagato archeologicamente.

Mi ricorda le sorti di un'altra Capitale, quella Amarniana - Akhetaton - prima abbandonata e successivamente ridotta all'osso dalla consuetudine antico-Egizia di sfruttare i materiali già impiegati per dar vita a nuove costruzioni, in luoghi che distavano anche diversi km dall'originale collocazione. Sono del parere che non fosse poi così inusuale e che una Capitale perdesse importanza non essendo più tale, ovvero non appena saliva al trono un sovrano che sceglieva per il suo regno un nuovo centro di potere. Nel caso di Sais, tuttavia, non credo si possa escludere che continuò ad esistere come centro urbano anche successivamente, tenuto conto dell'importante attività tessile che ospitava. Il lino prodotto a Sais era molto ambito, sotto forma di bende per la mummificazione. In base ai riscontri che ho, sussistono tracce della sua esistenza databili al 727 a.C., epoca in cui visse Tefnakhet (o Tefnakhte), che vantava il titolo di 'Sovrintendente dell'Occidente'. Tefnakhet presumibilmente controllava tutta l'attività che aveva luogo sul braccio occidentale del Nilo, compresa l'industria tessile e i culti templari di Sais.


In ogni caso è assai probabile che anche Sais non poté sottrarsi a quel destino - se non tutta, in parte - seppur in epoca ben più tarda.
Con ogni probabilità ne trassero vantaggio - e risorse - i sebakhin, agricoltori del posto che, nel corso dei primi decenni del secolo scorso sfruttarono i mattoni crudi tipici delle costruzioni delle antichità per fertilizzare i loro campi. Resta da chiarire cosa ne fu dei monumenti 'imperituri', ovvero tutti quelli costruiti in pietra per fronteggiare l'azione del tempo. In tal senso la Missione di scavo dell'Università di Durham si dice estremamente fiduciosa.
Bubastis2013
00domenica 18 agosto 2013 18:59
Ciao Kiya,

ti ringrazio per il tuo contributo e ti faccio anche i miei complimenti per il restyling del sito, adesso decisamente più leggibile.

Non penso che Sais sia stata progressivamente evacuata, come avvenne per Akhetaton-Amarna, temo piuttosto che abbia fatto la fine di Cartagine o Troia, in un periodo ben preciso.

Potrei anche sbagliarmi, ma, come ho già scritto, non ho trovato notizie della città e della sua dea nei documenti ufficiali dei Tolomei (le grandi steli).
Le ultime notizie le ho trovate nel decreto di Nectanebo I (XXX Dinastia), la cosiddetta stele di Naukratis (e la sua gemella ritrovata ad Hiraklion pochi anni fa).Si legge che la città è ancora ben presente nello scenario politico egizio e che il clero locale era ancora uno dei più potenti d'Egitto.

Ho idea che l'evento critico sia stata l'ennesima riconquista da parte dei Persiani e la fuga in Nubia di Nectanebo II, che termina l'ultima dinastia di re egizi.
E che uno degli ultimi re achemenidi (Artaserse III o Dario III) abbia segnato in maniera drammatica il destino di Sais.
-Kiya-
00lunedì 19 agosto 2013 23:31
Le tue ipotesi sono senz'altro da indagare ed approfondire. Al momento mi trovo a Torino, da mia madre e non ho i miei testi. Mi riservo di consultarli al rientro. Intanto interrogherò le mie fonti tramite web.

Ci riaggiorniamo presto e grazie per l'apprezzamento sulla nuova grafica [SM=g999103]
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